FoxTail: punta e clicca fra i boschi
FoxTail non è partito esattamente nel migliore dei modi, considerando che i due tentativi di raccolta fondi (su Kickstarter e su Indiegogo) sono andati entrambi maluccio, ma il team di sviluppo non ha voluto mollare e, dopo aver passato il vaglio di Steam Greenlight, FoxTail si è manifestato a marzo su Steam in Accesso Anticipato. Si tratta di una scelta che può stupire, considerando che stiamo parlando di un’avventura punta e clicca, ma Gingertips Game Studio non è il primo team di sviluppo a tentarlo per questo genere di giochi e in fondo i vantaggi sono bene o male gli stessi che si riscontrano in altri generi. Si offre al pubblico una sorta di demo avanzata, che in questo caso è il primo capitolo dell’avventura, si ottiene prezioso feedback su cui è possibile tarare aggiustamenti in corsa (per esempio in termini di complessità e leggibilità degli enigmi) e, pur essendo il gioco messo in vendita a un prezzo scontato rispetto al previsto definitivo, arriva un po’ di denaro in cassa, che non fa mai male.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di cimentarmi con il gioco, provando appunto, grazie a un codice Steam ricevuto dallo sviluppatore, il primo capitolo degli otto totali previsti e portandolo a termine in un paio d’ore abbondanti. E ho trovato un’avventura punta e clicca molto classica, che certamente ammicca al passato con la sua pixel art e le sue scelte stilistiche, ma soprattutto mantenendosi aderente a un modello consolidato in termini di gioco. FoxTail è infatti largamente basato sulla manipolazione di oggetti e su enigmi contorti da risolvere mescolandoli fra loro. L’interazione è classicamente punta e clicca, anche se non raggiunge i livelli di tradizionalismo visti in Thimbleweed Park e opta per un cursore dalle funzioni contestuali. Di certo, però, il focus dell’esperienza è puntato sugli enigmi e il sistema di conversazione abbraccia i classici dialoghi a scelta multipla, in cui approfondire ogni singola opzione nella speranza di trovare suggerimenti su cosa fare.
FoxTail racconta di una giovane volpe antropomorfa che un bel giorno prende il treno per andare a visitare la nonna nella sua casetta in mezzo al bosco, con un avvio di racconto che mette subito in chiaro i toni fiabeschi della faccenda. Da lì, in pieno stile avventura grafica dei vecchi tempi, la protagonista si ritrova ad affrontare una serie di situazioni ed enigmi sempre più bizzarri, al fine di portare a termine un compito banalissimo: preparare una tazza di tè per la nonna. Fra interazioni con strane creature del bosco, indagini su tomi antichi e ammennicoli vari da riparare, ci si ritrova a impratichirsi con le dinamiche dei puzzle, sempre a metà strada fra il logico e il surreale, svelando nel contempo mano a mano le regole del mondo di gioco e un racconto che via via si fa lievemente più drammatico, pur senza perdere mai di vista il suo senso dell’umorismo.
Giunti al termine del primo capitolo, scopriamo che la nonna è afflitta da una malattia grave e che per curarla serve un ingrediente raro, che dà il titolo al gioco, da recuperare inoltrandosi nel profondo della foresta. Ed è qui che la versione in Accesso Anticipato ci saluta, promettendo grandi avventure e meraviglie, lasciando addosso la sensazione che il gioco completo potrebbe essere un bel punta e clicca tradizionale, adatto a chi ama spaccarsi il cervello sugli enigmi e li preferisce alle evoluzioni “più narrative” che caratterizzano gran parte degli esponenti contemporanei del genere.
In ogni caso, va detto, FoxTail non evita di strizzare l’occhio al moderno, soprattutto con una serie di opzioni che permettono di regolare il livello di difficoltà in maniera capillare. Non si va a modificare la complessità degli enigmi, ma possiamo alterare il modo in cui l’interfaccia ci rende più o meno leggibile l’interattività degli ambienti, impostando vari livelli di “intelligenza” del cursore contestuale e se e quanto rendere visibili i punti d’interazione delle varie schermate. Inoltre, possiamo regolare la velocità di movimento del personaggio, cosa che fa sicuramente piacere, quando ci si ritrova a girare senza meta fra gli ambienti cercando di capire cosa fare.
In generale, FoxTail mi è sembrato un gioco davvero gradevole. Lo stile visivo retrò funziona bene, adotta la poetica del pixel grosso ma la declina con discreto gusto e una certa attenzione per le piccole animazioni contestuali, accompagnando il tutto con una colonna sonora che dà il suo bel contributo all’atmosfera. Gli enigmi sono complessi il giusto, offrono spesso un minimo di variabilità nelle soluzioni e sono sparsi in maniera intelligente fra le varie schermate di una foresta tutt’altro che enorme, ma capace di offrire fin da subito un po’ di varietà ed esplorazione. Ci sono tanti piccoli dettagli ed elementi accessori con cui pasticciare e c’è la sensazione di un gioco molto curato e promettente. La data di uscita finale è probabilmente ancora molto lontana, ma fa piacere vedere che, dopo quell’inizio difficoltoso, le cose stanno andando bene.