Outcazzari

Old! #192 – Gennaio 1987

Old! #192 – Gennaio 1987

Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".

SCANDALO!!! (Clicca per vedere il capezzolo più grosso)

A gennaio del 1987, la spagnola Dinamic Software pubblica Game Over, uno sparatutto con elementi da avventura disponibile su vari formati dell'epoca. Il gioco, accolto con favore dalla stampa specializzata e di successo sufficiente per garantire la pubblicazione di un seguito nello stesso anno, viene ricordato soprattutto per la polemica generata dall'immagine promozionale con capezzolo in bella vista. Successivamente verranno realizzate delle versioni "alternative" della stessa immagine, rese più pudiche da apposita copertura.

Il 14 dello stesso mese vede l'arrivo in sala giochi di Skull & Crossbones, arcade per due giocatori dedicato al fantastico mondo dei pirati. Il gioco prodotto da Atari Games propone livelli ambientati fra navi pirata, castelli spagnoli, accampamenti ninja (wat) e grotte misteriose, dove bisogna strada a colpi di spada e har har har. Al termine di ogni livello, dopo aver fatto fuori boss del calibro di un monaco e di Medusa, nientemeno, bisogna menarsi fra giocatori, con in palio un potenziamento per il prosieguo del gioco. Skull & Crossbones viene accolto con favore e, ovviamente, si manifesta su tutti i formati possibili e immaginabili, a 8 e 16 bit, grazie agli sforzi di Domark Software e Tengen.

Infine, nello stesso giorno si manifesta in Giappone Zelda II: The Adventure of Link. Come da tradizione di questa rubrica, ne parleremo in maniera più approfondita quando sarà ora di commentare l’uscita europea, ma in questo caso la menzione è giustificata dal fatto che in patria il gioco viene pubblicato su Famicom Computer Disk System, periferica mai uscita dal paese del sol levante. Il gioco arriva nei negozi a meno di un anno di distanza dalla pubblicazione del primo episodio e, per altro, diversi mesi prima che quello stesso primo episodio giunga in Occidente. Per vederlo arrivare dalle nostre parti, toccherà attendere un paio d’anni.

Letture per il weekend – 14/01/2017

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Quello schifoso del The Founder, quel grandissimo del The Founder

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