L'abisso senza fondo di Deep Black Reloaded
Chi sentiva la mancanza di uno shooter in terza persona ambientato per quasi metà del tempo sott'acqua? Io sinceramente no, anche perchè, dopo quella mezza sola di Dark Void (lì si volava invece di nuotare), l'idea di trovare valide alternative al classico shooting "a piedi" era un po' andata a farsi benedire. Deep Black Reloaded, e con lui il team russo di Biart già specializzato in altre produzioni a sfondo subacqueo, ha comunque il coraggio di cercare questa alternativa prendendo il gameplay di Gears of War, mischiandolo con un'estetica vagamente hi-tech-spionistica e condendo il tutto con richiami narrativi a Metal Gear Solid, a Dead Space (il look del nostro eroe) e all'interessante Hydrophobia (l'acqua come elemento centrale del gioco).
Insomma, le premesse per uno shooter quantomeno originale non mancano, anche se bisogna tenere conto di una statura produttiva simil-indipendente e di così tanti omaggi e riferimenti ad altri giochi da sfociare in un titolo senza alcuna personalità. Rischi che diventano realtà già dopo pochi minuti di gioco, con il protagonista conciato come Isaac Clarke di Dead Space che si muove come un manichino, rotola per terra come un artritico e prende a pugni sott'acqua una sentinella-droide con tanto di banalissimo Quick Time Event. Non che basti la prima impressione per farsi un'idea precisa, ma bene o male si capisce quasi subito l'andazzo. Nuoto un po' sott'acqua evitando mine e aprendo passaggi con un arpione, emergo nel solito laboratorio/magazzino/rimessa disseminato di coperture, aspetto i nemici, li uccido, premo un pulsante che fa alzare o abbassare l'acqua e giù ancora a immergermi. Bene o male lo schema di Deep Black Reloaded è sempre questo, con l'acqua come protagonista assoluta (ma senza le interessanti implicazioni thrilling di Hydrophobia), una linearità dei livelli asfissiante e davvero pochissime idee degne di nota.
Mancano enigmi e sezioni esplorative e il tutto si riduce a continue sparatorie dietro le solite coperture, che a tratti fanno addirittura cilecca non riparandoci come dovrebbero (bug a dir poco fastidioso). I nemici se ne stanno per lo più rintanati dietro i ripari, ma alcuni ci vengono incontro a casaccio e basta premere una volta B sul pad della 360 (preferibile a mouse e tastiera) per mandarli al creatore. Naturalmente loro possono fare lo stesso e si assiste così a scenette inspiegabili in cui un colpo ravvicinato fa molto più male di venti pallottole e ci uccide all'istante. La trama ho smesso di seguirla dopo la prima mezz'ora tanto è insipida (corporazioni, governi autoritari, un'arma micidiale da sottrarre ai cattivoni di turno) e anche le sezioni subacquee lasciano freddini.
Gli effetti di distorsione sono anche ben fatti e l'idea di trascinare in acqua un nemico con l'arpione e di ucciderlo con una finisher automatica non è male, ma anche qui emergono chiaramente i limiti appena descritti. Nessun percorso alternativo, scarsa sensazione di velocità anche con il boost attivato, noia serpeggiante: da un lato queste sezioni spezzano un po' la monotonia dilagante delle sparatorie in superficie, ma a parte la diversa ambientazione e qualche nemico diverso non riescono a fare la differenza. Si prosegue così di livello in livello fino ai boss in stile mech, incontrando torrette difensive, nemici dalle esclamazioni improponibili (i rantoli da moribondi sono già uno scult) e svuotando e riempiendo d'acqua le varie location, tutte troppo simili tra loro.
La realizzazione tecnica propone alti e bassi, come da tradizione per un prodotto simile. Il motore proprietario del team russo riesce a ricreare un mondo subacqueo piuttosto credibile e non privo di dettagli, al quale si aggiunge una certa attenzione alla fisica grazie all'implementazione di PhysX, che ad esempio fa muovere alcuni oggetti quando li tocchiamo. Le animazioni però sono pessime, i filmati di intermezzo appaiono poco curati (il nostro baldo eroe a volte scivola invece che camminare) e la resa delle esplosioni, delle inondazioni e in generale dell'acqua vista dall'esterno riconferma il basso profilo produttivo del progetto. Peccato poi non aver trovato alcun giocatore online per testare la componente multiplayer, che nonostante le due sole modalità (Deathmatch e Team Deathmatch) potrebbe prestarsi a scontri a fuoco leggermente più tattici e divertenti.
Come longevità siamo su livelli standard (circa sette ore a livello medio) e qualche passaggio riuscito non manca nelle sezioni subacquee, ma se proprio vi intrigano le location invase dall'acqua recuperate Hydrophobia e vi divertirete molto di più. Se comunque volete dare un'occhiata gratuita, Deep Black Reloaded è disponibile in versione dimostrativa scaricabile direttamente dal sito ufficiale dello sviluppatore, dove potete trovare anche il link per acquistare il gioco completo a 20,99 euro e i requisiti consigliati per farlo girare senza tanti problemi sul vostro PC.