Outcazzari

Racconti dall'ospizio #235 - Se si chiama The Incredible Hulk: Ultimate Destruction, un motivo ci sarà

Racconti dall'ospizio #235 - Se si chiama The Incredible Hulk: Ultimate Destruction, un motivo ci sarà

Racconti dall’ospizio è una rubrica in cui raccontiamo i giochi del passato con lo sguardo del presente. Lo sguardo di noi vecchietti.

Anni fa, scrissi uno speciale sui giochi di Batman e Superman per The Games Machine, sicuramente la più completa ed esauriente opera sull’argomento che rimedierete nella vostra vita, ché la modestia ha rotto i maroni. Solo che la sezione dedicata a Supes era smilza, se confrontata alla marea di testo dedicato al Crociato Incappucciato, e all’epoca mi giustificai fantasticando sulla difficoltà che porta ideare un titolo cucito su misura per un semidio kryptoniano. Come rendere i suoi fenomenali poteri cosmici, nell’economia di un videogioco? Li imbrigli in un minuscolo spazio vitale, ecco come, fallendo spesso e volentieri nel trasportare sullo schermo di computer e console la sensazione di assoluta potenza del personaggio.

Hulk, normalmente, prenderebbe a pugni il palazzo in costruzione, seppellendo i nemici.

Hulk non saprà volare o scrivere “Thunderbolt suca” con la vista laser, ma in quanto a forza bruta se la gioca con l’alter ego di Clark Kent, condividendone il destino altalenante degli adattamenti ludici. Basti pensare che il primo gioco a lui dedicato è un’avventura testuale.

Un’avventura testuale. Con Hulk.

Rileggete perché fa un certo effetto, e poco importa sapere che tale, improbabile adattamento porta la firma di Scott Adams, il papà delle avventure “domestiche” (laddove il primato assoluto spetta a Will Crowther, limitato però a mainframe come il PDP-10) nonché fiero esponente di un look stile Toninelli, decenni prima dell’invenzione di Toninelli.

Il ministro che vorrei.

In altre parole, prima di The Incredible Hulk: Ultimate Destruction (2005), scrivere un gioco sul Golia verde equivaleva ad avere su schermo un inalberatissimo toro all’interno di una cristalleria da cui era impossibile evadere, ben disposto a spaccare tutto ma limitato nelle sue possibilità. Radical Entertainment capì il problema e agì di conseguenza, creando una storia nuova di zecca, completamente slegata dal film di Ang Lee, uscito un paio di anni prima assieme ai suoi barboncini ipertrofici.

A onor del vero, la trama è quasi banale, tuttavia funziona egregiamente, nella sua semplicità: Doc Samson aiuta Banner a tenere sotto controllo Hulk, ma militari e Blonsky/Abominio (doppiato da Ron Perlman, nientemeno) hanno deciso che la vita fa schifo e hanno acceso la miccia di una bomba gamma, pronta a esplodere e spaccare tutto. Quello che segue, nelle dieci ore che compongono l’avventura, è un glorioso inno a distruzione e anarchia, con un Hulk realmente scatenato. Inizia con qualche combinazione base e la capacità di sollevare svariate tonnellate tanto per scaldarsi, ma l’arsenale del bestione è destinato a crescere a dismisura, investendo gli Smash Point, ottenibili semplicemente devastando tutto. Ci sono decine di mosse fighissime  che permettono realmente di sentirsi Hulk: afferrare un carro armato e scagliarlo verso un aereo stile lancio del martello? Facilissimo! Fare a pezzi un camion e usarlo a mo’ di scudo? Che ci vuole!

Hulk non parla… Hulk DISTRUGGE!

Accartocciare un’auto, spaccarla in due e usare i rottami come dei guantoni da boxe? Perché no? Tra una missione e l’altra, Banner trova ristoro in una chiesa sperduta nel deserto, da cui balzare in direzione della nuova destinazione, solitamente tra i grattacieli di una città o nel bel mezzo di qualche installazione militare tra le dune. Il gioco cerca di offrire in pizzico di varietà extra con una manciata di missioni secondarie, che vanno da banali gare di velocità alla scorta di bersagli sensibili, ma ovviamente il divertimento gira tutto attorno alla devastazione su larga scala. Tra mosse assurde, cariche che mandano all’aria ogni cosa si frapponga tra Hulk e la sua meta e salti impossibili, The Incredible Hulk: Ultimate Destruction si conferma una vera e propria perla, da giocare possibilmente sotto l’insegna dei 720p della versione per Xbox. Questa offre anche una stabilità maggiore rispetto a quanto sperimentato su PlayStation 2 e GameCube, dove tra l’altro il gioco si accontenta dei 480p.

In seguito, tra l’altro, Radical Entertainment si mantenne fedele alla vena supereroica con la serie Prototype. Hulk approva silenziosamente.

Questo articolo fa parte della Cover Story dedicata agli Avengers, che potete trovare riassunta a questo indirizzo.

Il Pedro di spade 8x02: La quiete prima dell'ecatombe

Il Pedro di spade 8x02: La quiete prima dell'ecatombe

Thor: Ragnarok e il coloratissimo mondo anni Ottanta dell'universo cinematografico Marvel

Thor: Ragnarok e il coloratissimo mondo anni Ottanta dell'universo cinematografico Marvel