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Sega Mega Drive Classics - Sega does what Nintendon’t

Ci risiamo! È nuovamente quel periodo della vita di una console in cui Sega fa uscire la sua bella raccolta di giochi per Mega Drive/Genesis. Sembra oramai un appuntamento imprescindibile fin dai tempi del Dreamcast, giunto fino alla sua ultima incarnazione su Steam, caratterizzata da un hub di gioco gratuito in cui è possibile comprare separatamente i vari giochi. La versione su console, arrivata recentemente su PlayStation 4 e Xbox One, è di fatto una riedizione di quella Steam, ma stavolta ben cinquantatre classici per la console più apprezzata di Sega sono già inclusi nel prezzo del biglietto.

È chiaro che raccolte del genere non sono mirate a retrogamer feticisti, come il sottoscritto, che possiedono gran parte dei titoli inclusi su cartuccia originale e che possono recuperare gli altri grazie a una magica (e non troppo economica) EverDrive, per giocarli in tutta la loro gloria pixellosa su uno schermo a tubo catodico custodito gelosamente. Qui, a farla da padrone, sono la comodità di utilizzo e la praticità nell’usare una console già attaccata alla TV per giocare a titoli storici sullo schermo LCD, quindi è in quest’ottica che è necessario analizzare Sega Mega Drive Classics.

Il filmato introduttivo è già un tuffo nel passato, nonostante il solito abuso di colori neon e musica anni Ottanta, ma è l’hub di gioco ad avermi veramente sorpreso. Una volta fatta partire la collection, non ci si trova davanti uno sterile menu di selezione, ma una vera e propria ricostruzione storica della cameretta tipo di un bambino o bambina nei primi anni Novanta. La console e il suo televisore sono centrali ed è possibile scegliere i giochi dalla libreria sulla destra. È possibile scorrere il dito lungo la libreria, scegliere un gioco e inserirlo all’interno della console virtuale per cominciare a giocare illuminati dalla luce del CRT.

Ad avercela avuta, una stanzetta così...

L’emulazione del Mega Drive proposta è buona ma non eccelsa, specialmente per quel che riguarda l’audio. Il chip Yamaha YM2612 è noto per essere una croce dal punto di vista emulativo e questa raccolta non risolve certo questi problemi, anzi. Ad esempio, vi basta ascoltare il jingle associato al completamento di un livello in Sonic per sentire quanto sia molto più metallico e gracchiante il suono prodotto, se comparato all’originale. Nell’ottica generale, è però una minuzia da infoiati, target a cui questa collection chiaramente non si rivolge. Ottima la possibilità di effettuare salvataggi e caricamenti in qualsiasi momento all’interno del gioco, tramite il menu di pausa o anche semplicemente tenendo inclinato lo stick sinistro per qualche secondo, in alto per caricare e in basso per salvare. È inoltre possibile tornare indietro nel tempo (del gioco, eh!) tenendo premuto L2 o andare avanti veloce con R2, cosa particolarmente utile per i GdR dell’epoca, pieni di noioso grinding. Inoltre, l’emulazione offre una serie di filtri per smussare i pixel (filtri che personalmente trovo orripilanti ma, insomma, de gustibus), oltre a delle dignitose scanline e a una curvatura dello schermo che mirano a restituire l’aspetto del gioco su CRT. Ottima anche la possibilità di caricare la versione giapponese di molti titoli. Ulteriore bizzarria, la possibilità di giocare in modalità specchiata, ma coi controlli giusti, ovviamente molto più ardua dell’originale e probabilmente mirata ai fan più sfegatati.

Sonic ha anche una cornice creata appositamente per lui.

La selezione di giochi è veramente ottima e ce n’è per tutti i gusti. Si va dai classici SEGA quali Sonic e Sonic 2 (ma niente Sonic 3 o Sonic and Knuckles perché boh) oltre agli imprescindibili Golden Axe, Alien Storm e Altered Beast, che a mio parere è invecchiato malissimo. Ma è possibile trovare anche perle relativamente meno conosciute, quali Ristar, Dynamite Head, Comix Zone e il sempre eccellente Gunstar Heroes. Consistente anche la componente JRPG, con vari titoli della saga di Phantasy Star e Shining Force. Personalmente sento la mancanza di uno dei miei giochi preferiti per Mega Drive, ovvero Thunder Force IV, e con esso anche di tanti altri ma, insomma, non si può avere tutto dalla vita.

Oltre all’emulazione dura e pura, è possibile confrontarsi con sfide specifiche che il gioco propone in cambio di achievement. Ad esempio, cercare di superare il secondo livello di Shadow Dancer utilizzando il cane nella sua forma “piccola”, oppure raccogliere un certo numero di anelli in uno stage specifico di Sonic The Hedgehog. Interessante l’inclusione di una modalità multiplayer online, grazie alla quale è possibile giocare ai titoli del Mega Drive con sconosciuti e amici. Peccato che sia affetta da un lag che ne rende quasi impossibile l’utilizzo per qualsiasi persona dotata di senno.

Nel complesso, Sega Mega Drive Classics è stata realizzata con amore, con un’ottima libreria di giochi e una buona emulazione. Certo non esalterà i feticisti come me ma per chiunque altro è un pacchetto comodo e ben realizzato per giocare legalmente e comodamente ai classici del Mega Drive.

Ho giocato a SEGA Mega Drive Classics su una PlayStation 4 Pro grazie a un codice fornito dai distributori del gioco. Ho cazzeggiato amabilmente con le opzioni e provato tutti i giochi almeno una volta, oltre ad aver finito Sonic 2 perché sì. La raccolta è disponibile anche su PC e Xbox One. Ah, come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.