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Katamari Damacy mi fa vomitare | Racconti dall'ospizio

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Ho recuperato una PlayStation 2 solo pochi anni fa. Durante quelli “giusti”, mentre la gente si trastullava con God of War, Metal Gear Solid 3 e compari, io sul mio bellissimo GameCube viola insistevo con sfide a Super Smash Bros. Melee e, in generale, con tutto ciò che la console Nintendo mi poteva dare. Sono nato nintendaro, non l’ho mai nascosto.

Eppure c’era una marea di giochi su PlayStation che stuzzicava la mia curiosità. Jak and Daxter, Maximo: Ghosts to Glory (uè, mi piacevano i platform, eh?), e quel Persona 3 che sembrava proprio far battere il cuore a tutti. E poi Katamari Damacy, quella roba tutta folle che volevo provare almeno una volta nella vita. E così alla fine mi sono detto «OK, recuperiamo ‘sta PlayStation 2 usata (e un po’ lercia, a dirla tutta), mettiamola tra PlayStation 3 e Wii e diamoci sotto di giochini che mezzo mondo aveva giocato, tranne me».

Il Principe e famiglia che ridono di me, non con me.

Piccolo inciso. Non soffro di motion sickness. O meglio, non lo soffro spesso, almeno con i videogame. Spesso mi viene nausea durante i viaggi in auto - anche mentre guido - e appena un aereo decolla devo prendere dei sonniferi altrimenti la nausea sale all’istante. Ma con i videogiochi è un po’ una roulette: ho giocato e gioco tantissimi FPS senza problemi, mentre talvolta mi è capitato di sentire fastidi anche da giochi bidimensionali con scrolling o parallasse particolari. Dipenderà dal mio simpatico cervelletto non proprio a modo? Vai a sapere.

Ma nulla è stato mai come Katamari Damacy

Io quando provo a studiare il fenomeno della chinetosi.

All’avvio, dopo la memorabile musichina e le scenette sceme, comincio a giocare. Oddio, sento un po’ di disturbo. Pausetta, camminatina, riproviamo. No scusa, mi gira proprio lo stomaco. Magari mia madre ci ha dato davvero dentro con l’aglio su quella bruschetta - dannato aglio, quanto mi piaci ma quanto sei stronzo - ed è meglio riprovare domani. O dopodomani, dai, che voglio finire Portal 2. Che non mi provoca alcun fastidio. Boh.

E riproviamolo ‘ssto Katamari Damacy, che sembra proprio simpatico. Avviamo la PlayStation 2. Carichiamo il salvataggio. Riproviamoci. Oddio, sta andando. Sento un po’ di disturbo ma, finora, gestibile. Certo che i movimenti su tutti questi assi e la telecamera che si muove veloce. Oh ma la pallozza sta crescendo! Ahahha, ma cosa? Riesco a inglobare topolini e cose! Aspetta, scusate eh, ma non mi sento proprio benissimo e…. .

Conato. Brutto. Facciamo che inizio Persona 3 FES, dai. 

Il vomito vero è arrivato qualche anno dopo, quando la console recuperata era la Xbox 360 e il gioco provato era… Beautiful Katamari. Quindici minuti appena, corsa al bagno e giù con la testa nel cesso che nemmeno la peggior sbornia. Come ho detto, mi è capitato di soffrire spesso di nausea, talvolta di motion sickness, ma Beautiful Katamari è stato l’unico gioco a farmi letteralmente vomitare, e ancora oggi la serie Katamari è l’unica che davvero mi mette KO dopo pochissimi minuti. Non me lo so spiegare, sinceramente.

il canale AsapSCIENCE ha fatto un simpatico disegno di me mentre viaggio in auto

Ogni tanto ci vorrei riprovare, sapete? A volte le cose cambiano. C’è Reroll, su Switch, che potrebbe essere la morte sua. Ma ho provato un po’ la demo e potrebbe essere anche un po’ la morte mia, ecco.

Insomma, Katamari è al momento l’unica serie che mi è davvero inaccessibile. Anzi no, c’è il Katamari farlocco per mobile. Quello per gli stronzi.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata alle esclusive, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.