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Tony Hawk è morto, viva OlliOlli

Prima che corriate sulla pagina Wikipedia di Tony Hawk: tranquilli, sebbene il suo periodo di fragorosa, meritatissima notorietà sia più o meno silenziosamente finito dopo il ritiro del ‘99, the Birdman è ancora vivo e vegeto, ha 46 anni e, molto probabilmente, se la starà spassando da qualche parte nella sua California. Il Tony Hawk videoludico, d’altro canto, ha perso ogni speranza di essere riesumato dopo che Neversoft, team responsabile per la serie Pro Skater, è definitivamente confluita in Infinity Ward (per tacere del recente capitolo free to play).

Ma poi, ci pensavo recentemente: i quindicenni che si avvicinano per la prima volta allo skateboard conosceranno Tony Hawk?

Dopo che anche la più recente serie Skate è scomparsa dalle scene nell’ormai lontano 2010, gli sviluppatori indie sono venuti in soccorso di tutti coloro che non sanno stare senza una tavola a rotelle, più o meno virtuale che sia. Roll7, studio inglese sotto l’ala protettrice di San Devolver, già a gennaio ha portato su PS Vita l’ottimo OlliOlli (di cui ho chiacchierato un po’ con il buon Fabio in Outcast Magazine 27), e già allora era evidente anche a me, che non ho mai messo i piedi su una tavola a causa di un equilibrio precario e di una coordinazione motoria ricca di lag, quanto di giusto ci fosse in quel tripudio di pixel, grind, salti e facciate per terra.

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Uno dei pregi di OlliOlli, infatti, è che sintetizza perfettamente quello che, da profano, immagino sia tutta l’essenza dell’andare in skate: qualcosa di estremamente difficile e dannatamente doloroso, certo, ma anche maledettamente appassionante e che, una volta entrato nella memoria muscolare, è capace di restituire tantissime soddisfazioni. Probabilmente, anche la grafica semplice ed estremamente accattivante - perfetto contraltare al fotorealismo sperato nelle epoche più floride per il genere - contribuisce alla perfetta simulazione dello skating tout court. Non solo siamo davanti a una perfetta riproduzione delle gioie e dei dolori dello sport, infatti, ma anche a qualcosa che, a un primo sguardo, trasmette gioia, passione e, più importante, quel sorrisino ebete che solo le cose incoscienti fanno venire.

Perché certo, lo skate è anche difficoltà, dolore e frustrazione per l’ennesimo grind che finisce con un tubo innocenti sulle gengive. Lo è tanto nella realtà quanto in OlliOlli, che, seppur senza le scomode conseguenze ospedaliere, è pur sempre una simulazione riuscita, e quindi ottima nel saper dare il giusto “peso” tanto alla gloria quanto al fallimento. All’epoca dell’uscita su Vita, tra l’altro, ho letto alcune recensioni (tra cui vi consiglio quella di Fabio, per una pura questione di “persona che parla in maniera squisita di una/due cosa/e che conosce e che ama”) che sottolineavano la natura esigente del gioco, il suo essere particolarmente inadatto ai fruitori meno pazienti… ma da facente parte della categoria, posso assicurarvi che OlliOlli è severo ma giusto, proprio come lo sport. Il giocatore determina il proprio fallimento (al netto di qualche defaillance tecnica del gioco, che comunque sancisce lo 0,5% dei fallimenti), e la frustrazione naturale dell’aver chiuso un’uscita sui denti è quasi salutare, propedeutica per tenere incollati al gioco ancora e ancora, fino a quando non si sarà arrivati vittoriosi alla fine del livello.

Tanto più che, se siete ossessivi compulsivi e dovete “cinquestellare” a tutti i costi il livello prima di passare al successivo, ogni stage di OlliOlli propone ogni volta delle sfide mediamente bastarde, che sfruttano perfettamente il design del livello e che, manco a dirlo, una volta completate dopo decine di fallimenti faranno la vostra gioia. Il miglioramento progressivo delle proprie capacità è evidente e il gioco continua a crescere intorno a questo miglioramento, proponendo fino alla fine sfide e livelli disegnati per stupire, soddisfare ed elargire scomuniche.

Parlando un po’ della versione PC del gioco, che sarebbe dovuta essere il vero argomento di oggi, Roll7 ha fatto senza dubbio un buon lavoro, tanto che, anche con il pad di Xbox 360, OlliOlli sembra sempre lo stesso gioco che ha tenuto incollati i possessori di PS Vita nei mesi scorsi. Il sistema di controllo è sempre semplice ed efficace, con i trick e i diversi grind affidati alla levetta analogica sinistra, l’atterraggio ad A e le rotazioni dello skater ai due dorsali. Anche i contenuti ricalcano quanto già visto sul portatile Sony, con cinque scenari che presentano cinque livelli nelle varianti Amateur, Pro e RAD, più gli Spot (zone brevi in cui chiudere la combo più redditizia) e il Daily Grind, che ogni giorno mette a disposizione nuovi metri di tubo su cui scorrere per scalare la classifica mondiale. Nessuna modalità di allenamento... ma d'altronde, "fare o non fare, non c'è provare".

Grinda tutti i simil-Gundam!

Insomma, OlliOlli su PC è un fantastico gioco di skate bidimensionale, dalla grafica gustosa e in grado di sintetizzare perfettamente lo spirito di uno sport difficile, duro e appagante. Non avrà i vantaggi intrinseci della versione portatile, ma dubito sia un problema per chi ha vissuto l’epoca d’oro dei giochi di skate e vuole rivivere le sensazioni di un flip ben riuscito su una diagonale sostanziosa. Anzi, da amante del genere, posso dire tranquillamente che OlliOlli è il gioco di gente-che-va-sulla-tavola che mancava da tanto, troppo tempo.

Ho giocato a OlliOlli grazie a un codice Steam fornito da Devolver. Giocate OlliOlli o verrete perseguitati dallo spirito di Tony Hawk.

Voto: 8.5