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Masquerada: Songs and Shadows e l'estasi del Vai A Sapere

Masquerada: Songs and Shadows e l'estasi del Vai A Sapere

Diciamoci la verità: è sempre un po’ inutile scrivere una recensione di un videogame, ancor più quando si tratta di un port da PC a console. Ed è altrettanto difficile quando il suddetto giochino ha elementi di forza così brillanti e punti di debolezza così sfiancanti da rendere davvero ardua una valutazione che non sia una lista di pro e contro. Insomma, Masquerada: Songs and Shadows per Nintendo Switch, un po’ anche vaffanculo.

Hanno maschere, picchiano gente ma non sono i Phantom Thieves di Persona 5.

Non è vero, ti vi bì. O almeno, ti vuole bene una parte di me. Quella che si è lasciata catturare da una riproposizione in salsa fantasy di una Venezia rinascimentale bellissima da vedere, ricca di colori, intrighi e macchinazioni. Perché bisogna avere davvero un cuore di pietra, per non innamorarsi del setting e della presentazione di Masquerada: Songs and Shadows. Un mondo di gioco ricchissimo di sfaccettature, tutte ben narrate nel provvidenziale codex di gioco, con uno stile unico e distintivo che meriterebbe una produzione di quelle alla CD Projekt Red. Insomma, se volete un “lore” affascinante e ben descritto, Masquerada: Songs and Shadows è il gioco della vostra vita.

I combattimenti sembrano caotici. E, per molti versi, lo sono.

E nemmeno la storia di gioco scherza, anzi. Dopo un inizio forse troppo interlocutorio, subito tutto si tinge di giallo - con un’indagine davvero dal sapor poliziesco - per poi “scurirsi” sempre più, tirando il giocatore all’interno di una fitta rete di intrighi, tradimenti e colpi alle spalle che Il trono di spade, in confronto, sembra una pizzata tra ex compagni di liceo.

Non vi aspettate un intricato sistema morale o scelte e conseguenze: la storia è lineare, ben narrata, sì, ma senza alcun reale intervento del giocatore sul mondo di gioco.

Se insomma ambientazione e storia di gioco brillano come in pochi altri titoli, cupe ombre attanagliano invece tutto il resto. Ed è un vero peccato, perché sono in grado di trascinare nelle loro tenebre quanto di ottimo invece Masquerada: Songs and Shadows presenta sotto altri aspetti.

Travestimenti, complotti e sotterfugi sono alla base del gioco.

Partiamo dal sistema di combattimento che, a tratti, può ricordare un po’ quello dei mai troppo ricordati RPG su Infinity Engine. Quindi tempo reale con pausa tattica, coda di comandi e tanti nemici da gestire tra danni, buff e field control. Eppure non funziona granché. Anzi. Il più delle volte, infatti, sembra di mettere semplicemente in pila attacchi e abilità in modo da concatenarsi tra loro e sperare negli effetti più deflagranti, più che condurre abilmente il proprio party alla pugna, a causa di un sistema di targeting non comodo e spesso impreciso, con i personaggi che finiscono per attaccare dopo pochi secondi nemici non selezionati in precedenza. Non aiuta nemmeno il ritmo dei suddetti scontri, sempre zoppicanti e mai davvero impegnativi o appaganti, più noiosi intermezzi tra un dialogo e l’altro. Peccato che non siano pochissimi e, data la linearità del gioco, non siano assolutamente evitabili.

L’interfaccia utente non è delle migliori, ma fa il suo sporco lavoro.

Ritmo di gioco castrato, purtroppo, anche da una realizzazione tecnica che su Switch pone il fianco a più di una critica. Se l’impatto visivo è inizialmente maestoso, purtroppo, questo viene inficiato da moltissimi rallentamenti e tempestato poi da lunghi caricamenti che, complice un level design fatto di tanti micro ambienti tra loro correlati, finiscono davvero per azzoppare i climax che la storia, invece, costruisce sapientemente.

La personalizzazione delle abilità del party, invero ramificata, non riesce ad ovviare ai difetti prima citati, rendendo Masquerada: Songs and Shadows una gemma grezza che, pur avendo dei lati splendidi, finisce per risultare nel complesso fin troppo opaca rispetto alle aspettative.

Insomma, se siete qui per un “consiglio agli acquisti” su Masquerada: Songs and Shadows per Switch, ribadisco il concetto della mia inutilità. Scegliere se dedicare il vostro tempo al titolo dei Witching Hours Studios dipende tutto dalla vostra propensione al videogioco: nella vostra bilancia personale, pesano più la bontà della storia/mondo di gioco o la solidità dell’impianto giocoso?

Per fortuna che qui su Outcast esiste il “Vai a sapere”, miglior invenzione dai tempi dell’aria condizionata.

Ho giocato a Masquerada: Songs and Shadows su Nintendo Switch grazie a un codice per il download ricevuto dallo sviluppatore, alternando molte sessioni portatili a meno sessioni da scrivania, adorando la storia di gioco e detestando invece quasi tutto il resto. Cosa non si fa per l’Outcast e per la gloria. Masquerada: Songs and Shadows è disponibile solo tramite download su PC, su PlayStation 4, su Switch e su Xbox One.               

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