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Dicembre 2002: Goku, Jango Fett e… Alex | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A dicembre del 2002, le tre console del momento si menano a colpi di esclusive, con Grand Theft Auto: Vice City su PlayStation 2, Tom Clancy’s Splinter Cell su Xbox e Star Fox Adventures su GameCube, ma è in giro anche un’alternativa inattesa. Uscito a fine novembre in Europa (ma m’era sfuggito e lo mettiamo qua, tanto il 3 dicembre arriva in USA), Dragon Ball Z: Budokai porta sulla console Sony tutte le mazzate del semi-omonimo anime e, seppur accolto tiepidamente dalla critica, viene abbracciato da tre milioni scarsi di giocatori, generando una serie che, fra seguiti e spin-off, resterà in piedi per quasi un decennio.

Il 6 dicembre si manifesta l’ennesimo tentativo moscio di portare in videogioco la seconda trilogia moscia di Star Wars. Star Wars: Bounty Hunter è un prequel ambientato dieci anni prima di L’attacco dei cloni, in cui controlliamo “papà” Jango Fett al servizio di Darth Sidious e Darth Tyranus. Pur competente sul piano della grafica e delle meccaniche, il gioco paga una ripetitività ai limiti dell’ammorbante.

Il 10 dicembre arriva invece negli USA Lunar Legend, pregevole pseudo-remake per Game Boy Advance del cult per Mega CD che aveva già goduto di una amatissima riedizione sulla prima PlayStation. Il gioco rimane la delizia di sempre e la versione per GBA gode di una grafica ridisegnata per l’occasione che fa la sua figura, anche se il parere abbastanza condiviso è di inferiorità rispetto all’edizione PlayStation.