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La bellezza fuori luogo di Geometry Wars 3: Dimensions

La bellezza fuori luogo di Geometry Wars 3: Dimensions

Quattro mesi fa, in occasione della Gamescom 2014, Activision ha rilanciato il marchio Sierra, portatore sano di ricordi più o meno cari per chiunque videogiochi da una ventina d'anni almeno, al fine di sfruttarlo come etichetta per una serie di piccole produzioni, un po' sullo stile di quanto fatto negli ultimi anni anche da Ubisoft. Due titoli annunciati fin da subito: un reboot per King's Quest, sviluppato dagli autori di The Misadventures of P.B. Winterbottom, e Geometry Wars 3: Evolved, messo in mano a Lucid Games, forse lo studio dalle dimensioni più significative fra i vari nati dalle ceneri di Bizarre Creations. E quattro mesi dopo, appunto, ci ritroviamo fra le mani il terzo episodio della serie che ha contribuito forse più di tutte certo non alla nascita, ma di sicuro al rilancio e alla consacrazione del genere dei twin-stick shooter. Un terzo episodio che, dopo le timide apparizioni su console Nintendo, compie il grande passo e trasforma definitivamente in titolo multipiattaforma quella che era stata una fra le esclusive più affascinanti, almeno per quanto mi riguarda, di Xbox 360.

Ecco, giusto per chiarire le cose, Geometry Wars: Retro Evolved rappresentò a suo tempo il motivo principale per cui attendere un annetto per l'acquisto di Xbox 360 fu per me una sofferenza infame (si fa per dire, ovviamente). Quando, “sbloccato” dall'uscita del primo Dead Rising, decisi di compiere il grande passo, mi ci gettai subito sopra in maniera vorace. E non andò molto diversamente col secondo episodio (casomai interessasse, qua c'è la mia recensione dell'epoca). Insomma, sono parecchio appassionato della serie. Almeno credo. Se puntualizzo il mio amore per Geometry Wars non è per menarmela da esperto (pur essendo, credo, competente in materia, non sono mai stato giocatore da Top 100 mondiale), ma solo per provare a contestualizzare il non eccessivo entusiasmo che temo verrà espresso in quest'articolo. Ma la verità è che c'è poco da contestualizzare: fra i fan della serie c'è sia chi la pensa come me, sia chi la vede molto più grigia, sia chi si è fatto prendere dall'entusiasmo più totale. Come mai? Beh, fondamentalmente, il punto è che Geometry Wars 3: Dimensions introduce tutta una serie di novità e l'apprezzare o meno il gioco è riconducibile a quel che se ne pensa. 

Ma partiamo dalle basi. Nella modalità “classica”, si trova bene o male quel che ci ricordavamo da sei anni fa, con la possibilità di giocare al solito Geometry Wars e alle varianti introdotte nel secondo episodio. Non è esattamente la stessa roba, perché il bilanciamento è – comprensibilmente – stato un po' ritarato, perché c'è un nuovo stile visivo che non trovo proprio centratissimo, perché l'utilizzo delle segnalazioni sonore per questo o quel nemico mi sembra meno leggibile di un tempo e perché, sostanzialmente, si stava meglio quando si stava peggio. Ma insomma, il gioco c'è, e se tutto quel che si desidera è avere quell'esperienza lì su una macchina che non sia necessariamente Xbox 360 (il gioco è disponibile anche su PC, PS3, PS4 e Xbox One), direi che ci siamo. Non è magari il Geometry Wars più pulito e rifinito di sempre, ma intanto c'è e posso giocarmelo su PC.

Inoltre è stato recuperato anche il multiplayer, cooperativo e competitivo, che era apparso per la prima volta proprio nel secondo episodio. Lì era affrontabile solo giocando sulla stessa console, qua si è trovata una via di mezzo. Le due, gradevoli, modalità competitive sono accessibili online, anche se onestamente i server, perlomeno su PC, sono abbastanza deserti. Il gioco in cooperativa, invece, è rimasto ancorato al multiplayer da divano, non saprei dire se per timori legati al lag o per la convinzione che non si possa collaborare tramite la connessione a internet. Quindi, insomma, c'è anche questa opportunità, per quanto si tratti fondamentalmente di un diversivo. Ma non è che ci si possa girare molto attorno: il cuore di Geometry Wars 3: Evolved è la nuova modalità Avventura. La posso ignorare, posso decidere, come dicevo sopra, che tutto quel che mi interessa è giocare a un Geometry Wars dignitoso (ma non perfetto, ah!) senza dover accendere l'Xbox 360, ma se devo scrivere una recensione, oh, dovrò pure valutarla, no? Ecco, valutiamola.

Non so nelle altre versioni, ma su PC ogni tanto si manifesta qualche rallentamento. A scanso di equivoci: mi sarà capitato tre volte su non so quante partite.

Non so nelle altre versioni, ma su PC ogni tanto si manifesta qualche rallentamento. A scanso di equivoci: mi sarà capitato tre volte su non so quante partite.

