L'universo di Insomniac Games in Outernauts
Outernauts è un annuncio di quelli che fanno storcere il naso, guardare disgustati dall'altra parte e indossare la trollface ai giocatori hardcore che ne sanno e che nulla vogliono saperne (di Facebook). Se fate parte della categoria, per quale motivo state leggendo questo articolo? Su, circolare, sciò, sciò, Outcast è pieno di roba, potete senza dubbio trovare altro di interessante. Se invece non vi dispiace giocherellare su Facebook, magari mentre state digerendo il pranzo in ufficio, e vi è spuntata ogni tanto nella capoccia l'idea che sarebbe bello avere in quel contesto giochi un po' più articolati, ecco, già va meglio. Outernauts, checché ne dicano i suoi sviluppatori, non è probabilmente il gioco in grado di portare la profondità del videogiocare "classico" negli spazi social, ma è un esperimento interessante, è un progetto in cui un marchio di spessore come Insomniac Games sta puntando con convinzione e può incuriosire chi è sempre attento alle evoluzioni (o involuzioni) del mercato.
http://youtu.be/Gd9iQMHWSoU
La base è semplice: prendere l'estetica e l'approccio essenziali dei giochi "da Facebook", per poi provare a spremerci dentro un po' di idee pescate in giro fra diversi titoli console e dare al tutto un pizzico di profondità in più rispetto a quanto sia lecito attendersi dai passatempi nascosti fra le pieghe del social network più amato dagli italiani. Outernauts offre la possibilità di navigare un universo composto da una marea di pianeti, esplorando una struttura da simil-GdR alla ricerca di quest varie, personaggi con cui dilettarsi e tonnellate di combattimenti a turni da vincere. I combattimenti si basano su un approccio in stile Pokémon, con un parco creature da assemblare e allevare amorevolmente per poi gettarle in campo durante le battaglie. E il cuore del gioco saranno proprio le centinaia di bestiacce recuperabili in giro, attorno alla cui crescita ruoterà buona parte delle meccaniche.
Le battaglie si risolveranno come detto a turni, con la necessità di impostare la propria strategia in avvio e assistere poi allo svolgimento dello scontro, tutto basato su un confronto fra abilità, poteri e caratteristiche delle creature messe in campo. La natura poco dinamica delle battaglie è anche figlia della necessità di organizzare un multiplayer (PVP e PVE) asincrono come vuole la tradizione di Facebook: sarà infatti possibile schierare le proprie forze e poi attendere che il proprio avversario (o compagno) faccia la sua mossa la prima volta che si collegherà al gioco. Al di là delle battaglie, poi, Outernauts prevede una macrostruttura fatta di dungeon da esplorare, personaggi non giocanti con cui interagire per ottenere missioni di vario tipo, piccoli enigmi ambientali da risolvere e svariati materiali da raccattare ficcando il naso in giro e dedicandosi poi alla fase di crafting. All'interno di tutto questo entrerà poi inevitabilmente in gioco un sistema di microtransazioni, tramite cui i giocatori più impazienti potranno procurarsi quel che desiderano senza troppo faticare.
Insomma, si torna a quel che dicevo in apertura: Outernauts è qualcosa che il videogiocatore medio deve attendere con tutte le sue forze? Ne dubito. Se si cerca qualcosa del genere da Insomniac Games, forse è meglio rivolgersi a Overstrike. Overnauts difficilmente incarnerà la terra promessa del videogioco social per la prima volta davvero hardcore. Però potrebbe rappresentare un'esperienza di gioco "casual" un po' più stratificata e ricca del solito, o comunque di molte altre, con dalla sua il bonus dell'esperienza di uno sviluppatore come Insomniac, della personalità che quel team sa infondere ai suoi giochi e di un senso dell'umorismo e dell'ironia che in questo settore ha pochi eguali. Poi, quanto il risultato finale possa essere davvero divertente e appassionante lo scopriremo presumibilmente fra qualche tempo, all'apertura della open beta (adesso il gioco è in fase di closed beta). Fermo restando che comunque l'uscita definitiva è prevista per l'estate di quest'anno.