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Old! #117 – Giugno 2005

Old! #117 – Giugno 2005

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

Mi ritrovo a preparare questo episodio di Old! dedicato al giugno del 2005 durante uno fra i pomeriggi recenti più caldi in quel di Parigi. Sto sudando molto. Non è bello. Tenetene conto. Non aiuta neanche il fatto che il primo gioco del mucchio si intitoli Cold Winter. Mi sento onestamente un po' preso per il culo. Comunque, si tratta di uno sparatutto in prima persona sviluppato da Swordfish Studios (non esattamente uno fra gli sviluppatori di maggior successo dello scorso decennio) e uscito il 3 giugno del 2005, che fa vestire i panni di un ex soldato inglese ora in forze all'MI6. Lodato per la storia scritta da Warren Ellis, in tutto il resto il gioco è abbastanza medio, senza particolari guizzi, se non nel valido motore fisico.

Una settimana dopo si manifesta in Europa Mega Man Battle Network 5 per Game Boy Advance, quinto episodio di quella che forse è la più fortunata fra le varie serie di spin-off dell'ometto blu proposte da Capcom in quegli anni. Passa un'altra settimana e arrivano Juiced, un gioco di guida multiformato sviluppato da Acclaim e rilevato da THQ (che bella coppia!) al fallimento del publisher americano, e Medal of Honor: European Assault, forse l'ultimo episodio della serie di sparatutto bellici Electronic Arts ad essere accolto con qualche favore prima del collasso isterico causato dal successo di Call of Duty.

Passano altri sette giorni, più o meno, e un bel quartetto di giochi raggiunge i negozi. Abbiamo per esempio Dynasty Warriors 5, nuovo appuntamento con la serie di simulatori di pizze in faccia di massa targata Koei che non ci leveremo mai di torno. Ma si manifesta anche Conker: Live & Reloaded, remake per Xbox di quel delirante gioiello uscito quattro anni prima su Nintendo 64, con l'aggiunta di qualche sezione inedita e di una modalità multiplayer online. Poi abbiamo Destroy All Humans! uno di quei giochi open world dalla struttura un po' vuota e monotona che avevano invaso il mercato dopo il successo di Grand Theft Auto III, con però dalla sua un senso dell'umorismo strepitoso. E non finisce qui!

Sempre a cavallo fra 24 e 25 giugno 2005, si manifestano altri due giochi. Il primo è Tekken 5, terza uscita della serie di picchiaduro Namco a manifestarsi su PlayStation 2, nonché ultima a trascurare le console Microsoft. Accolto con buon favore da critica e pubblico, il gioco riscuote un buon successo e, successivamente, arriverà anche su PSP nella riedizione intitolata Tekken 5: Dark Resurrection. Nei miei ricordi, siamo già entrati nella fase in cui Tekken è diventato una serie dalle parti dell'irrilevante, ma i miei ricordi sono quelli di chi ha sempre preferito Virtua Fighter, quindi facciamo finta di niente.

Il 25 giugno tocca invece a Battlefield 2, terzo episodio della serie di sparatutto militari targata DICE (dopo il primo Battlefield e Battlefield: Vietnam), che aggiunge parecchie novità alla serie, tanto dal punto di vista dell'engine, con per esempio miglioramenti alla fisica e all'illuminazione, quanto sul piano del multiplayer online, sempre più incentrato sul gioco di squadra. Adorato da critica e pubblico, amato senza freni da fan che faticheranno a tollerare molti degli episodi successivi nella serie, Battlefield 2 continuerà ad essere giocato per anni anni, con l'ultimo aggiornamento (la versione 1.50) pubblicato nel 2009 e la chiusura ufficiale dei server da parte di Electronic Arts che arriverà solo il 30 giugno 2014.

Il mese si chiude su un'uscita a dir poco per appassionati, Falcon 4.0: Allied Force, simulatore di volo bellico sviluppato dallo studio Lead Pursuit e basato sul codice sorgente del mitico Falcon 4.0, pubblicato da Microprose nel lontano 1998. Nella sostanza, Allied Force è una raccolta di tutto il meglio che negli anni è saltato fuori a supporto del gioco originale, fra patch ufficiali e lavoro della comunità di modder, con in più alcune nuove funzionalità e qualche aggiustamente sul fronte della simulazione e della stabilità del gioco. Del pacchetto fa parte anche una modalità campagna, che permette di affrontare battaglie ambientate in Corea e nei Balcani nel 1995, nel 2005 e in un allora ipotetico 2010.

Colonel Campbell’s Art Soup #120

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Se non è pan bagnato è zuppa, in Nom Nom Galaxy