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Go Vacation: Switch in villeggiatura

Go Vacation: Switch in villeggiatura

Quale miglior periodo dell’anno di agosto, per pubblicare un gioco come Go Vacation, incentrato proprio su sport e attività vacanziere? E quale miglior momento per scrivere questa recensione, se non proprio durante una vacanza? Vista la verticalità del tema e del periodo, prendete con un po’ di riserva i giudizi esposti in questa recensione, perché senz’altro il mio parere può essere stato leggermente influenzato dallo stato d’animo vacanziero!

Tornando a noi, Go Vacation è un esempio da manuale di nome omen: il gioco è infatti incentrato sui resort vacanzieri e offre una cinquantina di attività marittime e montagnine, dallo sled-dog alla moto d’acqua, dall’ATV al beach volley. Anche se può sembrare un titolo stand-alone, in realtà Go Vacation è il port HD di un gioco per Nintendo Wii, che a sua volta era il terzo capitolo della serie iniziata con Family Ski. Il gioco è sviluppato da Namco Bandai e utilizza uno stile visivo molto family friendly e riminiscente dei Mii, un look che oggi definiremmo generico ma che nel 2011, quando è il gioco è stato pubblicato per la prima volta, era distintivo della piattaforma Wii. La cosa più carina è che il gioco offre la possibilità di creare un proprio avatar e di caratterizzarlo come bambino, adolescente o adulto, un dettaglio che fin da subito strizza l’occhio al divertimento per famiglie che Go Vacation cerca di offrire. Purtroppo le opzioni di personalizzazione non sono numerosissime, ma abbastanza da offrire quel minimo di varietà necessario. In tema con i personaggi, anche mezzi e resort sono leggermente deformed e tutto il gioco ha un fortissimo taglio bambinesco. E non lo dico in modo negativo, ma come dato di fatto: i personaggi disseminati nelle varie ambientazioni sono sempre impegnati a ballare e divertirsi, è letteralmente impossibile farsi male e il look & feel è un po’ quello dei villaggi turistici. Immagino che la cosa sia assolutamente voluta e, piaccia o meno, il risultato finale è molto aderente a quella che presumo fosse la visione originale.

A differenza di titoli come Wii Sports Resort, nei quali i minigiochi sono introdotti da un menu, l’aspetto più caratteristico e divertente di Go Vacation è che le varie attività sono distribuite in quattro resort, ovvero delle aree open world molto grosse ed esplorabili liberamente, a piedi o con mezzi adatti all’ambientazione, come il cavallo o la moto d’acqua. L’esplorazione dei vari resort è una attività molto piacevole e rappresenta da sola un valido motivo di interesse verso il gioco, anche perché si può effettuare in multiplayer, fino a quattro giocatori. I resort sono divisi secondo questi temi: mare, montagna invernale, montagna estiva e città. E in ogni resort è possibile dedicarsi alle attività tipiche del posto e della stagione. Il mare offre tutte le attività acquatiche, la montagna invernale tutto ciò che riguarda sci, snowboard e attività con la neve, nella montagna estiva troviamo attività quali il parapendio o l’equitazione, mentre la città è dedicata a pattini, skateboard, corse in macchina e in moto. E in mezzo a queste attività principali, ci sono cose minori come le palle di neve, le pistole ad acqua, il bungee jumping o il deltaplano. Nel complesso, le cinquanta attività ricoprono davvero tutto ciò che si può ragionevolmente fare in vacanza e in famiglia. Per le attività da single, attendiamo Go Vacation Alcolismo, nei migliori negozi il prossimo inverno.

Dal punto di vista del gameplay, tutti i minigiochi sono versioni super semplificate dello sport/attività in questione, generalmente basate sull’utilizzo di uno o due tasti e con poca profondità. La qualità è molto altalenante, abbiamo minigiochi assolutamente dignitosi, come quelli basati su sci, snowboard o pattini, che sono lontanissimi da simulazioni ma offrono un buon livello di divertimento, e altri piuttosto mediocri, come il deltaplano, che ignora bellamente ogni principio di aerodinamica, o ancora il tiro al piattello, che ha dei controlli piuttosto scomodi. A questo proposito, la questione dei controlli “strani” è trasversale a tutto il gioco e va di pari passo con la gestione dei menu, anch’essa inusuale e molto macchinosa. L’impressione che mi sono fatto è che i controlli siano rimasti gli stessi del Wii, nonostante le significative differenze tra i controller standard di allora e di oggi. Questo adattamento forzato si nota in cose come la telecamera, che non si controlla con il secondo analogico ma con L + Stick Sinistro, o da mappature dei controlli incoerenti con gli standard moderni. Per esempio, nei giochi di macchine si accelera con X e non con R. Anche i motion control sono supportati, ma solo per azioni accessorie, come colpire una pallina o inclinare l’asse X nel parapendio. Non sono invece utilizzati in attività dove sarebbero stati cruciali, come il tiro al piattello, dove il mirino si può muovere solo con l’analogico.

