Warlords of Draenor: un’espansione che punta il suo appeal soprattutto su trama e Guarnigioni?
Nove mesi fa, quando scrissi questo articolo, commisi un errore. In realtà, nell’incipit, avrei dovuto metterci un punto interrogativo: è nel passato, il futuro di World of Warcraft? Poiché ora, dopo diversi mesi di Beta testing, la risposta a quell’ipotetica domanda sarebbe stata un sì. Mists of Pandaria non verrà di certo ricordata come una delle migliori espansioni di World of Warcraft: l’eccesso di daily iniziali e l’aver lasciato poi i giocatori senza contenuti per oltre un anno, facendo drasticamente calare anche il numero delle sottoscrizioni, stanno rapidamente facendo dimenticare quel che di buono poteva esserci stato. Warlords of Draenor, al contrario, ha le potenzialità per diventare una delle espansioni più amate, alla stregua di The Burning Crusade o Wrath of the Lich King. E, forse, sarà in grado non dico di riportare i numeri degli iscritti ai fasti di un tempo, ma almeno di arginare la naturale emorragia di utenze che, prima o poi, tocca ad ogni MMORPG, soprattutto quando si inizia ad avere qualche anno sulle spalle. E World of Warcraft, quest’anno, di anni ne compie dieci. Le potenzialità espresse da questa espansione durante le fasi di beta, che mi stan convincendo della sua “bontà”, le riassumerei in due elementi cardine: la scelta dell’ambientazione con relativa trama e i Garrison. Il ritorno al passato, qui giocato in chiave “realtà alternativa” o “universo parallelo” (dipende da cosa preferite per definire uno stratagemma narrativo che giustifichi un viaggio a ritroso nel tempo che non intaccherà la timeline della Azeroth attuale), riporta i giocatori di WoW ai fasti della saga di Warcraft, pubblicata esattamente vent’anni fa, che poi ritroveremo citata anche nel Garrison. Blizzard, con questa espansione, pare proprio voglia rinsaldare il legame con la saga originaria, puntando sull’effetto nostalgia, un’esca che potrebbe anche rivelarsi utile per richiamare gli ex giocatori attratti dalla rivisitazione del passato, nonché dal ritrovare personaggi ed eventi fondamentali della storia di Warcraft. E l'introduzione di WoD non fa altro che celebrare questo legame, quando va - volutamente - a ricalcare l’uccisione da parte di Grom Hellscream di Mannoroth in WarCraft III: Reign of Chaos.
https://www.youtube.com/watch?v=luuUE0x7-TY
Inoltre, non solo per titillare i vecchi fan di Warcraft ma anche per alimentare un background che probabilmente non tutti i giocatori di WoW conoscono, Blizzard si sta dando molto da fare per costruire un più solido impianto narrativo attorno a questa quinta espansione, sfruttando diversi media. Infatti, approfittando della Gamescom, Blizzard ha lanciato tutta una serie di filmati in animazione, deliziosamente illustrati, sull’Orda di Ferro, per farci comprendere “contro cosa – e soprattutto con chi –” dovremmo combattere, nonché un fumetto gratuito da scaricare dal sito.
Oltretutto, è anche la prima volta in cui la trama di un’espansione di WoW sfocia in modo così diretto in quella successiva: gli eventi di Mists of Pandaria terminavano infatti con la cattura e il processo a Garrosh Hellscream e in Warlords of Draenor, grazie all’aiuto di Kairoz (il misterioso dragon bronzeo dalle sembianze di un High Elf, che lavora in combutta con Wrathion), lo ritroviamo su Dreanor nell’intento di impedire agli orchi di bere il sangue di Mannoroth e diventarne schiavi.
https://www.youtube.com/watch?v=TLzhlsEFcVQ
Ad approfondire poi il “come” tutto ciò sia avvenuto, ci pensa il romanzo Crimini di guerra, che fa da raccordo fra le due espansioni. Che la trama non sia solo un elemento di sottofondo, ma abbia un minimo di risalto in più rispetto al passato, lo si evince anche dalla struttura delle quest, che si snodano fra le diverse regioni di Dreanor seguendo un flusso narrativo più lineare, nel quale non manca il ricorso a cutscene e si sfrutta il meccanismo degli “scenari” per raccontare i momenti cardine della trama. Insomma, bisogna dare atto a Blizzard che si nota uno sforzo maggiore, non solo nel creare un po’ di hype attorno a questa espansione ma anche nel dare risalto ad un elemento narrativo che nei MMORPG, lo sappiamo, spesso funge solo da scusa per farci correre da un raid all’altro. Del resto, però, WoW attinge da una saga fantasy che possiede un notevole background, che forse è giunto il momento di mettere in risalto, specie se poi si intende trarne anche un film.
L’altro punto forte di questa espansione è il Garrison, o meglio le Guarnigioni (per i giocatori che utilizzano la versione localizzata in italiano): una diversa interpretazione di un sistema di housing che sarebbe riduttivo definire come una sorta di gioco nel gioco. La Guarnigione non è un banale “casa”, dal valore meramente estetico, come accade in diversi MMORPG (WildStar o Final Fantasy), ma viene integrata nel gioco e sfrutta un sistema gestionale à la Warcraft, offrendo la possibilità di edificare un intero avamposto, piazzando edifici da scegliere in base ai perk che si vogliono sbloccare: migliorare la qualità dei loot, sbloccare portali, aumentare la velocità della cavalcatura, ottenere missioni giornaliere da fare in dungeon o raid.
