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Old! #283 – Dicembre 1978

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 5 dicembre del 1978, Chris Curry, reduce da un’esperienza lavorativa con Clive Sinclair (che un paio di cose in ambito computer le dirà), si unisce a Hermann Hauser per fondare Cambridge Processor Unit Ltd. Relativamente poco tempo dopo, i due daranno alla luce, per questioni burocratiche e gestionali, una seconda azienda, tale Acorn Computers Ltd. (nome scelto per simboleggiare crescita ed espandibilità dei suoi prodotti, oltre che perché viene prima di Apple sull’elenco telefonico. No, sul serio). Acorn lancerà il suo primo computer a gennaio del 1979 e, anche grazie al successo del successivo BBC Micro, diventerà in relativamente breve tempo un marchio importantissimo, al punto che si parlerà di “Apple britannica”.

Verso metà degli anni Ottanta, però, l’azienda affronterà un momento di profonda crisi e verrà acquisita nientemeno che dalla nostra Olivetti, di cui rimarrà sussidiaria fino alla nuova vendita nel 1996. L’azienda proseguirà fra alti e bassi fino alla fine del decennio, quando svanirà sostanzialmente nell’oblio, pur facendo nuovamente capolino qua e là con sfruttamenti episodici del marchio. La sua eredità più grande e duratura rimarrà forse quella di Arm Holdings, nata come Advanced RISC Machines Ltd nel 1990, frutto di una joint venture fra Acorn, Apple e VLSI Technology. Oggi è l’azienda dominante nel mercato dei microprocessori per smartphone.

Dicembre del 1978 vede anche l’esordio del Magnavox Odyssey², console di seconda generazione che Magnavox e Philips (la seconda ormai proprietaria della prima) propongono come “sequel” della prima console casalinga della storia. Nota anche come Philips Odyssey e, in Europa, Philips Videopac G7000, la macchina si adegua ovviamente agli standard stabiliti dall’Atari VCS, proponendo quindi un sistema a cartucce e un potenziale infinito. Inoltre, ha dalla sua l’inclusione di una tastiera, utilizzabile con applicazioni specifiche e per dedicarsi alla programmazione. La macchina venderà nell’ordine dei due milioni di pezzi e si piazzerà al terzo posto del mercato americano, pur non arrivando mai a insidiare i gradini del podio occupati da Atari 2600 e Intellivision (molto buone, comunque, anche le vendite sul mercato internazionale). Ricordato con grande affetto anche a decenni di distanza, il Magnavox Odyssey² sarà comunque fra le vittime del crash del 1983 e uscirà di produzione un anno dopo.