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Old! #259 – Giugno 1978

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Il 19 giugno del 1978, Taito droppa in sala giochi la bomba di Tomohiro Nishikado: esce Space Invaders e il mondo non sarà più lo stesso. Sviluppato nel corso di un anno intero, necessario anche per sviluppare l'hardware adatto, Space Invaders trae ispirazione da varie fonti, fra il classico Breakout e il gioco elettromeccanico Space Monsters, pubblicato dalla stessa Taito nel 1972, introducendo però qualcosa di realmente nuovo grazie alle sue meccaniche complesse e al senso di progressione dato dalla divisione in livelli. Finalmente si vede qualcosa che sembra davvero indicare un futuro lontano dal solito modello a base Pong (che pure, in una certa misura, Space Invaders richiama).

Lanciato inizialmente nel formato "tavolino" molto in voga in Giappone, Space Invaders si reinventa con il classico cabinato a cui giocare in piedi nell'uscita occidentale, curata da Midway. Il gioco riscuote subito un successo clamoroso, andando a piazzare qualcosa come trecentomila pezzi in Giappone e sessantamila in America nei suoi primi due anni di vita, e diventa un vero e proprio fenomeno di costume, sfondando nella cultura mainstream, segnando a fuoco la mente di tanti giovani game designer in divenire e, probabilmente, rimettendo in piedi da solo il settore dei videogiochi dopo il crash generato dai cloni di Pong nel 1977.

Ovviamente Space Invaders apparirà su ogni piattaforma possibile e immaginabile, verrà clonato a destra e a sinistra, godrà nei decenni di svariati seguiti (mi preme qui citare il recente Arkanoid vs. Space Invaders) e diventerà un'icona globale citata e omaggiata in ogni dove.