La modalità Avventura aggiunge all'esperienza di gioco una valanga di roba. Innanzitutto c'è la modalità in sé, che ha una classica struttura a livelli, da affrontare uno dietro l'altro, con ogni tanto un boss da abbattere. Il che, già di suo, per una serie storicamente basata sulla progressione infinita all'interno della stessa situazione, è abbastanza rivoluzionario. I singoli livelli vanno a proporre sfide basate sulle diverse modalità di gioco note a chi conosce la serie, per quanto ritoccate in questo o quel dettaglio, introducendo però un altro elemento di forte rottura col passato: la mappa di gioco non è più sempre il rettangolone piatto. C'è infatti la terza dimensione suggerita dal titolo, grazie alla quale si gioca spesso su mappe dalla forma sferica, cubica o anche più arzigogolata, tipo quella di una nocciolina. Inoltre, diverse mappe vedono l'introduzione di ostacoli e ammenicoli assortiti, con mura che si muovono, mortali pareti rosse e teletrasporti. Le dinamiche di gioco cambiano quindi continuamente non solo per la variazione delle regole, ma anche proprio per la struttura delle singole mappe. E non finisce qui.

In linea di massima, se le mappe tridimensionali sono una novità, la struttura a livelli recupera quel che si era già visto in Geometry Wars: Galaxies per Wii e Nintendo 3DS, da cui torna anche l'utilizzo dei droni, che seguono l'astronave del giocatore, lo aiutano in vari modi e nello spin-off erano probabilmente stati introdotti anche per compensare un po' l'assenza di un secondo stick analogico. Ci sono droni offensivi, difensivi o dedicati magari ad altre attività, tipo la raccolta dei Geom rilasciati dai nemici distrutti. E proprio l'utilizzo dei Geom, e con esso lo sfruttamento della meccanica di rischio e ricompensa legata al raccattarne il più possibile, a costituire un'altra caratteristica recuperata dallo spin-off per macchine Nintendo: oltre a servire, come in Geometry Wars 2, per far salire il moltiplicatore di punteggio, i Geom vengono accumulati e vanno poi spesi nell'apposito menu per sbloccare nuovi droni e far salire di livello le rispettive capacità. Tutto questo va poi a incastonarsi nella scelta di legare l'avanzamento nel gioco alle stelline che è possibile ottenere completando più o meno bene i singoli livelli. Ogni stage ne offre tre e ogni boss richiede che se ne sia accumulato un certo numero per poterlo affrontare.

La navigazione tridimensionale sulle prime spiazza un po', ma basta fare pratica per imparare a gestirla al meglio. Anche se, pure qui, restarci secchi per un nemico che spunta all'improvviso da dietro un angolo è un qualcosa di proprio lontanuccio …

La navigazione tridimensionale sulle prime spiazza un po', ma basta fare pratica per imparare a gestirla al meglio. Anche se, pure qui, restarci secchi per un nemico che spunta all'improvviso da dietro un angolo è un qualcosa di proprio lontanuccio dal mio Geometry Wars ideale.

Ora, tutto quel che ho descritto è senza dubbio un bel cumulo di novità e, fondamentalmente, la chiave sta tutta qui: se queste novità piacciono e appassionano, Geometry Wars 3: Dimensions è probabilmente uno fra i più bei giochi del 2014. Se queste novità non piacciono per niente, Geometry Wars 3: Dimensions probabilmente è una fra le più grosse delusioni del 2014. E non a caso su internet si trovano opinioni che vanno in entrambe le direzioni, seppur con una certa prevalenza della prima. Io dove sto? Nel mezzo, seppur un po' tendente verso la delusione. Il fatto è che, per come la vedo io, tutte queste novità c'entrano proprio poco con Geometry Wars e con i motivi per cui si tratta di un gioco meraviglioso.

La bellezza della serie è sempre stata in quella specie di elegante e pura semplicità che la contraddistingueva. Si parte ogni volta dalla stessa situazione, ad armi pari, e si cerca di mettere in campo la miglior prestazione possibile, sfidandosi sul punteggio, anche attraverso quel sistema di ranking in tempo reale che è apparso per la prima volta nel secondo episodio e che oggi diamo abbastanza per scontato nei giochi arcade legati alla connettività online. Ebbene, questo meccanismo, nella modalità Avventura di Geometry Wars 3, è fondamentalmente rotto, perché le classifiche gettano tutti nello stesso mucchio (come potrebbero non farlo?) a prescindere dalle condizioni in cui il tal livello sia stato affrontato.

Intendiamoci, Geometry Wars non è mai stato un bullet hell inteso come gioco in cui c'è una partita perfetta “standard” legata al fatto che nemici e proiettili arrivano sempre nella stessa configurazione, ma aveva comunque quel punto di partenza condiviso che qui manca. E per carità, parte del fascino della modalità Avventura sta anche nello sperimentare con i diversi droni e trovare la combinazione più adatta a questa o quella missione, ma rimane il fatto che una classifica a cui partecipano giocatori armati di combinazioni finite, ma numerosissime, con oltretutto la questione degli upgrade a scombinare ulteriormente le cose, per come la vedo io, di fascino ne ha proprio poco.

