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Old! #54 – Marzo 1984

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

A marzo del 1984 si manifestano ben due giochi storici di Lucasfilm Games. Il primo di cui parliamo è Ballblazer, nato sui sistemi Atari a 8 bit ma poi convertito per praticamente qualsiasi formato del pianeta. Sorta di gioco sportivo futuristico che mescola un po' di calcio e un po' di pallacanestro, vede opposte squadre di umani e droidi impegnate a seppellire di punti gli avversari scagliando una palla fluttuante nella porta altrui. Il tutto si svolge su una specie di scacchiera, visualizzata in prima persona.

Ballblazer non diventerà certamente fra i giochi più conosciuti di Lucasfilm Games, ma riscuote comunque un discreto successo, al punto di giustificare, sei anni dopo, una specie di remake/seguito, intitolato Masterblazer e pubblicato su formati più moderni (Amiga, Atari ST, PC), e nel 1997 – bizzarramente sempre a marzo – un remake vero e proprio per PlayStation, tale Ballblazer Champions.

Trivia: la versione per Atari 800, durante le prime fasi di sviluppo, era intitolata Ballblaster e la versione pirata del gioco mantenne quel titolo. Un giovane Tim Schafer, durante il suo primo colloquio telefonico con David Fox di Lucasfilm Games, fece una figura da tonno affermando di essere un fan di Ballblaster. Per fortuna, poi, riuscì a rimediare.

http://youtu.be/larhB9OAdz4

L'altro storico gioco Lucasfilm Games del mese, sempre nato sui formati Atari a 8 bit e poi convertito di qua e di là, viene ancora oggi ricordato da un sacco di gente con amore, affetto e nostalgia. E io, lo ammetto, non ci ho mai giocato. Capita. Comunque, sto ovviamente parlando di Rescue on Fractalus!, un gioco di fantascienza che pone al controllo di un'astronave impegnata ad esplorare un pianeta alieno – visualizzato tramite tecnologia frattale – alla ricerca di piloti da salvare. L'esplorazione viene mostrata in prima persona e bisogna basarsi sulla strumentazione per trovare i piloti, nascosti dalle montagne che coprono la superficie del pianeta.

Fra i problemi cui si va incontro ci sono dei cannoni antiaerei, astronavi nemiche in modalità kamikaze, il consumo di carburante, l'atmosfera letale del pianeta (che rischia di uccidere i piloti e impone quindi limiti di tempo) e la navigazione notturna da eseguire, di nuovo, basandosi pesantemente sulla strumentazione. A tutto questo, poi, si aggiungono anche le operazioni di recupero dei piloti, piuttosto complesse, e il colpo di genio – suggerito da George Lucas – degli alieni travestiti da piloti, che ogni tanto si presentano a sorpresa, dando sostanzialmente vita a quello che ancora oggi viene riconosciuto come il primo vero momento "buh" degno di questo nome nella storia dei videogiochi.

https://www.youtube.com/watch?v=KtyhC0M5RY4

Chiudiamo con un gioco decisamente meno famoso, tale H.E.R.O. (Helicopter Emergency Rescue Operation), pubblicato su Atari 2600 da una Activision cui all'epoca si voleva ancora molto bene. Anche qua si controlla un personaggio, tale Roderick Hero, impegnato a salvare uomini da una situazione complicata, ma questa volta si tratta di minatori bloccati dentro una montagna terrestre. Roderick ha dalla sua una specie di zaino-elicottero con cui volarsene in giro, un cannone laser montato sull'elmetto e pure un po' di dinamite, dotazione grazie alla quale può esplorare i cunicoli della miniera. Ovviamente non mancano ostacoli, pericoli e pure nemici assortiti tipo ragni e pipistrelli, tutte cose che fanno parte della vita quotidiana di un minatore degli anni Ottanta.

Come da copione, il gioco viene poi convertito sugli altri sistemi del periodo, fra Colecovision, Apple, Commodore, Spectrum ed MSX vari, arrivando perfino su SG-1000 per mano di Sega, che programma direttamente la conversione apportando solo una modifica per lo più estetica, con lo zaino-elicottero che diventa un jetpack. Emulatori a parte, se il gioco vi incuriosisce e volete provarlo, lo trovate nella Game Room di Microsoft.

http://youtu.be/_HjJXJbMvzs