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The Bug Butcher: escono dalle fottute pareti

The Bug Butcher: escono dalle fottute pareti

Ci sono giochi che per qualche motivo attirano in maniera massiccia il pubblico femminile. Ricordo che nei bei tempi andati le poche ragazze non a rimorchio di qualche avanzo di galera che bazzicavano le sale giochi si trovavano sempre davanti agli stessi cabinati: Pac-Land, Wonder Boy, Burger Time et similia. Uno di questi era sicuramente Pang, gioco che spopolò nei primi anni '90 e in cui il personaggio controllato dal giocatore doveva colpire delle sfere che rimbalzavano per lo schermo in modo da farle scoppiare. Le sfere più grosse, una volta colpite, si dividevano in due più piccole, fino a che non si distruggevano completamente le sferette così generate. Tutto questo pippone è per introdurre il fatto che nell'anno di grazia 2016, dopo un periodo di Early Access, è finalmente disponibile su Steam in versione completa The Bug Butcher, gioco che riprende la meccanica base di Pang e la aggiorna a canoni più vicini al gusto odierno. E possiamo dire già da subito che il lavoro del team Awfully Nice Studios è più che valido, ma partiamo dall'inizio.

Il protagonista di The Bug Butcher è un disinfestatore particolarmente conscio delle sue capacità (diciamo che si crede il Dio dei disinfestatori), che viene ingaggiato precipitosamente da degli scienziati per liberare il loro laboratorio da una serie di esseri che sono sfuggiti al controllo e hanno iniziato a portare scompiglio nei locali della base segreta. Il nostro disinfestatore inizia quindi il suo sporco lavoro attrezzato di un fucile che, come la meccanica base prevede, può sparare solo verso l'altro. Gli esseri, che all'inizio sono principalmente delle specie di bacarozzi giallastri, per poi diventare mostri sempre più complessi e voluminosi, escono veramente dalle fottute pareti, e quindi lo scopo è proprio quello di colpirli, per dividerli in esseri più piccoli, fino a nuclearizzarli definitivamente, entro il tempo prestabilito.

Nell'ottica di aggiornamento delle meccaniche ai gusti odierni, non potevano mancare power up e add-on del nostro armamentario, che ci permettono di avere dei potenziamenti temporanei (invincibilità, maggiore velocità, armi più potenti) per combattere le varie tipologie di nemici che, con l'andare dei livelli, ci troviamo ad affrontare. Durante le missioni, abbiamo anche la possibilità di raccogliere delle monetine, che possiamo utilizzare per acquistare upgrade per l'attrezzatura del nostro eroe. L'azione è frenetica e mai noiosa, considerando anche che non solo dobbiamo distruggere tutto quello che c'è su schermo, ma anche cercare di salvare gli scienziati che i nemici cercano di rapire trascinandoli via con loro. In questi casi la priorità è salvare la vita allo sfortunato scienziato e solo dopo ripulire lo schermo dagli esseri alieni. Tutto questo, però, sarebbe impossibile da gestire, se Awfully Nice Studios non avesse curato i controlli e la loro risposta in maniera così precisa. Come, fortunatamente, capita ormai spesso in produzioni simili, tutto funziona come un orologio e il giocatore non può davvero prendersela con il sistema di controllo, in caso di brutta fine del distributore.

Tecnicamente il gioco è delizioso. sin dalla schermata di apertura si capisce quanta cura e quanto lavoro ci siano dietro un titolo che rischia forse di passare inosservato o come un puro divertissiment. Se vogliamo fare dei paragoni, è un po' come se Super Meatboy o The Binding of Isaac fosse stato contagiato da Metal Slug, ma il tutto nelle meccaniche di Pang. Grande cura per le animazioni, quindi, caratterizzazione dei personaggi simpatica ed efficace e pulizia grafica ottima.

Dal lato sonoro è riscontrabile la medesima cura dedicata al lato estetico, con musiche mai invasive, magari non memorabilissime, ma molto adatte allo stile un po' old school che il gioco si porta dietro.

Per complicare le cose ci si metteranno anche barriere a scomparsa.
Per complicare le cose ci si metteranno anche barriere a scomparsa.

The Bug Butcher quindi è un gioco bello da vedere, divertente e ben fatto, ma ovviamente si tratta sempre di un titolo che mira ad una tipologia di giocatore abbastanza precisa: quelli che apprezzano i titoli indie "arcade" e che, come sappiamo, desiderano una sfida adeguata. Ecco, forse l'unico appunto che si può fare al gioco di Awfully Nice Studios è che non è lunghissimo. Si tratta di 30 "quadri", come si diceva un tempo, con un ottimo livello di sfida (e una curva di difficoltà molto buona) ma che chi è veramente scafato potrebbe terminare in fretta. Oltre alla modalità arcade è presente quella denominata panic,  affrontabile in singolo o in co-op, che è alla fine la classica orda, in cui dobbiamo resistere il più possibile.

Nonostante quindi una longevità non altissima, bisogna considerare un livello di rigiocabilità molto alto. E comunque, per portarsi a casa The Bug Butcher, ci vogliono solo 8 euro, un prezzo assolutamente onesto per quello che offre il gioco.

frechete

Ho giocato alla versione definitiva di The Bug Butcher grazie ad un codice Steam gentilmente inviatomi dagli sviluppatori. Per completare i 30 livelli ho impiegato circa tre ore e mezza, scomodando ogni tanto qualche santo, soprattutto nell'ultimo set. Ho apprezzato molto l'aspetto estetico e la giocabilità, che mi ha riporato in mente i tempi della sala giochi al mare. Certo, a botte di 200 lire, avrei speso molto di più di 8 euro.

Videopep #121– I miei giochi di gennaio 2016

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Old! #146 – Gennaio 2006

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