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Defector ha il talento ma non si impegna

I soldi non possono tutto, nella vita. Certo, aiutano un sacco se cerchi una bella gnocca da infilare dentro la tua Lamborghini per scopi ginecologici, ma non possono davvero tutto. Così vale per la realtà virtuale e i soldi di Facebook: non importa quanti soldi ci siano dietro, e dietro Defector ce ne sono parecchi, a giudicare dall’eccellente comparto tecnico: per mettere in piedi una buona esperienza virtuale occorrono anche le idee.

Nei panni di una spia al soldo di un’agenzia governativa, dovrete vedervela con cinque missioni che pescano a piene mani dall’immaginario di genere. Gadget tecnologici, inseguimenti, scazzottate, sparatorie e situazioni impossibili sono quindi all’ordine del giorno ma, e questo ve lo dico per esperienza personale, vi ricorderete solo di quella volta in cui siete stati costretti a massaggiare un uomo nudo. L’atmosfera non è male e il gioco si sbatte tanto anche per variare la situazioni ma il ritmo non è sempre quello delle grandi occasioni.

Defector è infatti un gioco che dedica fin troppo tempo alla sua componente narrativa e gran parte del tempo lo passerete tra interrogatori, chiacchiere inutili e sezioni stealth che vabbé, Kojima spicciace casa. Non che impugnare le armi sia poi troppo meglio. Se sparare a nemici inermi è comunque divertente, è innegabile che le armi non restituiscano il giusto feeling di pesantezza e la precisione delle stesse è alquanto discutibile. Banali anche i combattimenti corpo a corpo, per quel poco che durano.

Defector è un poutporri di situazioni già viste nella VR, alcune meglio riuscite di altre, ma con poche idee originali e troppe ripetizioni, nelle pur pochissime ore di gioco. Al suo interno c’è un po’ di tutto, ma niente è davvero all’altezza di una produzione che aveva i mezzi e il potenziale per stabilire qualche standard in ambito VR. La rigiocabilità, inoltre, dovrebbe essere garantita dai bivi che, di tanto in tanto, si presentano di fronte al giocatore e gli chiedono di scegliere tra approcci molto diversi tra loro, ma difficilmente vi verrà voglia di dedicargli una seconda tornata.

L’unica certezza di questa mia esperienza nei panni di un James Bond dei noantri è di non avere il fisico per poter fare la spia. Dopo tre tentativi contro il boss finale, infatti, mi fanno male le gambe, sudo freddo per il motion sickness e sono completamente ricoperto di sudore. I soldi non possono tutto, ve l’ho detto, ma pure il mio fisico c’ha i suoi limiti.

Ho giocato Defector dopo averlo comprato su Oculus Store. Ho terminato l’avventura principale in circa tre ore senza aver provato a rigiocarlo per scoprire i bivi alternativi. Defector è disponibile solo su PC.