Outcazzari

Ludophìlia # 38 – Assetto Jessica Lopez

Ludophìlia # 38 – Assetto Jessica Lopez

Ludophìlia (con l’accento così) non è una malattia venerea, ma un’incomprensibile rubrica di approfondimento videoludico che corrobora mente e joypad, curata da uno che l’avrebbe addirittura voluta intitolare “I Love Naomi Kyle”. E invece no, basta col Quebec, io amo Jessica Lopez. Esattamente Jessica Lopez. Altro che Naomi Kyle.

Sogno di guidare Assetto Corsa e di averla al mio fianco, che mi recensisce un volante Fanatec, un nuovo modello di Playseat, una nuova pedaliera o una mod da scaricare. E che mi porga delicatamente un vassoio di muffin caldi, appena sfornati, offrendomeli come ristoro tra una tornata e l'altra al vecchio Nordschleife. O, ancora, che dica semplicemente "Pagani Zonda R". All'infinito.

Weeest Coaaast!

Weeest Coaaast!

Il fatto è che, date le foto qui allegate, qualsiasi parola resterà non letta, qualsiasi frase sarà solo guardata, e non ha senso scrivere alcunché. Potrei anche affermare che gli Amiibo contengano amianto, che Bloodborne sia veleno allo stato ludico o che… no, niente, vedete?

Comunque sia, nel languore amoroso della "stimulazione" automobilistica, qualcosa se ne va, senza fine; è come se il desiderio non fosse nient'altro che questa emorragia. La fatica amorosa, del tutto paragonabile a quella per le auto da corsa, è questo: una fame che non viene saziata, un amore che rimane aperto, le infinite possibilità di possedere il Nordschleife eppure tenerlo spento, come per conservarlo per momenti speciali, quando corpo e spirito sono una cosa sola.

E ancora, tutto il mio è tratto fuori, trasferito all'oggetto amato, il quale ne prende il posto. Vediamolo:

Quante cose esprime il suo tranquillo sorriso! La certezza della nostra causa virtuale (guidare veloce, velocissimo) e la certezza che i mezzi impiegati per conseguirla siano i migliori. E poi, ancora, le capacità sovrumane di un organismo che resta padrone di se, anche oltre i trecento orari, il riflesso discreto di una comunicazione privilegiata e tutta una disarmante abbondanza.

L'unico frutto dell'amor.

L'unico frutto dell'amor.

La sua vocazione è illuminare con un sorriso le dure battaglie che gli uomini videogiocatori, quei bambinoni, conducono tra di loro. Dal InsideSimRacing a casa mia, dalle OMI a Vallelunga, miss Lopez mette nel calmo sorriso la saggezza di colei che sa ma non dice tutto, perché sorridere è sempre un po' tacere.

Fine.

Fine.

Racconti dall'ospizio #17: L'ultima onda

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Videopep #100 – I miei giochi di marzo 2015

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