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Ottobre 1982: Torna Pac-Man, arrivano Q*bert e Mr. Do! | Old!

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Ottanta, Novanta, Zero e Dieci. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Le fonti si smentiscono a vicenda ma prendiamolo per buono: a ottobre del 1982 (forse) arriva in sala giochi Mr. Do!. Il gioco sviluppato da Universal è in buona sostanza una variante di Dig Dug che lancia la carriera del suo designer Kazutoshi Ueda. Mr. Do! riscuoterà un successo considerevole, generando una vera e propria serie capace di rimanere in vita per quasi due decenni. Ueda proseguirà la sua carriera lavorando in Tehkan, per poi fondare Atlus e collaborare alla serie dei Megami Tensei. Il suo lavoro, tra l’altro, verrà citato come fonte d’ispirazione da Michitaka Tsuruta, creatore di Bomb Jack e Solomon’s Key.

Nello stesso mese vede la luce Tron: Maze-A-Tron, gioco per Intellivision tratto dal popolare film semi-omonimo. Nel gioco si controlla il programmatore Flynn, impegnato ad esplorare i circuiti interni di un computer, presentati sotto forma di labirinto, e ad affrontare una serie di contromisure. Tron: Maze-A-Tron fa parte di una serie di tre giochi ispirati al film di Steven Lisberger, che include anche Tron: Deadly Discs e Tron: Solar Sailer.

Ma abbiamo anche Swordquest: Earthworld, prima uscita in una serie di giochi che sono fra i primi tentativi di mescolare dinamiche action con meccaniche da avventura classica. Nella confezione è anche incluso un fumetto che, oltre a fornire un contesto narrativo, è fondamentale per la risoluzione di un enigma, e a realizzarlo ci pensano nomi del calibro di Roy Thomas, Gerry Conway, George Pérez e Dick Giordano. La serie Swordquest, che per altro, in un primo momento, era nata come possibile seguito di Adventure, proseguirà con due seguiti ma il previsto quarto episodio non vedrà mai la luce a causa del famigerato crash del 1983.

Non basta? Gettiamo sul piatto Super Pac-Man, terza uscite nella serie nata due anni prima e già proseguita con Ms. Pac-Man. Ma se quel secondo episodio era un progetto nato negli USA, con Super Pac-Man tornano sulla scena del delitto Namco e il designer originale Toru Iwatani. Pur trattandosi sempre di un gioco di labirinti, le novità sono significative: Pac-Man non deve più mangiare pallini e si preoccupa invece di recuperare chiavi con cui aprire le porte che lo separano dagli oggetti a cui mira. Tornano ovviamente i fantasmi e i potenziamenti per combatterli, con alcune novità anche su questi fronti. Super Pac-Man non raggiunge i livelli dell'originale e verrà criticato dallo stesso Iwatani, ma nel complesso riscuote un buon successo.

Chiudiamo il mese con Q*bert, gioiello di Warren Davis e Jeff Lee lanciato in sala giochi da Gottlieb il 18 ottobre 1982. Nel gioco si controlla una creatura bizzarra che saltella su dei cubi colorandoli e cerca di cambiare tinta all’intero livello senza farsi beccare dai nemici. Oltre che per il gameplay riuscitissimo, Q*bert viene ricordato per le imprecazioni incomprensibili del protagonista, che le esprime sotto forma di fumettino e bizzarra voce sintetizzata. Q*bert potrà vantarsi di essere praticamente l’unico gioco di Gottlieb a convincere critica e pubblico senza se e senza ma, riscuotendo un successo enorme e stabilendosi come classico. In quanto tale, godrà di tutte le conversioni possibili e immaginabili, si pupperà seguiti, spin-off, un cartone animato, dei remake e assurgerà allo stato di icona capace di proporsi come guest star in questo o quel film decenni dopo.