Stesso discorso per menu e caricamenti, che in certi minigiochi inanellano sequenze di tre o quattro menu-caricamento con interazioni di gioco minime, del tipo: scelta del gioco, caricamento, menu interno del gioco, caricamento, attività (che magari dura letteralmente dieci secondi, come il bungee jumping), caricamento, schermata conclusiva, caricamento, scelta del mezzo con cui muoversi nel resort, caricamento, resort. Sequenze di questo tipo sono molto comuni e, se pure i tempi di caricamento sono piuttosto rapidi, è palese che sarebbero davvero bastate poche modifiche alla UI e all’utilizzo della memoria per migliorare di brutto l’esperienza di gioco. E anche se Go Vacation è un gioco giapponese, e i giapponesi adorano i menu, ritengo verosimile che questa scelta derivi dalle limitazioni hardware della versione Wii. Iintendiamoci, non c’è nulla di male nel fare un port pari pari, ma in questo caso sarebbe davvero stato opportuno fare una bella review della user experience, prima di pubblicare il gioco. Il problema è comunque meno grave di quello che potrebbe sembrare da questa descrizione e si nota tanto in certe attività, poco in altre.

Senza ripetere nuovamente queste considerazioni, anche il reparto audiovisivo di Go Vacation non fa grosso mistero di essere mutuato dalla generazione Wii, e anche se nel complesso è funzionale al tipo di gioco proposto, non è molto vicino agli standard a cui ci ha abituato Switch, sia per dettaglio poligonale, che soprattutto per gli effetti, minimi in tutti i minigiochi, che insieme alle tinte un po’ spente, rendono Go Vacation visivamente meno accattivante di quello che avrebbe potuto essere.

Leggendo fin qui la recensione, si potrebbe pensare che Go Vacation non mi sia piaciuto molto, ma in realtà non è così e mi sono divertito a esplorare i resort e a cimentarmi in attività mai provate prima in un videogioco. L’insieme di tantissimi minigiochi, alcuni molto originali, le funzioni multigiocatore e soprattutto l’esplorazione libera dei resort creano una formula molto originale, più divertente di quanto sarebbe lecito aspettarsi. Il gioco supporta inoltre la modalità multigiocatore fino a quattro partecipanti sulla medesima console, e naturalmente permette di giocare anche con un solo Joy-Con, massimizzando la fruibilità in ogni situazione. Inoltre, ci sono così tante attività che c’è un bel po’ di roba da fare anche solo per provare tutti gli sport almeno una volta. Fra l'altro, per ognuna di esse ci sono vari “livelli”: nel caso di giochi arcade, lo scopo è sempre ottenere il punteggio più alto e i livelli sono la difficoltà; nel caso di giochi un po’ più strutturati, come quelli di corsa, i livelli sono i veri e propri circuiti, e sono un po’ più numerosi. Il sale del gioco sono comunque la competizione tra amici, la sperimentazione delle attività più assurde e in generale il cazzeggio dentro i resort, che sono davvero ampi e pure pieni di attività accessorie, come la fotografia, la ricerca di palloncini o la raccolta di vestiti e skin per i mezzi.

Ho inoltre appurato che Go Vacation è particolarmente affascinante per i bambini, perché la combinazione di libertà di esplorazione e tanti giochi diversi è una vera calamita, per loro. Certo, bisogna lottare un po’ con i menu, ma niente che un bimbo determinato non sia in grado di superare. Per tutti gli altri, Go Vacation rimane un titolo che offre cose impossibili da trovare in altri videogiochi (canottaggio, rafting, hockey da tavolo, paracadutismo!?), un qualcosa di molto vicino ai giochi delle Olimpiadi e ai vecchi multievento sportivi, che si vede molto raramente al giorno d’oggi. Il rammarico è che sarebbe bastato pochissimo per migliorare di molto la qualità del tutto: con un paio di effetti grafici qua e là, controlli ottimizzati per Joy-Con e menù un po’ rivisti, Go Vacation poteva essere un titolo caldamente consigliato. Così è un “vai a sapere”, ottimo per chi ha figli o adora il multiplayer, ma nel complesso un po’ mediocre.

Go Vacation è stato recensito grazie a un codice per il download gentilmente fornito da Nintendo Itali. Ci ho giocato in singolo e con mio figlio, a casa e in vacanza, sulla TV e in modalità portatile, insomma, ci ho fatto un po’ di tutto e tutto sommato mi sono divertito. Ah, come al solito, se acquistate il gioco (o qualsiasi altra cosa) su Amazon passando dai seguenti link, una piccola percentuale di quello che spendete andrà a noi, senza alcun sovrapprezzo per voi. Se volete procedere su Amazon Italia dirigetevi qui, se preferite Amazon UK puntate qui.

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