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Batman: The Enemy Within non delude

Batman: The Enemy Within non delude

Negli ultimi mesi, Telltale Games ha affrontato cambiamenti significativi di personale, polemiche, mezzi scandali e altro ancora, ma non ha smesso di pubblicare episodi delle sue serie, come in fondo è giusto che sia. The show must go on, o qualcosa del genere, no? Nel frattempo, però, si è parlato di novità significative per il futuro prossimo, con – per menzionare due cose attese da tempo – magari il passaggio a un nuovo motore di gioco e l’annuncio che la quarta stagione di The Walking Dead sarà quella conclusiva. Insomma, altri grandi cambiamenti in arrivo. Ma intanto, appunto, lo show continua e Batman: The Enemy Within, secondo “giro” per la serie dedicata al crociato incappucciato, ha abbracciato definitivamente il suo racconto delle origini del Joker, portandolo con le ultime due puntate a una conclusione molto efficace, divertente, dal discreto slancio emotivo e che si conferma senza dubbio interessante per chi ama Batman e il suo universo.

Ho già scritto di Batman: The Enemy Within qualche mese fa, nel contesto della Cover Story dedicata a Justice League. All’epoca eravamo fermi alla terza puntata e l’impressione era quella di una seconda stagione assolutamente capace di confermare pregi e limiti del primo anno, alzando tutto sommato anche un po’ il tiro. Il motore grafico, di certo, non è nuovo e ogni tanto se ne notano i limiti in maniera brutale, ma lo stile fumettistico si adatta (ovviamente) al tema trattato e le cose funzionano ancora abbastanza bene. L’idea di fondo, vale a dire dare - nel gioco e nel racconto - a Bruce Wayne importanza forse perfino superiore a quella concessa a Batman, è stata mantenuta fra le due stagioni e continua a funzionare benissimo, soprattutto quando, come in questo caso, va a legarsi a doppio filo con la storia e gli antagonisti.

Ancora una volta, il Batman di Telltale Games affronta un tema classico del personaggio, concentrandosi sul modo in cui la sua stessa esistenza tende a fomentare la nascita dei criminali di turno. Ma qui si va anche oltre: il personaggio di John Doe, già apparso nella prima stagione, è profondamente legato a quello di Bruce Wayne e sono le decisioni del giocatore a dettarne la lenta trasformazione nel pazzo assassino Joker. Intendiamoci: come al solito nei giochi Telltale, l’esplosione di follia finale è inevitabile, ma il modo in cui ci si arriva può cambiare molto. Cambiano i rapporti fra i personaggi, cambia come noi stessi ci rapportiamo a loro e cambiano, neanche di poco, le dinamiche del racconto. Come infatti già accadeva, seppur in misura minore, col Due Facce della prima stagione, possiamo ritrovarci con un antagonista già trasformato in psicopatico completo ben prima delle scene conclusive oppure riuscire a trattenerlo verso il lato chiaro della forza fino quasi all’ultimo. Funziona, è divertente e riesce a strappare qualche emozione, se ci si affeziona ai personaggi.

In questo senso, poi, funziona molto bene il nuovo sistema di riassunti al termine delle puntate, che fa il punto sui rapporti coi personaggi e ci spiega come le nostre scelte li hanno influenzati. Di nuovo: se ci si lascia coinvolgere sul piano emotivo, è facile inacidirsi su questa o quella decisione e cercare in tutti i modi di “salvare” (o distruggere) un rapporto. Aggiungiamoci che comunque le varianti in termini di evoluzione del racconto sono abbastanza forti, fra personaggi che possono sparire quasi completamente e/o cambiare in maniera sensibile il proprio percorso, e abbiamo nel complesso un bel sistema di gioco. Senza contare che vengono fatte promesse intriganti per come le cose proseguiranno nell’inevitabile terza stagione.

Nel complesso, questo secondo anno del Batman di Telltale Games è insomma una conferma. La scrittura è efficace, anche se certamente alcuni spunti molto sopra le righe o certe semplificazioni, per quanto assolutamente normali in un contesto da fumettone supereroistico, possono lasciare perplessi. Ma l’intreccio è ben costruito, la rielaborazione sorprendentemente libera della mitologia originale è molto intrigante e, in particolare, la rilettura del Joker è piuttosto azzeccata. A questo si aggiunge un sistema di gioco che denota un evidente desiderio di snellire le procedure (le fasi investigative sono molto meno articolate rispetto al passato) e, nel farlo, sembra imboccare la strada giusta. Insomma, come già dissi mesi fa, se lo chiedete a me, chi apprezza la formula di Telltale e l’universo di Batman dovrebbe dare una chance a questo gioco.

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All’uscita della prima puntata, ho richiesto a Telltale un codice Steam per la stagione, senza ottenere risposta. Poi, però, il destino beffardo ha fatto sì che mi inviassero un codice proprio mentre eravamo impelagati con la Cover Story su Justice League. Mi sono quindi sparato le tre puntate a stretto giro di tempo, impiegando il canonico paio d’ore ciascuna (e giocando due volte alla seconda) e nei giorni scorsi ho giocato ai due capitoli conclusivi, sempre della stessa durata. Batman: The Enemy Within è disponibile anche su Android, iOS, PlayStation 4 e Xbox One. Come al solito, se acquistate il gioco su Amazon passando dai nostri link, ci fate ricevere una piccola percentuale di quanto spendete, senza sovrapprezzi per voi. Potete farlo su Amazon Italia a questo indirizzo qui o su Amazon UK a quest'altro indirizzo qua.

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