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Detective Gallo canta la nostalgia punta e clicca

Detective Gallo canta la nostalgia punta e clicca

Facciamola breve: comprate Detective Gallo. Diverte, impegna il giusto e ha un sacco di idee.

Un detective col classico impermeabile, solo che è grassoccio, molto basso e non è nemmeno umano, piume al posto dei peli e un bargiglio come cravatta. È un gallo. Detective Gallo. Il noir, la Disney anni Novanta, l'umorismo surreale e basato su frasi taglienti, enigmi intelligenti ma mai frustranti. Quanta roba, in Detective Gallo, ideato dalle menti di Footprints, giovane team targato 2012. Un progetto nato dal crowdfunding, sviluppato anche grazie all'aiuto di Postepay, un gioco totalemente italiano. E ogni tanto tirare fuori il patriottismo ci sta, no?

Gallo è un investigatore privato che si muove in scenari meravigliosamente noir, con una colonna sonora dalle parti del jazz, del blues, e atmosfere che mischiano Chandler e i cartoni animati Disney di metà anni Novanta come Darkwing Duck.

Detective Gallo, soprattutto, è un'avventura grafica, di quelle belle che non si vedono spesso, ai giorni nostri. Anzi che non si vedono quasi mai. Le ambientazioni hanno architetture cartoon totalmente folli, con palazzi alti, storti e mancanza totale di prospettiva, in pieno stile Day of the Tentacle.

C'è tanto di quel periodo Lucas, sicuramente molta più linearità rispetto alle avventure più folli, come ad esempio le tre linee temporali del già citato Tentacolo. Questo non significa che Detective Gallo si finisca in un battito di ciglia, anzi, semplicemente porta avanti al massimo un paio di situazioni per volta, creando tanti piccoli colli di bottiglia che evitano momenti di dispersione nei quali si è pieni di oggetti e di bivi logici.

Gli enigmi filano alternando soluzioni molto dirette e pensieri laterali, ma mai niente di così sopra le righe da risultare assurdo. Ho trovato giusto un paio di muri che mi hanno fatto sbattere un po' la testa, ma neanche i meno avvezzi al genere dovrebbero avere problemi. Il gioco aiuta con qualche indizio, Gallo parla sempre tra sé e sé (o con Spina, il suo cactus da compagnia che si porta sempre appresso) e occasionalmente il suo informatore segreto ci dice cosa ci serve per proseguire. Integrato nel gioco c'è anche un vero e proprio “senso di gallo” e con la pressione di un tasto ci viene evidenziato su schermo tutto ciò con cui possiamo interagire: sta a noi scegliere se sfruttarlo o meno.

I personaggi sono tutti adorabili, dagli alleati, come la petulante Candy Bop, venditrice di dolci che ama Gallo, ovviamente non ricambiata, ai personaggi che cercheranno di fermare la nostra indagine, come un odioso teppista col ciuccio, segno che la baby-criminalità tiene fin troppo fede al suo nome.

Di Detective Gallo mi sono proprio innamorato, il gioco è uscito su Steam poco più di un mese fa ed è in arrivo entro fine anno sia su Switch che su PlayStation 4. Insomma, non avete scuse per non dargli un'occhiata, anzi, una beccata.

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Ho giocato a Detective Gallo grazie a un codice Steam fornito dal distributore del gioco. Ho impiegato otto ore per arrivare ai titoli di coda, poi chiaro che si tratta di una durata che può variare a seconda di quanto ci si incastra su questo o quell'enigma. Per chi non gioca su PC, ricordo quanto scritto poco sopra: Detective Gallo arriverà nei prossimi mesi anche su Switch e PlayStation 4.

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