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Come on let’s Switch again - Nintendo Switch provato per voi!

Dopo mesi passati a fornire col contagocce informazioni e dettagli circa la nuova console, Nintendo ha finalmente deciso di mostrare Switch in un evento a Milano, dove ho potuto toccare con mano ciò che il futuro ha in serbo per noi. Durante l’evento, Nintendo ha messo a disposizione, oltre alla console, gran parte dei titoli disponibili al lancio e alcune anteprime per ciò che ci aspetta nei mesi successivi. Ma andiamo con ordine e parliamo delle impressioni sulla console.

Sicuramente già saprete che Switch è una console ibrida, costituita da un tablet, che è poi la console vera e propria, e due joypad laterali, chiamati Joy-Con, che possono essere staccati e riattaccati al tablet. È possibile quindi utilizzare Switch sia come console portatile, attaccando i Joy-Con ai lati del tablet e utilizzando il suo schermo, sia a casa, staccando i Joy-Con e riponendola in un apposito stand agganciato alla TV. La prima impressione che ho avuto riguarda le dimensioni: Switch è molto più piccola di quanto mi aspettassi. Per darvi un’idea, lo schermo ha le stesse dimensioni di quello presente sul paddone di Wii U ma attorno la cornice è ben più sottile, larga appena uno o due centimetri. Il risultato è che la console è grande poco più della mia mano a palmo aperto e dita chiuse. Sono rimasto sorpreso in maniera positiva dalla qualità dello schermo che non ha nulla a che vedere con quello di Wii U. I colori sono vibranti e la qualità delle immagini è eccellente, nonostante una risoluzione che sulla carta non fa esattamente strappare i capelli (appena 720p). È stato un vero piacere poter giocare a Mario Kart 8 Deluxe su quello schermo, la qualità è davvero ottima. Il peso è molto contenuto, intorno ai 300 grammi, e in generale si ha la sensazione familiare di trovarsi davanti alla versione leggermente più piccola di un iPad Mini. Le dimensioni rimangono contenute anche quando la console è agganciata allo stand per giocare sulla TV.

Passando ai veri protagonisti della filosofia Switch, ovvero i controller Joy-Con, sono rimasto anche qui colpito positivamente, pur con qualche riserva. Ovviamente i Joy-Con sono molto piccoli, in modo da adattarsi alle dimensioni della console stessa, ma danno un’ottima sensazione generale. Chiunque abbia smanettato a lungo con un joypad in vita sua non avrà problemi a familiarizzare coi Joy-Con nelle loro varie configurazioni. I pulsanti sono dove dovrebbero essere, l’ergonomia è buona e l’unica osservazione che mi sento di fare riguarda i trigger laterali (ZL e ZR, tanto per capirci): non hanno alcun tipo di corsa e scattano in maniera secca ma soddisfacente alla pressione. È un approccio piuttosto diverso rispetto a quanto visto fino a ora, coi grilletti che spesso presentano almeno un minimo di corsa prima di scattare, ma che non sembra ledere l’esperienza di gioco oltre la sorpresa iniziale. Mantengo qualche riserva circa l’asimmetria dei due controller quando utilizzati autonomamente come se fossero classici joypad. Uno dei due Joy-Con ha infatti lo stick analogico molto più vicino ai pulsanti e, per quanto non abbia avuto particolari problemi (anche grazie al fatto che ho le mani mediamente piccole), non faccio fatica a credere che la cosa potrebbe creare qualche problema durante sessioni di gioco lunghe.

I Joy-Con in tutto il loro cafonissimo splendore neon.

Altra piccola precisazione che non mi era per nulla chiara prima della mia visita allo spazio Switch a Milano: quando si utilizzano i Joy-Con staccati dalla console, è necessario inserire nel binario presente sopra di essi un accessorio, che permette l’utilizzo dei tasti L ed R e che include il laccetto per fissarli al proprio polso. Questi accessori saranno comunque presenti nella scatola di Switch in vendita nei negozi da marzo. Passando al ben più faceto argomento dei colori, personalmente vi consiglio assolutamente la versione neon, coi pad colorati rosso e blu evidenziatore, rispetto al più classico ma funereo grigio. Non c’è paragone: il grigio coi pulsanti e stick neri è del tutto piatto e non risalta in alcun modo, mentre il pur leggermente eccessivo colore super-saturato della versione neon riporta quasi ai fasti del bellissimo pad Super Nintendo, coi suoi pulsanti colorati.

Passiamo ora ai giochi che ho potuto provare a Milano, partendo da 1-2 Switch, che nelle intenzioni di Nintendo dovrebbe essere il titolo in grado di mostrare le potenzialità e le novità della nuova console. È un party game costituito da una serie di minigiochi da giocare in compagnia. La particolarità è che i giochi sono concepiti in maniera tale da non dover utilizzare lo schermo della TV (o della console), se non per le istruzioni. Gran parte dell’interazione è esclusivamente umana, sonora e tattile, con la visualizzazione a schermo utilizzata solo come guida e per i risultati finali. È un approccio originale ben chiaro nei quattro minigiochi che Nintendo ha mostrato finora. Vediamoli nel dettaglio.

