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Le ignoranti deflagrazioni di Jets'n'Guns Gold

Era il 2004 quando fu pubblicata la prima versione di Jets'n'Guns. Altri tempi per il videogioco indipendente: il digital delivery era quasi un'utopia e mancava la risonanza di adesso anche per quei giochi che il successo lo avrebbero effettivamente meritato. Io, all'epoca, avevo quindici anni ed ero un fan sfegatato dei Machinae Supremacy (probabilmente l'unico in Italia), una band che autodefinisce il proprio genere come SID Metal (dove "SID" sta esattamente per il chip musicale di molti home computer della Commodore), divenuti famosi principalmente per il rifacimento di alcune musiche di videogiochi degli anni '80 e '90, primo fra tutti un brano su The Great Giana Sisters riutilizzato di recente per Giana Sisters: Twisted Dreams. Furono proprio loro a realizzare l'eccezionale colonna sonora di Jets'n'Guns e fu merito loro se arrivai a conoscenza del gioco. Penso possiate immaginare cosa significasse per un ragazzo di quell'età vedere uno dei suoi generi preferiti sin da quando era bambino, lo shoot'em up a scorrimento, fondersi con le musiche della propria band del cuore, anche perché Jets'n'Guns era effettivamente un signor gioco. Ma, non contenti, i cechi della Rake In Grass decisero di continuare a lavorarci sopra. Esce così, nel 2006, Jets'n'Guns Gold, riedizione del gioco estremamente ampliata: più trama, più musiche, più livelli, più armi, più veicoli, più tutto. Quello che era un gran bel gioco era diventato letteralmente un capolavoro. Io non riuscii più a trattenermi dalla felicità ed iniziai a consigliarlo anche a persone non particolarmente avvezze al genere, persino alla ragazza con cui ci provavo in quel periodo e... Oh, piacque proprio a tutti, e vi dirò pure che alcuni di loro (lei compresa) l'hanno immediatamente ricomprato qualche giorno fa appena visto su Steam, senza nemmeno che io glielo segnalassi.

https://www.youtube.com/watch?v=SA7WD7z3AVg

In effetti, Jets'n'Guns, è uno sparatutto apprezzabile davvero da chiunque. Per iniziare, chiariamo subito che non è solo uno shoot'em up di stampo smaccatamente europeo, ma più che altro si discosta vertiginosamente dagli stilemi giapponesi: niente pattern da imparare mnemonicamente, non è possibile schivare tutti i proiettili così come è impossibile, almeno sulle prime, annientare tutti i nemici presenti su schermo, e niente particolari meccaniche per innalzare il punteggio.

La giocabilità di Jets'n'Guns è interamente incentrata sulla capacità di improvvisazione, nel buttarsi a capofitto tra orde di proiettili e nemici ed intuire sul momento cosa abbattere prima, da che lato evitare gli spari ma soprattutto come evitare di schiantarsi sul terreno o sui nemici che non si riescono ad abbattere in tempo. Gli spari più piccoli sono sempre troppi e, spesso, non si riescono neanche a schivare, ma non è un problema: non sono loro a fare la maggior parte dei danni, quelli più ingenti sono principalmente causati dalla collisione con i nemici. Il bello è che Jets'n'Guns ti porta ad essere tremendamente avaro, perché la base dell'appagamento del gioco consiste nel potenziare l'immenso arsenale disponibile, nel vedere che forma avranno le armi dopo due, tre, cinque upgrade e quanto si ingigantirà il loro raggio d'azione, e chissà quante volte mi sarò suicidato per cercare fino all'ultimo secondo di abbattere un nemico che viaggiava dritto verso la mia nave solo per tentare di guadagnare qualche spicciolo in più.

Il livello alla Carnage TV per fermare una soap opera che potrebbe annientare l'universo.

