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Racconti dall'ospizio #73: Quando Final Fantasy IX mi fece scoprire il paradiso

Racconti dall'ospizio #73: Quando Final Fantasy IX mi fece scoprire il paradiso

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Settembre 2001.

Sera.

Corro al telefono di casa e compongo il numero del mio amico Emanuele.

Ho dodici anni, lui undici.

"Pronto? Ciao Isa, c'è Manu? Me lo passi?"

Dopo poco, Emanuele fa capolino dall'altra parte della cornetta.

"Pronto?"

"Manu, ho trovato un posto in Final Fantasy IX."

"Cioè?"

"A bordo dell'idrovolante, stavo girando per Gaya [il mondo di Final Fantasy IX] e per divertirmi (?) ho deciso di seguire i bordi della cartina, di fare tutto il perimetro del globo. Arrivato in un angolo, quello in alto a sinistra, ho trovato un'isola!"

"Un'isola?"

"Sì! Isola Faolibassa."

"Faolibassa... "

Attimi di silenzio, come se questa informazione, questo nome, dovesse significare qualcosa.

"È un'isola molto piccola, ha una piccola radura, un bosco e una montagna. Ma la cosa incredibile è che c'è una grossa crepa su un lato della montagna, come se nascondesse l'entrata di qualcosa."

"Non ci puoi entrare?"

"No, se mi avvicino non succede niente, forse è crollata."

"Forse ci si poteva entrare solo prima?"

"Lo penso anche io, ormai siamo al quarto CD, le radici hanno invaso buona parte del mappamondo, chiudendo l'accesso di molti posti, dovevamo accorgercene prima, magari nel terzo disco, quando avevamo l'altro idrovolante."

"Dobbiamo ricominciarlo?"

"Non so, è molto lungo, rifare così tutta la partita... forse qualche modo per entrare c'è. Domani vengo a casa tua e ti mostro l'isola."

L'isola in questione, a nord-ovest della mappa: il bosco, la radura, la montagna, la stramaledetta crepa.

Gliela mostro. Passa del tempo, non saprei dire quanto, e quella crepa resta là, senza che una soluzione sulla sua esistenza si palesi. Però io e Emanuele siamo comunque felici, abbiamo qualcosa da scoprire e io mi sento come un grande esploratore del passato. Ma lo capite? Ho scoperto una nuova isola, non segnata sulle carte! E sono l'unico al mondo, perché nel mio paesino di (all'epoca) milleduecento abitanti, siamo in tre ad avere Final Fantasy IX, internet non c'è ancora, sta arrivando, è dietro l'angolo e la prima linea ADSL che arrivi almeno ai due mega scarsi giungerà solo nel 2007. Quindi sì, sono l'unico sul pianeta Terra ad aver scoperto quell'isola, quella sera, perché il resto del mondo fuori dal mio paesino semplicemente non esiste. Sono un eroe, come Colombo quando scoprì l'America (Occhio che di questi tempi a definire Colombo un eroe non ne esci benissimo. ndgiopep).

Le ricerche proseguono, testardamente, senza provare a ricominciare il gioco, perché come avevo già detto al telefono, sarebbe una follia! Ci abbiamo messo mesi a finirlo, procedendo nella partita coi nostri dati di salvataggio separati ma che proseguivano all'unisono. Ora siamo nel post game, cercando e trovando segreti qua e là: che pazzia ricominciare quella fatica immane (certo, poi scopriremo che il gioco può essere finito in meno di dodici ore e pure con tutti i personaggi a livello 1 ma, ehi, eravamo ragazzini normali). Poi, finalmente, l'illuminazione.

Dovete sapere che in Final Fantasy IX c'è un minigioco, anzi una vera e propria gigantesca sidequest, che prevede far cercare tesori al vostro Chocobo (e se non conoscete i Chocobo non credo abbia nemmeno senso che stiate leggendo queste righe). Alcuni di questi trasformano l'uccellone giallo colorandolo diversamente e dandogli abilità speciali, tipo camminare sull'acqua bassa, nuotare, scalare le montagne... e volare. Unite questo dettaglio al fatto che a un certo punto della quest si sblocca un cibo particolare, che permette al Chocobo di aprire crepe che contengono tesori sul mappamondo. La quest, al momento della mia scoperta, è nelle sue fasi iniziali, nella prima partita ci ho dedicato poco tempo, che errore. Ma trovandomi col gioco finito, pur di allungare l'esperienza mi metto a scavare ovunque, fino a che il cibo specifico che ho nominato prima non fa la sua comparsa (si chiama Pepe Mortale, un nome poco invitante) e il mio Chocobo non diviene dorato.

Vola, colomba bianca vola... ma anche un chocobo d'oro va bene, anzi, meglio.

E lì, capisco. Capisco che quella crepa sull'Isola Faolibassa è simile a quelle con i tesori che nel frattempo ho trovato e subito mi ci fiondo, non in idrovolante ma a bordo del mio Chocobo.
Certo, sono un po' abbattuto, il grande segreto si sarebbe rivelato essere "solo" un tesoro, magari il più raro, ma comunque niente più. E invece.