Senza contare che, onestamente, sì, pasticciare coi droni è divertente, ma a conti fatti è anche la classica situazione in cui ci si abitua all'utilizzo di quelle due o tre combinazioni particolarmente affini al proprio stile e si finisce per usare sempre quelle, a seconda di come si adattano alle diverse tipologie di missione. A questo poi si aggiunge il discorso delle stelline: la decisione di piazzare dei confini che bloccano il percorso è forse quanto di più lontano possa esserci dallo spirito originale di Geometry Wars. Anche qui, capiamoci: mi è capitato solo con gli ultimi due boss di dover tornare indietro ad accumular stelline e soprattutto è stato piuttosto facile, perché tanto si trattava solo di affrontare nuovamente i primissimi livelli con i droni potenziati al massimo. Ma a maggior ragione: si tratta di ostacoli “esterni” al gioco vero e proprio, che fanno uscire da quel mondo di puro gameplay che un Geometry Wars dovrebbe offrire e finiscono per allungare il brodo in maniera artificiosa.

I boss sono quasi tutti piuttosto divertenti e sanno essere abbastanza impegnativi se si mira ai punteggi alti e/o alle stelline.

I boss sono quasi tutti piuttosto divertenti e sanno essere abbastanza impegnativi se si mira ai punteggi alti e/o alle stelline.

E di nuovo, per carità, queste sono tutte considerazioni molto teoriche e, a un certo punto, quel che conta è giocare e divertirsi. Uno può magari essere anche d'accordo sul fatto che tutte queste novità tradiscono un po' lo spirito della serie eppure amarle lo stesso alla follia. Ci sta. E in effetti, inutile negarlo, in quei momenti in cui scatta il “quid” e Geometry Wars 3: Dimensions funziona, mi sono divertito un sacco pure io. Solo che, a fronte di svariati livelli davvero ben strutturati e molto riusciti, compresi anche i diversi boss, divertenti da affrontare soprattutto cercando di staccare il punteggione, parecchi stage mi sono parsi un po' una palla al cazzo, se mi passate il francesismo. E la palla, già pesante di suo, diventava insostenibile nel momento in cui mi trovavo a doverli affrontare più volte per star dietro alle esigenze di grinding. Ma di nuovo, è questione di opinioni, di sensibilità personale... che volete che vi dica?

La sostanza è che per me Geometry Wars 3: Dimensions ha rappresentato un'esperienza un po' schizofrenica. Da un lato ho rimesso mano a un gioco che amo, sei anni dopo, e ho avuto occasione di godermelo su quella che oggi è la mia piattaforma di riferimento. E in generale, ripeto, per chiunque voglia giocare sui formati attuali a quello che comunque è stato uno fra i giochi scaricabili più importanti della scorsa generazione, beh, questa è una buona occasione. Allo stesso tempo, però, ho trovato tante novità di gioco che non hanno saputo convincermi fino in fondo, una deriva stilistica a mio parere meno azzeccata che in passato e, in generale, un'esperienza molto, troppo altalenante.

Il livello a nocciolina offre degli spunti tattici interessanti.

Il livello a nocciolina offre degli spunti tattici interessanti.

Il problema è e rimane quello: farsi un'idea concreta su questo gioco leggendo qualche recensione è davvero complicato, perché contano troppo la percezione personale e lo spirito con cui si prendono le novità. Di mio posso più che altro ribadire che, anche scrollandomi di dosso il fastidio “teorico” per certi aspetti, ho trovato il design della modalità Avventura un po' troppo altalenante, capace di regalarmi divertimento forte e impegnativo solo in alcuni passaggi. Fermo restando che, per carità, “trestellare” ogni singola missione significa comunque affrontare una sfida non banalissima. E posso anche dire che, onestamente, mai mi sarei aspettato di giocare un nuovo Geometry Wars e ritrovarmi preda di un grosso “meh”. Ma devo ribadire ancora una volta che è pieno di gente che invece ha goduto e sta godendo tantissimo? L'ho fatto. A posto.

Ho scaricato Geometry Wars 3: Dimensions da Steam grazie a un codice fornito da Activision (distributore del gioco) e ci ho giocato per circa 8 ore di gioco, portando a termine tutti i 50 livelli della pallosetta modalità Avventura (con un totale di 103 stelle su 150 e 10 achievement su 30) e provando le modalità classiche (sempre valide, anche se con qualche dubbio) e il multiplayer (che forse avrebbe meritato un po' di lavoro in più). Ne ho le palle piene e non credo ci giocherò mai più. Questo modus operandi è ricalcato su quello della recensione di Ualone per dare un'idea della diversità di percezione.

Voto: 7,5

Old! #91 – Dicembre 1984

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Colonel Campbell’s Art Soup #91

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