Facciamo una cosa: prendiamo un'immagine a caso di un livello di Jets'n'Guns e guardiamola un attimo. Si nota subito come i fondali facciano spesso piuttosto schifo, ed effettivamente sembrano di quegli sfondi del desktop che si trovavano su internet ai tempi del 56k, da ammirare tra un blue screen e l'altro su Windows 98. Il punto è che vanno comunque bene così, tanto non si ci fa neanche caso, tra il delirio di raggi, cannonate ed esplosioni di ogni tipo, che fondamentalmente vanno a delineare la principale fonte di goduria di Jets'n'Guns. Tutto accompagnato da una fra le colonne sonore più energetiche della storia, fatta di efferate chitarre elettriche e rinvigorenti suoni elettronici, ovvero i Machinae Supremacy del loro periodo d'oro, quando non avevano ancora un'etichetta discografica e pubblicavano gratuitamente tutti i loro brani tramite il sito (fortunatamente a tutt'oggi liberamente scaricabili).

Oltretutto, Jets'n'Guns è un piacere che non stanca mai, grazie all'estrema varietà di qualsiasi cosa presente nel gioco, a partire dalla molteplicità dei nemici disponibili e dai tantissimi livelli, da affrontare spesso in modo del tutto diverso l'uno dall'altro, un po' per la necessità di provare continuamente nuove combinazioni tra le armi, un po' per le numerosissime idee della Rake In Grass sul fronte della giocabilità, perfettamente intrecciate con una trama estremamente cazzona, che prende i classici stereotipi della fantascienza per crearne un mix demenziale e spassoso. Difficile anche trattenersi dal leggere tutte le descrizioni cretine delle armi, degli upgrade e degli oggetti trovati durante i livelli. La scelta di fare uno sparatutto orizzontale e non verticale, tra parentesi, è stata in primis dettata dalla possibilità per gli sviluppatori di piazzare a schermo più citazioni e trovate umoristiche.

La rigiocabilità è immensa, tanto più adesso che su Steam sono stati aggiunti degli ottimi achievement, a dare molto più senso a tutti quei segreti talvolta piuttosto ben nascosti da scovare durante i livelli. Una volta finito il gioco, poi, si ricomincia dall'inizio, continuando con lo stesso arsenale: la difficoltà non sale e il tasso di sfida diventa in buona parte pressoché nullo, ma volete mettere il poter finalmente distruggere l'intero livello di Mr. Perfect, una volta preso lo Tsunami Generator? E il poter raccogliere ancora più soldi, e il potersi permettere veicoli ancora più grandi e con più slot per le armi, e il poter finalmente detonare l'intero schermo con la combinazione di armi più incasinata che si possa immaginare (senza contare che se ne continuano a sbloccare anche una volta finito il primo loop)...

Dirò con sincerità che all'inizio temevo Jets'n'Guns potesse essere invecchiato un po' male, complice anche l'impossibilità del cambio di risoluzione fissa in 4:3 (oppure orribilmente "stretchabile" in 16:9 dalle opzioni), eppure rigiocarlo è stato un immenso piacere, tanto da avermi fatto quasi accantonare di colpo altri giochi che avevo in corso. Ma è perché Jets'n'Guns è devastazione ignorante, di quella che scarica la tensione e ti fa sentire allegro e spensierato, che al contempo ti gasa e ti rilassa. Jets'n'Guns ti fa stare in pace col mondo, e per sei euro ne vale la pena, eccome se ne vale la pena.

Ho votato per Jets'n'Guns su Steam Greenlight e l'ho acquistato immediatamente non appena l'ho visto disponibile su Steam (a proposito, lo trovate anche in questo corposo bundle). Ricordavo la difficoltà normale fosse già piuttosto elevata in certi livelli, ma ho voluto provare la modalità difficile, impiegando quasi venti ore per finire il primo loop di gioco. Consiglio a chiunque, tuttavia, di evitare la difficoltà più eccessiva, o quantomeno di provare prima quella normale, per l'estrema brutalità del gioco sin dai primissimi livelli: può risultare quasi frustrante, col rischio di non rendere il gioco godibile per le sue reali qualità. In realtà, comunque, non ho mai smesso di giocarci dalla prima volta, svariati anni fa, in quanto, di tanto in tanto, mi vien voglia di rimetterci mano anche solo per fare due o tre livelli, perché riascoltare la sola colonna sonora non sempre mi basta e c'è bisogno di un po' di sana deflagrazione ad accompagnarla.

Voto: 9