Yesterday...e questa volta i Beatles non c'entrano
No so voi, ma io da una nuova avventura di Pendulo Studios mi sarei aspettato di tutto tranne che spari in mezzo alla fronte, fendenti di accetta, torture, pratiche demoniache, sadismo giovanile, satanismo e bastardaggini assortite. Dopotutto si sta parlando dei creatori di Hollywood Monsters e della trilogia di Runaway, avventure fresche, colorate e fumettose che non lasciavano affatto pensare a questa deriva così estrema e orrorifica. Il bello di Yesterday, qui provato grazie a un codice review di Steam, è però anche questo e per il suo nuovo progetto il team spagnolo ha rispolverato proprio tematiche care a un certo filone fanta-storico molto in voga negli anni '90, quello tanto per intenderci caro a Gabriel Knight e a Broken Sword.
Qui si parla di un'antica setta medievale, di morte e resurrezione, della sofferenza come sublimazione (che i Pendulo abbiano visto il Martyrs di Pascal Laugier?) e di misticismo, il tutto inserito però in una cornice contemporanea con le immancabili location sparse per il mondo (Tibet, New York, Parigi, Scozia), qualche sprazzo di umorismo nero e di sarcasmo e una violenza mai spudorata ma nemmeno troppo edulcorata. Si capisce da subito che gli autori di Runaway hanno voluto intraprendere una strada nuova e rischiosa, optando ad esempio per un "montaggio" di gioco pieno di salti temporali e geografici e per una trama molto avvincente seppur a tratti un po' confusa e travagliata. Come altro definire la storia di John Yesterday, esperto di demonismo assoldato dal magnate Harry White per indagare su un antico culto satanico che nel corso del suo incarico tenta il suicidio, viene salvato in extremis dallo stesso White e non si ricorda più nulla del suo passato? O cosa c'entra il prologo del gioco, in cui due giovani studenti si ritrovano a rischiare la vita in una stazione della metropolitana abbandonata e piena di manichini? Le idee e le trovate di Yesterday sono talmente tante che dopo un po' si rischia di perdere il filo, ma va dato atto al team spagnolo di aver creato un tessuto narrativo molto fitto e avvincente, con almeno due colpi di scena notevoli e un sottofondo storico che può ricordare un Dan Brown in versione estrema e ancor più misterica.
Il contrasto tra queste tematiche e lo stile grafico è un altro punto di forza di Yesterday. L'impronta visiva è quella fumettistica/deformata tanto cara ai ragazzi di Pendulo, con vignette e pop-up che si aprono nell'interazione con gli hot spot, parti scritte incorniciate da uno sfondo bianco, fondali disegnati a mano e una palette cromatica molto varia. Si passa infatti da location notturne e tenebrose ad altre più ricche di colori (il rifugio tibetano) e con uno spiccato senso pittorico, che a tratti richiamano proprio il delizioso vignettismo "parigino" del primo Broken Sword. Molto belle le musiche e ben recitati i dialoghi in inglese (la versione in prova non è infatti quella localizzata in italiano), anche se spiace dover rinunciare alle voci nelle cutscene.
D'altronde lo sviluppatore spagnolo non ha mai deluso nella presentazione delle sue avventure e Yesterday è quella visivamente più matura e curata, nonché quella più rivoluzionaria a livello di interfaccia. Da un lato la comparsa di pop-up zoomati quando selezioniamo un hot-spot permette un facile riconoscimento degli oggetti e le icone sensibili sono solo quattro (osservare, usare, prendere e parlare). Dall'altro lato, però, la gestione dell'inventario è un po' discutibile; a parte il nome e l'immagine non viene fornita nessuna spiegazione sugli oggetti in nostro possesso e troppo spesso, prima di riuscire a trascinare un oggetto per utilizzarlo nell'ambiente di gioco, bisogna fare almeno due o tre tentativi. Non il massimo della comodità, insomma, e anche la segnalazione degli hot spot in una location, che dura giusto qualche secondo e poi si spegne costringendoci a dover cliccare nuovamente sull'icona, poteva essere implementata meglio. Il sistema di aiuti fornisce piccoli suggerimenti senza mai rivelare una vera e propria soluzione all'enigma, con tanto di cooldown che impedisce di usarlo ogni tre secondi. Alla fine, però, è un sistema un po' monco, non solo per alcuni errori di traduzione ma anche perchè a volte gli stessi suggerimenti si rivelano un po' troppo sibillini e aiutano ben poco a proseguire nel gioco.
Nulla di male, se non fosse che Yesterday è un'avventura troppo avara di indizi. Capire cosa fare, come proseguire e come legare tra loro gli oggetti diventa spesso frustrante, tanto che dopo un po' si inizia a provare tutto con tutto nella speranza di progredire e di imbroccare la combinazione giusta. Non è un bel segno per un'avventura grafica e per fortuna non succede sempre, ma qualche indizio in più avrebbe migliorato parecchio le cose e lo stesso vale per le considerazioni dei nostri alter ego, che troppo spesso paiono invece completamente disinteressati agli avvenimenti. Un vero peccato, anche perché gli enigmi sono mediamente validi per logica e intuizione, i puzzle non eccedono mai in soluzioni troppo "enigmistiche" e la loro difficoltà è stata tarata su livelli medio-bassi. Anche per questo motivo, e pur considerando i tempi morti prima accennati, Yesterday può essere portato a termine in tempi molto brevi. Non sono andato oltre le cinque ore e mezza per completarlo senza saltare nessun filmato (fate lo stesso, altrimenti già al secondo capitolo non capirete più nulla della trama), ma su alcuni forum di avventurieri c'è chi millanta anche quattro ore. Tempistiche francamente esagerate e poco veritiere, ma rispetto alle sue precedenti avventure Pendulo ha indubbiamente tirato il freno sulla longevità, e su questo versante uno sforzo in più avrebbe fatto non poca differenza.
Nel complesso Yesterday è comunque un titolo riuscito e capace di creare un'atmosfera e un sottofondo narrativo molto intriganti. Con un'interfaccia studiata meglio, qualche ora in più di gioco (Runaway 3: A Twist of Fate durava quasi il doppio) e un minor numero di tempi morti il voto poteva essere più alto, ma già così la sufficienza è ampiamente meritata. Segnalo infine che da alcuni giorni Yesterday è distribuito in Italia da FX Interactive con il titolo di New York Crimes ed è disponibile nei negozi a 19,95 euro, contro i 29 euro di Steam, che offre però solo la versione del gioco in inglese, francese e russo. Inutile dire quale sia l'offerta migliore, contando poi che FX Interactive ha localizzato interamente il gioco a livello di testi e dialoghi.