Invece uso il Pepe Mortale, Choco (questo il fantasioso nome del volatile) inizia a beccare in preda a un raptus, rumore di crepe che si distruggono. Tesoro? No. Schermata nera. Caricamento. Sono entrato in una nuova ambientazione: un gigantesco tempio nascosto tra i monti, architettura che risplende, fontane, Chocobo di tutti i colori ovunque e su schermo compare una scritta: Chocoparadiso. La testa mi esplode.

Nel paradiso che vorrei...

Qui incontro tale Cicciochocobo (sì, lo so, Final Fantasy IX è BELLISSIMO), che si congratula, perché qui, perché là, perché sono il più bravo di tutti, mi premia e ciao, mi dice che Choco ora deve restare lì, che ha raggiunto il Nirvana dei pennuti e devo salutarlo. Me ne vado mesto, è stato tutto bellissimo ma il me a un soffio dalla pubertà non è molto felice di abbandonare lì il suo compagno di viaggio, dopo tutto il casino che ha dovuto fare per arrivare in quel posto.
Ed ecco che Choco arriva di corsa, sbraitante; vuole restare con me e posso usarlo ancora quanto cavolo mi pare: il paradiso può attendere, direbbe qualcuno. Cicciochocobo ci dà il via libera: quando sarà, Choco saprà dove tornare. Nel frattempo posso tenerlo e via, verso altre avventure, che non è il caso di stare ora a raccontarvi.

Cicciochobo non ha bisogno di descrizioni.

Settembre 2017.

Sedici anni dopo, Final Fantasy IX esce rimasterizzato su PlayStation 4. Così, all'improvviso, pochi istanti dopo il suo annuncio al Tokyo Game Show è presente in formato digitale in tutto il mondo.

E dopo sedici anni, il ricordo di quella telefonata è ancora vivido, perché ogni tanto parlarne con Emanuele è quasi obbligatorio: penso che Final Fantasy IX non uscirà mai dalle nostre vite.

La riedizione del gioco era arrivata un anno prima su Steam e la tentazione era stata forte, ma la nostalgia canaglia del pad PlayStation e la fiducia nel suo arrivo anche sui lidi Sony sono bastate a farmi aspettare.

Il gioco è stato ripulito al massimo, i modelli dei personaggi sono splendidi e si possono notare particolari quasi impossibili quasi da cogliere su PlayStation 1, che ora brillano di luce propria.
I fondali pre-renderizzati sono i più belli della serie (fu l'ultimo capitolo ad usarli) e, nonostante alcuni appaiano forse un po' troppo eterei, per via dell'HD che impasta un po' troppo certe pennellate, la maggior parte di essi vi farà sognare ancora oggi. Square Enix ha fatto un lavoro tale che chiedere di meglio sarebbe stato quasi impossibile, implementando anche alcuni “cheat”, come l'auto-apprendimento delle abilità, la possibilità di togliere gli incontri casuali, la velocità di gioco aumentata per permettervi di allenare i vostri personaggi in un quarto del tempo.

Dopo tutti questi anni, ancora ci sto giocando e ancora mi emoziono come la prima volta. Questo port HD è così bello che in effetti posso quasi dire che Final Fantasy IX sia appena uscito. Certo, deve pensarlo anche Square Enix che lo vende a quasi ventuno euro, e forse (giustamente) per qualcuno sono pure troppi. Ma a costo di aspettare sconti di vario genere, fatelo vostro, se non ci avete mai giocato, cercate di scoprirlo con le vostre forze come feci io e molta altra gente più di quindici anni fa (qui il nostro Aurelio vi racconta la sua, tra l'altro nominando la spada Excalibur 2, che non ho mai preso nemmeno io, ma ora, su PlayStation 4, le cose sono diverse e farla mia sarà un imperativo).

Quanto amo Final Fantasy IX? Troppo. Scrissi a mano lo script del gioco, ma mi fermai stentante al primo CD. Più di dieci anni dopo, ho realizzato una pagina/enciclopedia sul gioco, che fra l'altro (mi vanto, sì, perché mi sono fatto un mazzo tanto con la ricerca) comprende la timeline più completa al mondo degli eventi di gioco, con informazioni che ho cercato sporcandomi di sangue per la rete, in qualsiasi lingua le trovassi. Fateci un salto, che è in continuo aggiornamento, dai!

Il nono è anche l'episodio preferito da Hironobu Sakaguchi, il creatore della serie, e anche io, come lui, credo che incarni perfettamente tutto ciò che Final Fantasy era, è e dovrebbe essere. Sarà l'atmosfera, sarà che non si prende quasi mai troppo sul serio e quindi quando lo fa piangi, invece che ridergli in faccia.

Vi saluto, torno su Gaya, ché ho ancora un sacco di cose da fare, prima di ritrovare il mio angolo di (choco)paradiso.

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