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E siamo ripartiti!

Scrivo queste righe subito dopo aver letto il pezzo di Aurelio su Prey, fuori da ogni dubbio il mio gioco preferito dell’anno passato e forse, vai a sapere, il mio gioco preferito del decennio e/o dell’attuale generazione di console (io ci ho giocato su PC, ma non sottilizziamo). Salterà fuori, nel 2018, qualcosa che sappia colpirmi in maniera simile? Più in generale, riuscirà il 2018 a darci soddisfazioni paragonabili a quelle dell’anno passato, tali da farcelo scagliare nella discussione sui migliori anni mai visti dal settore dei videogiochi? Qualcuno sostiene di sì, io temo di no, ma insomma, all’orizzonte c’è roba grossa, magari mi sbaglio. Di certo, posso garantire che, anche fosse, a fine 2018 non ripeteremo la mossa della Cover Story appena conclusasi.

Era partita con l’idea di realizzare qualcosa di interessante ma anche meno impegnativo del solito, comodamente spalmato su due mesi, e invece, fra l’abbondanza di articoli e la pausa di fine anno che ha compresso i tempi, è venuto fuori un mastodonte completamente fuori controllo, che ci ha intasato sito e cervella. Di buono c’è che abbiamo pubblicato un sacco di bei pezzi e ne è venuta fuori, ancora una volta, una signora Cover Story. Cosa faremo fra un anno, lo vedremo fra un anno. Intanto, tocca aggredire l’argomento di febbraio, a partire da domani.

Il tema che affronteremo è, direi, abbondantemente suggerito dall’immagine là in cima, ma verrà comunque accompagnato da tutta la solita serie di contenuti, articoli, podcast e quant’altro. Il 2018 ha già iniziato a sommergerci di gioconi e ci sta facendo dimenticare, forse, la nota negativa su cui era deragliato il settore con tutta la faccenda delle microtransazioni (ma attenzione: EA ha appena confermato di stare per reintrodurre la pietra dello scandalo!). Insomma, abbiamo addirittura rinviato di un paio di settimane la registrazione del nuovo Outcast Magazine per poter parlare anche di Monster Hunter World e Dragonball FighterZ, direi che questo dice già molto.

Nel frattempo, a proposito di podcast, direi che la nuova formula di Outcast Popcorn ha abbondantemente ingranato, anche grazie a un Peduzzi lanciatissimo nel circuito delle anteprime per la stampa, e stiamo riuscendo a macinarne con un discreto ritmo, alternando fra l’altro registrazioni brevi e croccanti a sbrodolate interminabili sullo stile di quella con cui avevamo esordito. Io sono abbastanza soddisfatto e ho fra l’altro in mente un paio di idee per nuove formule di podcast da introdurre nei mesi a venire. Se trovo il tempo per respirare. Intanto, comunque, godiamoci quello che arriva, ché i filmoni del nuovo anno hanno già iniziato a spuntare e febbraio promette benissimo.

Infine, in chiusura di questo mio primo, sconclusionato, editoriale del 2018, mi preme segnalare un paio di cose. Innanzitutto, i nostri podcast sono ora disponibili anche su Stitcher. In secondo luogo, mi sembra giusto segnalare anche qui che, con la chiusura di The Walking Podcast, è cambiato il feed dei nostri podcast cinematografici. A seconda di che strumenti usate per seguirci, potreste esservi persi per strada l’abbonamento: trovate tutti i link del caso nella descrizione dell’ultimo episodio di Outcast Popcorn. Poi, come potete vedere dai pulsantoni qui a destra, vi rendo noto che è tornata la possibilità di fare donazioni ad Outcast tramite PayPal e che quel matto di Nabbacchio ha creato le magliette ufficiali, acquistabili su Threadless. Infine, segnalo la nascita della Hall of Fame di Outcast, per omaggiare tutti coloro che ci hanno donato soldi. Credo sia tutto, ma se mi viene in mente altro vi faccio sapere.

A domani con la nuova Cover Story!