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Old! #282 – Novembre 2008

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 4 novembre 2008, arriva sulle PlayStation 3 europee Naruto: Ultimate Ninja Storm, gioco che svela al mondo il clamoroso – soprattutto per l’epoca – talento estetico di CyberConnect2 e, durante gli eventi stampa, la follia del suo boss Hiroshi Matsuyama. Il gioco è il classico picchiaduro/anime all’acqua di rose ma introduce nel filone degli adattamenti di Naruto un sistema di combattimento realmente tridimensionale, uno Story Mode che permette di gironzolare per il villaggio della foglia e una brutale violenza grafica. Dà inizio a una serie parecchio fortunata, che andrà avanti per diversi anni, e dà anche inizio a un mese mostruosamente imbottito di uscite, cosa che mi ha costretto a fare una cernita crudele.

Andiamo dunque avanti di tre giorni e ci ritroviamo per le mani Gears of War 2, secondo episodio della serie di Epic Games e Cliff Bleszinski in esclusiva Xbox 360. Il gioco introduce diverse novità rispetto al primo episodio, fra armi inedite, il supporto al cinque contro cinque nel multiplayer, nuove modalità e, ovviamente, il proseguimento della trilogia narrativa. È ancora un successone e va tutto a gonfie vele, ma questa volta niente versione PC.

Il giorno dopo vede la luce l’interessante esperimento Tom Clancy’s EndWar, un tentativo di “adattare” il genere degli RTS all’interfaccia console sfruttando l’utilizzo del microfono per dare ordini alle truppe. Apprezzato per le idee innovative ma criticato per una campagna non particolarmente appassionate, il gioco vende piuttosto male e il previsto seguito non vedrà mai la luce.

Il 13 novembre fa il suo esordio World of Warcraft: Wrath of the Lich King, seconda espansione per l’MMORPG di Blizzard, che introduce il nuovo continente di Northrend, casa del re a cui è dedicato il titolo. Per affrontarla, i giocatori devono essere perlomeno di livello 68 e il level cap viene portato a 80. Fa inoltre il suo esordio la prima “hero class”, il Death Knight.

Il giorno dopo si segnalano tre uscite. Con Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts, Rare prova a rilanciare su Xbox 360 la serie di platform game nata su Nintendo 64, ma sposta l’attenzione sulla costruzione e l’utilizzo di veicoli per affrontare le varie sfide. Pur conservando alcune caratteristiche dei vecchi episodi, quindi, si tratta di un reboot piuttosto radicale, che purtroppo non cattura l’immaginazione popolare e segna la fine della serie. Il gioco verrà riproposto anni dopo nella compilation Rare Replay.

Poi abbiamo Mirror’s Edge, altro gioco molto originale e innovativo, che propone un’avventura d’azione in prima persona che rifugge nella maniera più assoluta i cliché degli FPS e si concentra invece su velocità, salti, level design da platform game e necessità di esibirsi in acrobazie folli. Mirror’s Edge diventerà un gioco di culto, nonché uno fra i miei due o tre preferiti di quella generazione, e si rivelerà molto influente per il genere degli FPS, ma non riscuoterà il successo sperato. EA, comunque, proporrà un seguito otto anni dopo. Quedex voleva scrivere un Racconto dall’ospizio dedicato ma non ce l’ha fatta.

E quindi abbiamo Call of Duty: World at War, quinta uscita “principale” per la serie Call of Duty che, dopo la svolta futuristica di Call of Duty: Modern Warfare, da un lato segna il ritorno alla Seconda Guerra Mondiale, dall’altro vede l’esordio della storyline dedicata alle Black Ops. Sviluppato dalla Treyarch reduce da Call of Duty 3, il gioco racconta il fronte pacifico e orientale della guerra e viene accolto in un tripudio di micette da stampa e pubblico. Ah, i bei tempi in cui ancora Call of Duty piaceva a tutti. Non sarebbero durati molto.

Tre giorni dopo tocca a Left 4 Dead. Ah, i bei tempi in cui Electronic Arts lanciava tre nuove IP nel giro di un mese. Non sarebbero durati molto. Trattasi di FPS targato Valve e incentrato sul multiplayer cooperativo, nel quale si controllano quattro sopravvissuti all’apocalisse zombi, cercando di portarli sani e salvi in fondo alle mappe. Il gioco prevede anche una splendida modalità competitiva “asimmetrica”, in cui una squadra controlla i quattro umani e l’altra gestisce i vari infetti, ed è, francamente, uno spacco. Nel 2009 ne uscirà un seguito e negli anni a venire vedranno la luce diversi emuli. Quedex voleva scrivere un Racconto dall’ospizio dedicato ma non ce l’ha fatta.

Il 21 novembre si manifesta dalle nostre parti Mortal Kombat vs. DC Universe, crossover delirante ma in fondo nemmeno troppo, se consideriamo quel che ha combinato negli anni Capcom con i diritti sui fumetti Marvel. Il gioco, che per altro ha il dubbio onore di essere l’ultimo pubblicato da Midway prima di dichiarare bancarotta ed essere venduta a Warner Bros., viene comunque considerato come l’ottavo capitolo della storica serie di Ed Boon. Accolto con il solito moderato entusiasmo dalla critica e apprezzato dai rompicoglioni perché meno violento del solito (inevitabile, vista la licenza), Mortal Kombat vs. DC Universe vende bene e segna un precedente da cui nascerà, dopo un altro paio di Mortal Kombat, la serie Injustice.

Cambiamo completamente tono con LocoRoco 2, pubblicato sulle PSP europee il 21 novembre 2008. Il gioco è un seguito diretto, che recupera la sostanza dell’originale ma aggiunge diverse novità, permettendo per esempio di nuotare e di infilarsi in pertugi “schiacciandosi”. Accompagnato dalla solita colonna sonora delirante, è un’altra delizia.

Infine, il 28 novembre 2008 segna l’uscita europea di Resistance 2, seguito del gioco di lancio PlayStation 3 tramite cui Insomniac Games mette in mostra un confidenza sempre maggiore con l’hardware Sony sul piano della spettacolarità ma si fa anche un po’ prendere dal braccino corto, rinunciando a tutto ciò che donava personalità alla prima uscita e allineandosi ai dettami dell’FPS medio (energia che si ricarica da sola, due armi sole in saccoccia e via dicendo). Ne viene fuori un gioco più rifinito ma meno interessante e non a caso col terzo episodio verranno fatti diversi passi indietro, anche se la serie non svilupperà mai fino in fondo il suo potenziale.