In Samurai Training, i giocatori sono uno di fronte all’altro e lo scopo è bloccare al volo con le mani la katana calata con ferocia dal proprio avversario, Joy-Con in pugno. È un semplice giochino di azione, reazione, finte e infamia varia, degno di una ricreazione in quinta elementare. Non mi ha colpito molto, a dire il vero. I giocatori sono sempre faccia a faccia in Quick Draw, simulatore di duelli nel far west. Al via dettato dalla console, bisogna mirare col Joy-Con verso il proprio avversario e sparare utilizzando il grilletto del controller, assicurandosi di aver prima di aver alzato completamente il braccio, per non finire con un buco nel piede. Essenziale e carino da giocare, magari con tante persone che si possano alternare ai comandi.
Veniamo a Milk, il gioco che si prefigge di portare imbarazzo e sgomento nelle vostre feste. Lo scopo è mungere quanto più latte possibile da una mucca, utilizzando un misto di pulsanti e movimenti verticali del Joy-Con facilmente fraintendibili, il tutto possibilmente guardando negli occhi l’avversario. Nessuna descrizione può fare giustizia a questo festival di imbarazzo e doppi sensi.

Dulcis in fundo, Ball Counting, creato appositamente per mostrare le potenzialità del Rumble HD, la particolarissima funzionalità di vibrazione integrata nei Joy-Con, apparentemente in grado di riprodurre una gamma di sensazioni tattili ben più ampia rispetto a quella cui siamo abituati. In Ball Counting, a ogni giocatore è assegnato un Joy-Con, all’interno del quale sono presenti un determinato numero di sfere virtuali. Grazie al Rumble HD, scuotendo e inclinando il Joy-Con è possibile avere la sensazione, molto ben riprodotta, di queste sfere che scivolano, rimbalzano e vibrano esattamente come se si trovassero in una scatola chiusa fra le nostre mani. Lo scopo del gioco è indovinare il numero di sfere che si “nascondono” nel controller, avendo come unico indizio proprio la vibrazione. L’effetto complessivo è realistico e sorprendente, dimostrando un pieno controllo del feedback tattile da parte di Nintendo. La simulazione è pressoché indistinguibile da quella che potrebbe essere la sensazione reale di tenere in mano una scatola con dentro delle biglie, e spiazza fin dal primo utilizzo. Certamente da tenere d’occhio, questa funzionalità, anche se per ora gli utilizzi sembrano destinati a una ristretta cerchia di giochi ad hoc, piuttosto che a quelli più mainstream.

Aspettando di provare anche gli altri giochi inclusi nella compilation, al momento 1-2 Switch sembra profilarsi come un divertissement carino ma non necessariamente rivoluzionario, con un particolare accento sull’interazione umana, piuttosto che su un gameplay a schermo.

Passando ad altro, Arms è stato uno dei titoli su cui Nintendo ha posto particolare attenzione durante la sua conferenza di presentazione per Switch. Si tratta di un picchiaduro in prima persona con meccaniche simili a quelle della serie Punch-Out!! e in particolare dell'episodio per Wii, col suo supporto al motion control. Provato di persona, mi ha soddisfatto, pur non esaltandomi particolarmente, forse per la mia avversità al genere. La grafica è colorata e con una direzione artistica neon molto simile a quella vista in Splatoon.

Pur essendo possibile giocare con un normale joypad e relativi pulsanti e levette, ho provato Arms con un Joy-Con per mano, inclinandoli per girare attorno all’avversario e assestando cazzotti per ordinare al mio avatar nel gioco di fare lo stesso. L'esperienza si è rivelata indubbiamente piacevole e tutto sommato caratterizzata da una buona precisione dei controlli e da una buona profondità. Infatti, la mia sacra tecnica di menare mazzate alla cieca senza alcuna logica ha portato a una mia pronta e sonora sconfitta.

Fra le altre novità che ho potuto provare, menzione particolare va al carinissimo Snipperclips, puzzle game in cooperativa in cui si incarna due ritagli di carta dalle faccette buffe intenti a tagliuzzarsi a vicenda per risolvere enigmi di carattere geometrico o fisico. Grafica essenziale e coloratissima e un gameplay in grado di assicurare a fasi alterne momenti di concentrazione e di ilarità. 

Veniamo ora ai titoli più famosi e blasonati che Nintendo ha presentato su Switch, cominciando con Splatoon 2. Nella versione che ho provato, a parte l’upgrade grafico, non ho notato sostanziali differenze rispetto a quella per Wii U. È sempre un gran bel gioco, ingiustamente snobbato a causa della poca fortuna della console che lo ospitava, e in effetti sembra che Nintendo voglia riproporre la formula vincente del primo su una piattaforma che (si spera) abbia più successo.

Gli anni ‘80 sembreranno molto più sobri al confronto.

