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Knack 2, dai Mark che ce la fai

Ci sono due cose che mi preme dichiarare prima di affrontare la recensione di Knack II: la prima è che non ho mai toccato, provato, sfiorato il primo capitolo. La seconda è che Mark Cerny, game director di entrambi gli episodi, è anche la persona che ha inventato Marble Madness più di trent'anni fa, e per questo lo considero un po’ come un dio norreno.

Ora che ho dichiarato la mia indifferenza per il primo Knack e il mio amore per Cerny, passiamo a Knack II, seguito di un gioco sicuramente non memorabile, il cui annuncio alla PlayStation Experience 2016 aveva destato più di un mugugno e qualche battuta di scherno. Sony e Cerny, però, nonostante il flop di Knack, hanno creduto  nel progetto e hanno sfornato un seguito tutto sommato senza infamia e senza lode, con qualche spunto interessante ma anche con qualche difetto che non gli permette di emergere come vorrebbe.

Knack 2 è un classico action adventure con sprazzi platform e qualche semplice rompicapo ambientale, caratteristiche che si amalgamano abbastanza bene durante la nostra avventura. Si controlla appunto Knack, questa sorta di essere mutaforma composto da reliquie, che ha capacità sorprendenti come quella di scomporsi per ridurre le proprie dimensioni, o di ingigantirsi piano piano raccogliendo altri reperti .

L'incipit del gioco vede Knack, insieme al suo amico Lucas e allo zio, partire per un viaggio per evitare che i temibili Goblin distruggano il nostro mondo. Per raggiungere il suo obiettivo, l'essere mutaforma deve attraversare diverse ambientazioni, rovine, lande desolate e foreste, attivando interruttori, balzando su piattaforme semoventi e combattendo grazie alle diverse mosse che Knack ha a disposizione.

Da questo punto di vista, Knack II sa quello che fa. Certo, il gioco è pensato per un target che non vive solo a pane e Bayonetta, ma per quei giocatori che desiderano passare un po' di tempo a saltare e combattere in un mondo fumettoso magari in compagnia di un giocatore più giovane. Il punto di forza più importante di Knack II è forse proprio la modalità co-op, che si può attivare in qualsiasi momento (basta che il secondo giocatore prema un tasto sul joypad). Il gioco in due diventa ancora più semplice a livello di difficoltà normale (per i più esperti, meglio spostare la levetta più in alto) ma è decisamente più piacevole, considerando che, quando vengono proposti i quick time event (mai invasivi), entrambi i giocatori devono attivarsi in contemporanea.

Knack (o i Knack, visto che quando si gioca in due ci sono su schermo due protagonisti, uno arancione e uno blu), come detto prima, ha il potere di "smontarsi" e diventare così un piccolo pupazzetto, per passare in luoghi angusti o cunicoli strettissimi, ma ha anche la caratteristica di ingigantirsi mentre raccoglie altre reliquie. Il giocatore ha poi la possibilità di scoprire nuove abilità, con cui Knack può imparare mosse particolati o attacchi devastanti, utilizzando un'albero di abilità che, nella maniera più classica possibile, si sblocca mano a mano che raccogliamo determinati oggetti. Più Knack si ingigantisce, più il nostro eroe diventa potente e i suoi colpi si fanno efficaci. Ben realizzate anche le fasi platform, che spesso prevedono l'attivazioni di interruttori che permettono di far apparire o scomparire la piattaforme su cui Knack deve saltare per proseguire nell'avventura. Non mancano le classiche mosse per schivare gli attacchi dei nemici, demandate ad un colpetto sulla levetta analogica destra.

E se fino a qui Knack II si presenta come un gioco godibile e senza enormi difetti, il lato tecnico e artistico purtroppo non è così ben curato. Tecnicamente siamo davanti ad un gioco davvero semplice, senza alti né bassi, ma con texture che non impressionano mai e senza particolati complessità di paesaggi o strutture. Artisticamente, invece, il gioco è davvero deludente. I personaggi di contorno, lo stile grafico dei livelli e i il character design dei nemici, sono anonimi, facendoli sembrare quasi una sorta di placeholder, come se il team dovesse ancora sostituirli con quelli definitivi. Sia chiaro, non ci sono difetti, glitch o cose simili, semplicemente non sanno di niente. Ed è un peccato, perché nonostante quanto detto prima, l'ottima localizzazione italiana e alcune idee simpatiche nell'uso delle abilità di Knack, il gioco si affossa con un design anonimo, che alla lunga rende il progredire nell'avventura un po' noioso.

C'è però da considerare il target e il prezzo di lancio del gioco in questione. Knack II è chiaramente un titolo che non ha velleità particolari ed è da affrontare in coppia con un giovane giocatore ancora non del tutto avvezzo a certe meccaniche. È un po' come giocare ad un gioco Lego o un episodio degli Skylanders ma senza statuette e con un solo protagonista. Affrontato così, può essere un buon passatempo e il prezzo "budget" di 40 euro (39,99, per la precisione) lo può far preferire a titoli full price. Certo, allo stesso prezzo si trovano anche eredità perdute.

Ho giocato a Knack II grazie ad un codice review gentilmente inviatomi da Sony. Ho scorrazzato per i numerosi paesaggi per più di sette ore, quasi sempre in co-op, apprezzando alcune meccaniche e la localizzazione decisamente buona ma rimanendo un po' interdetto per le scelte di design non felicissime. Pur apprezzando lo sforzo e consigliando Knack II a chi può giocarci con un giovane videogiocatore, incrocio le dita sperando che Mark Cerny un giorno ci regali qualcosa che sia all'altezza di Marble Madness. Ah, come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.