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L’anteguerra di The Lion’s Song

The Lion’s Song è una piccola avventura punta e clicca che si distacca in larga misura dai canoni del genere e va ad inserirsi nel filone dei giochi fortemente incentrati sulla narrazione, quelli che fanno incazzare chi poi passa le giornate tentando di convincere gli altri su Facebook che contano solo il divertimento e il gameplay tradizionale e che me ne frega della storia voglio le mazzate. A svilupparlo ci ha pensato Mi'pu'mi Games, uno studio indipendente viennese di una certa esperienza, che può vantare a curriculum diverse piccole produzioni ma anche collaborazioni più o meno dietro le quinte su progetti tripla A. Questo, però, è forse il loro primo progetto realmente personale, o comunque quello con cui sembrano voler provare a darsi un’identità forte. E non è niente male.

Ambientato in avvio di ventesimo secolo, negli anni immediatamente precedenti allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, The Lion’s Song racconta sostanzialmente tre storie, articolandole lungo i suoi primi tre episodi per poi utilizzare quello conclusivo al fine di offrire una sorta di epilogo interattivo. Al centro di tutto c’è una riflessione sullo sforzo creativo, sul desiderio ma anche sulle difficoltà di esprimere il proprio talento e le proprie inclinazioni personali. Il primo episodio racconta le vicende di una musicista impegnata a cercare di comporre la sua nuova opera, il secondo segue gli sforzi di un pittore che non riesce a trovare un’identità creativa e nel terzo tocca a una giovane studentessa di matematica autodidatta alle prese con il maschilismo e le convenzioni di quegli anni.

Le tre storie proseguono parallele e si intrecciano in più punti nella Vienna dell’epoca, mescolando realtà e finzione, personaggi storici e non, sfruttando come filo conduttore i temi universali trattati e la guerra ormai imminente, che emerge di prepotenza nell’episodio conclusivo. Lì, con un nuovo cambio di protagonista, controlliamo un giornalista diretto al fronte, che incontra in treno tre personaggi tutti legati in qualche modo alle storie dei primi tre capitoli e, tramite i loro racconti, permette di dare un epilogo alle rispettive vicende, chiudendo tutto in maniera appropriata. Insomma, The Lion’s Song propone storie e temi interessanti, non limitando il suo discorso alla sola sfida della creatività e andando anzi a toccare argomenti ben più ampi, in maniera talvolta un po’ impacciata sul piano della scrittura, ma quasi sempre interessante.

Non c’è però ovviamente solo il racconto. The Lion’s Song è, dicevamo, un’avventura punta e clicca sui generis. L’interfaccia è quella, con personaggi da muovere in giro ed elementi interattivi da attivare tramite il mouse, ma la struttura enigmistica è talmente esile da non poter essere davvero definita tale. Ci si muove soprattutto fra le conversazioni, in cui lo scopo principale è di compiere scelte che dettano il destino dei personaggi, mentre gli enigmi, per lo più legati all’attività del protagonista di turno, sono quasi sempre piuttosto guidati. Ci sono comunque casi in cui la soluzione non è ovvia ed è possibile “sbagliare”, col risultato di spingere la storia in una direzione invece che nell’altra.

In generale, comunque, l’idea di fondo consiste sempre nel rielaborare l’attività dei protagonisti (quindi composizione musicale, pittura e studio di teorie matematiche) attraverso l’interazione, con idee spesso piuttosto intriganti e soluzioni visive eleganti. Dal punto di vista estetico, fra l’altro, The Lion’s Song è una vera delizia: curato, ricco di personalità e perfetto nell’accompagnare con efficacia il tono di ciò che va a raccontare. Aggiungiamoci un uso sapiente di musiche ed effetti sonori e abbiamo il quadro completo di un gioco sicuramente ben sviluppato sul piano stilistico, che prova a inseguire una sua identità molto personale basandosi su idee precise e azzeccate.

La struttura a base di narrazione interattiva funziona bene e fra l’altro, una volta tanto, probabilmente anche grazie al taglio “basso” della produzione, che riduce i costi di creazione delle varianti, è effettivamente possibile dettare cambiamenti significativi nel racconto tramite le proprie scelte e i propri errori. Inoltre, è interessante anche il modo in cui il gioco permette di pasticciare con le varie situazioni, tornando ad affrontarle singolarmente per sperimentare con gli sviluppi e scovando i vari modi in cui le storie si intrecciano fra di loro. C’è perfino un’area dedicata a raccogliere tutti i punti di contatto ed è sicuramente affascinante scoprire mano a mano i vari collegamenti, sia che si voglia rigiocare le varie sezioni, sia che ci si limiti a seguire le vicende una sola volta.

Va detto che non tutti gli episodi sanno essere coinvolgenti allo stesso modo, un po’ perché sulla distanza si perde il senso di novità e freschezza delle idee alla base dell’interazione, un po’ perché il terzo capitolo, per quanto interessante sul piano del racconto, tira forse un po’ troppo per le lunghe quel che ha da dire. Eppure, nel suo piccolo, The Lion’s Song riesce a tirar fuori spunti d’interesse fino alla fine, anche grazie all’idea vincente dei quattro episodi con altrettanti protagonisti. Sicuramente non è un gioco adatto a tutti e serve, come sempre, predisposizione per ciò che prova a fare, ma qua sotto ci metto comunque un Frechete, perché il primo episodio è disponibile gratuitamente su Steam. Provarlo non costa nulla, giusto la mezz’oretta necessaria al completamento, e a quel punto uno può decidere se acquistare i successivi, singolarmente o tramite season pass.

Ho ricevuto dallo sviluppatore un codice Steam per la serie completa, che mi sono giocato per intero, nel giro di qualche giorno, dopo la pubblicazione dell’ultimo episodio. Ho impiegato circa tre ore per completare l’avventura, i cui episodi sono di durata abbastanza variabile (a occhio, direi che il primo è il più breve e il terzo è il più lungo). Ho sbloccato trentadue achievement su ottantasei e mi sono lasciato dietro svariati collegamenti da scovare fra gli episodi. Di sicuro, chi ama scovare ogni segreto ha qui abbastanza da lavorare. Il gioco è disponibile anche su iOS e Android.