Blizzard, nel tentativo di permettere ai giocatori di fare scelte equilibrate, ha cercato di rendere più o meno ogni edificio allettante ma nessuno realmente obbligatorio. I perk si adattano ai diversi stili di gioco: ce n'è per chi si dedica al PVP o al PVE, come per chi preferisce il crafting e il commercio, o mount e pet da collezionare. Ma ci sono dei limiti sulla quantità di edifici da costruire: gli edifici sono 21 per 10 lotti in totale, quindi si impongono delle scelte. La Guarnigione funge da hub personale, con la possibilità anche di avere banca, asta, portali, dove non solo i giocatori potranno avere la loro dose di missioni e quest giornaliere, ma potranno dedicarsi al crafting e occasionalmente difendersi da invasioni, magari anche con l’ausilio di altri giocatori. La scelta di cosa edificare nelle varie regioni, poi, influirà anche sulla tipologia di missioni disponibili in quella zona. Ma il nostro avamposto, per crescere (la Guarnigione si espande fino ad un massimo di tre livelli e ogni edificio ha tre livelli di ampliamento), avrà bisogno di risorse, soprattutto legna, e qui un ruolo importante nello sviluppo della guarnigione lo giocano i Follower. I seguaci si possono reclutare in vari modi e possono essere inviati in missione da soli o in gruppo, un po' come in Final Fantasy Tactics Advance. Le missioni hanno varie durate e diverse tipologie di ricompense: denaro, materiali, equipaggiamenti e punti esperienza per farli salire di livello.
E questa parte a me fa impazzire: passerei le serate a mandare i miei seguaci per missioni. Ovviamente, in beta non tutto fila liscio e molti dei bug riguardano proprio il Garrison, ma patch dopo patch si nota il potenziale di questa feature, la cui maggior pecca al momento è quella di essere poco personalizzabile. Bisognerà però attendere la pubblicazione definitiva per valutare effettivamente l’impatto che avrà all’interno del gioco, dato che la possibilità di ottenere materie prime come minerali, erbe o pelli utili per il crafting potrebbe influire sull’economia del server. Inoltre, l’avere i giocatori stanziati dentro il loro hub potrebbe rischiare di svuotare le città, dando la sensazione di vuoto che non fa mai bene alla salute di in un MMO.
Settimana dopo settimana vengono aggiunti nuovi contenuti alla beta, e del resto mancano ormai quasi un paio di mesi alla pubblicazione della nuova espansione. Molte delle migliorie introdotte ci renderanno più facile la vita, specie in considerazione del fatto che con questa espansione si arriva al livello 100. Finalmente avremo più spazio: un nuov tab alla banca, la possibiità di organizzare le borse, un nuovo tab per i “giocattoli”, nuovi spazi dal void storage per i trasmoglifer. E arrivano anche aggiornamenti al sistema di ricerca dei gruppi, con la possibilità di creare gruppi premade.
Visivamente parlando, se inizialmente temevo un effetto déjà vu, dato che Draenor è l'area delle Outland di The Burning Crusade prima della loro distruzione… devo ricredermi: i legami ci sono, ma i due continenti sono talmente diversi da scongiurare questo pericolo. Inoltre, questa espansione, dal punto di vista grafico, si spinge ancora più avanti rispetto a Mists of Pandaria: modelli, animazioni, ambientazioni, effetti… tutto contribuisce a non far dimostrare al gioco i suoi dieci anni e quindi è coerente anche la scelta di un lifting ai modelli dei personaggi. Operazione non poco travagliata, dato che va a toccare corde sensibili dell'audience affezionata all’aspetto del proprio alter ego. I poveri Blood Elf non ce la faranno ad essere inclusi al lancio, il passaggio in alta risoluzione dei modelli e le modifiche alle animazioni stanno portando via parecchio tempo, dati anche i feedback negativi: il monociglio delle elfe, volti troppo simili e un divario eccessivo fra i vecchi modelli e i nuovi hanno impegnato il team artistico nel non facile compito di far mantenere lo stesso feeling a modelli il cui numero di poligoni è triplicato. Ad ogni nuova patch in beta i modelli migliorano, ma non siamo ancora alla loro forma definitiva. Chi però non sarà contento del risultato potrà scegliere se mantenere il modello originario oppure sfruttare il barbiere per cambiare i connotati.
https://www.youtube.com/watch?v=lMc8VP02DFA
Sui Test Server Pubblici è da pochi giorni disponibile da provare la patch pre-espansione 6.0, che farà da ponte fra le due espansioni e permette di provare in anteprima alcune delle principali novità che verranno introdotte nel gioco prima del lancio di WoD, atteso per il 13 novembre. In primis, la ricalibratura delle statistiche e le modifiche alle abilità, che sono state “asciugate”. I “numeri” sono stati resi più ragionevoli: giunti ormai al centesimo livello, statistiche e abilità producevano numeri a sei cifre. Le abilità sono quindi state ridotte per migliorare il gameplay delle classi e l’arsenale a loro disposizione.
A due mesi dal lancio, Warlords of Draenor, in Beta, sta prendendo sempre più corpo e si sta facendo più intrigante, l’arrivo di ottanta nuovi membri nel team di sviluppo sta dando i suoi frutti e sarebbe interessante capire se questo influirà anche sulla gestione delle future espansioni. Di fatto, però, World of Warcraft è da quasi un anno abbandonato a se stesso... e nell’ambito degli MMO non dovrebbe neppure essere concepibile un’evenienza simile. L'unico nuovo contenuto sarà appunto la patch 6.0, che è in fase di test e si spera arrivi quanto prima sui server di gioco.