Parliamoci chiaro, probabilmente comprerei Switch anche solo per giocare dovunque a Mario Kart 8 Deluxe. La riproposizione del grande classico che da sempre sfascia più amicizie di un derby calcistico è in linea con l’upgrade di Splatoon 2. Rispetto al Mario Kart 8 originale, rimangono intonsi il gameplay già cristallino e la grafica eccezionale e fluidissima. Intonsi anche gli improperi da indirizzare ai propri rivali al primo guscio rosso a segno. È un vero piacere poter ammirare e giocare Mario Kart 8 Deluxe in modalità portatile. Nintendo si è limitata ad aggiungere qualche nuovo personaggio (i bimbi calamari di Splatoon, King Boo, Dry Bones e Bowser Jr.), qualche power-up già noto ai fan della serie (la piuma per saltare e Boo per rubare gli oggetti agli avversari) e ad aggiungere un Battle Mode degno di tale nome. Non un nuovo episodio, come la denominazione testimonia, ma piuttosto un progetto di perfezionamento del già eccelso predecessore.

Riesco già a percepire l’eco delle bestemmie.

Infine, con sommo giubilo, ho potuto provare The Legend of Zelda: Breath of the Wild su Switch. La demo era la stessa già vista su Wii U e presentata originariamente all’E3 scorso, quindi sono sicuro che l’avrete già vista un milione di volte, se siete anche solo un po’ appassionati a questa serie. È difficile dare un parere sul gioco in sé, in quanto non si presta particolarmente bene a valutazioni basate su un’esperienza di soli venti minuti. Basta dire che è esattamente tutto ciò che mi aspettavo sarebbe stato guardando i video di gioco. Respiro ampio, cuore open world, un’attenzione agli aspetti RPG molto più accentuata rispetto agli episodi precedenti. Staremo a vedere… comunque marzo non verrà mai abbastanza presto.

Detto questo, va anche sottolineato come il gioco sembri girare meglio nella sua versione portatile piuttosto che su TV, dove i 60 fps stabili paiono ancora ben lontani, specie nelle sequenze più concitate. Nulla che rendesse il tutto ingiocabile, ma ci si aspettava forse di più, nel passaggio a una console ben più potente. In compenso, il passaggio dalla versione su TV a quella portatile è praticamente istantaneo e indolore, come mostrato nei video di presentazione. Voglio comunque dare a Nintendo il beneficio del dubbio e sperare che The Legend of Zelda: Breath of the Wild fosse ancora a una versione demo preliminare, da limare come opportunamente e come da tradizione Nintendo prima dell’uscita nei negozi, anche perché la demo era sostanzialmente quella che girava con qualche tentennamento anche su Wii U e già qui mostrava qualche miglioramento, quindi è difficile immaginare che Nintendo non lavorerà duro per dare alla sua punta di diamante la fluidità e la resa grafica che merita. 

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Infine, veniamo alle note dolenti. Avevo qualche aspettativa per Super Bomberman R, revamp su Switch della storica serie Hudson Soft/Konami, prontamente distrutto alla prova pratica. Siamo ai livelli di un clone mediocre realizzato per piattaforma Android: grafica scialba e banale, non una novità o un guizzo, perlomeno in quello che ho potuto provare. Sono riusciti a sbagliare anche un compito relativamente semplice come questo. Altro disastro totale è Ultra Street Fighter II: The Final Challengers. Avrebbero forse fatto meglio a risparmiare sulle parole del titolo per assumere qualcuno con abbastanza sale in zucca da capire che questo “upgrade grafico” sembra in realtà realizzato col MUGEN e da uno neanche tanto bravo. Animazioni atroci, sprite ritagliate male (giuro!) e un upscale della grafica che attenta seriamente alla bellezza senza tempo dell’originale. Mi chiedo con che coraggio lo abbiano mostrato.

In conclusione, veniamo alla fatidica domanda: “Comprerò Switch al lancio?”. Forse sì, ma conscio che nei primi mesi si tratterà sostanzialmente di una “Zelda-machine” con contorno di 1-2 Switch e, qualche settimana dopo, di un’occasione in più per recidere alcuni legami familiari e affettivi grazie a Mario Kart 8 Deluxe. La console, nel complesso, è molto carina, meglio progettata di Wii U e dal feeling generale meno giocattoloso. La possibilità di portare in giro una console da casa è fantastica e i Joy-Con sembrano fare bene il loro lavoro di controller modulari. Il resto lo farà la qualità dei titoli in uscita. Se e come Nintendo riuscirà a sfruttare tanta potenzialità lo sapremo solo nei prossimi mesi.

Ovviamente, non possiamo esimerci dal paragrafo dell'accattonaggio. Se non avete ancora prenotato Switch e avete improvvisamente deciso di farlo, ricordatevi che facendolo tramite i nostri link non spenderete un euro in più ma farete arrivare a noi una piccola percentuale di quanto pagato. Trovate Switch su Amazon Italia a questo indirizzo e su Amazon UK a quest'altro.