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The Rock, quando Nicolas Cage era un piccolo Tom Cruise

Non ho mai avuto problemi ad affermare che a me il cinema di Michael Bay piace. Certo non apprezzo tutti i suoi film solo perché sono girati da lui, ma quando esce una pellicola (che termine desueto) con la sua firma, comunque prima o poi la guardo, perché solitamente sono due ore di puro intrattenimento a cervello spento e, diciamo, ogni tanto ci vuole.

Se non ricordo male, The Rock è stato il primo film di Bay che ho visto (Bad Boys dovrei averlo visto dopo) e a casa dei miei è ancora presente la videocassetta che davano allegata a qualche settimanale del tempo.

É il 1996 e Nicolas Cage è un attore che macina successi come pochi altri al tempo. Vincitore dell’Oscar proprio nel ‘96 per Via da Las Vegas uscito l’anno prima, Cage è una sorta di Re Mida del cinema e gli anni successivi avrebbero confermato questo suo periodo d’oro fino al crollo nella seconda metà degli anni 2000. Però, quando Bay lo ingaggia per The Rock, il buon Nicolas è uno di quei nomi che ti portano da soli il pubblico al cinema e, giusto per non farsi mancare niente, il regista losangelino si assicura anche Sean Connery, la cui carriera al contrario era in un periodo non proprio luminosissimo.

I due personaggi, Stanley Goodspeed (Cage) un analista dell’FBI non operativo e John Patrick Mason (Connery), un ex agente britannico unico fuggitivo in passato da Alcatraz, si ritrovano in una task force che deve entrare proprio nell’ex carcere nella baia di  San Francisco, per sventare un piano terroristico di un generale ormai deluso dal governo americano.

The Rock è una sorta di bignami della filmografia di Bay, dove possiamo trovare praticamente tutte le caratteristiche che si erano già viste in parte in Bad Boys e che poi ritroviamo in tantissimi film diretti dal nostro.

È innanzitutto un buddy movie, con Cage e Connery che ovviamente battibeccano continuamente. Il primo si ritrova suo malgrado in un’operazione operativa quasi suicida, lui che aveva sempre evitato situazioni del genere, e il secondo è l’uomo d’azione imprigionato ingiustamente che deve scegliere se portare a termine la missione o mollare tutto e scappare scomparendo per sempre. The Rock è anche un film dove le gerarchie militari, i “sissignore” e le bandiere americane che sventolano sono una costante, per non parlare delle scelte registiche, con un numero spropositato di macchine da presa utilizzate anche solo per riprendere un elicottero che decolla, e le consuete, movimentatissime sequenze in auto con gli occupanti dei vari mezzi ripresi con un movimento di macchina quasi da star male.

L’epicità che Bay vuole infondere al film con sequenze in super slow motion, proiettili ovunque, eroi caduti e criminali che si redimono è portata all’ennesima potenza dalle  musiche di un già navigatissimo Hans Zimmer, che compone un tema principale tra l'orchestrale e l’elettronico, che ben rende in maniera perfetta la marzialità del tutto,  con un ritmo incalzante che coinvolge lo spettatore forse anche più delle sequenze a schermo.  

È una tipologia di colonna sonora che ritroviamo non solo in diversi film simili, ma che sbarca anche nei videogiochi. Non è un caso che il primo capitolo di Rainbow Six, lo storico franchise di Ubisoft, uscito due anni dopo (e quindi agli inizi dello sviluppo nel ‘96, all’arrivo di The Rock nei cinema) si basi su una soundtrack incredibilmente simile come ritmo e toni a quella del film di Bay.

Rivedere oggi The Rock lascia un sapore stranissimo in bocca: è ancora un film godibilissimo, certo con qualche ingenuità che il nostro negli anni ha limato, ma comunque piacevole, con personaggi super stereotipati ma azzeccati e con delle sequenze d’azione ancora ottime. Eppure, soprattutto a causa dei due protagonisti, sembra un film di mille anni fa, di un’epoca ormai seppellita dove i nomi che facevano sfracelli al cinema erano quelli di gente come Cage, appunto, o Kevin Costner.

Certo, c’è un Ed Harris sempre pronto a vestire la mimetica (per altro potrebbe essere lo stesso personaggio che interpreta in Top Gun: Maverick, in un crossover alquanto improbabile), ma la sensazione è quella di un retrogusto di nostalgia difficile da mandare via.

The Rock è comunque un film da rivedere ogni tanto per ricordarci come era il mondo quando era tutto più semplice e quando bastavano quattro battute e una rotolata in mezzo ai proiettili per sconfiggere i pericoli più tremendi.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata a Nicolas Cage, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.