Old! #60 – Aprile 2004
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
Il 16 aprile 2004 si manifesta Painkiller, gioco cult che va a segnare l'esordio di People Can Fly, team polacco fondato da Adrian Chmielarz (oggi al lavoro presso the Astronauts) e che successivamente andrà a legarsi a doppio filo con Epic Games, curando la versione PC del primo Gears of War, collaborando alla lavorazione del secondo episodio e firmando Bulletstorm e Gears of War: Judgment. Oggi, per la cronaca, People Can Fly si chiama Epic Games Poland ed è al lavoro su Fortnite. Ma dicevamo, Painkiller.
Sparatutto in prima persona classicheggiante e dichiaratamente ispirato a capisaldi come Quake e Doom, Painkiller è un gioco quasi completamente incentrato sulla profondità e sulla varietà delle sue meccaniche, con grande enfasi sulle quantità brutali di nemici da uccidere e sulla diversità degli stessi, sulla ricchezza dei boss di fine livello e sulla molteplicità di ambientazioni. Successivamente all'uscita originale, vedrà la pubblicazione di un'espansione curata da People Can Fly stessa (Battle Out of Hell) e di ben altre quattro uscite, create ogni volta da un team diverso. Il gioco originale è disponibile anche su Xbox, in una versione intitolata Painkiller: Hell Wars che include i contenuti della prima espansione, e la serie è arrivata perfino su Android e iOS con Painkiller: Purgatory HD.
Quattro giorni dopo, spunta negli USA Forbidden Siren (anche se da quelle parti si intitola solo Siren). In Europa era arrivato a marzo, ma il mese scorso me ne sono dimenticato e quindi lo piazzo qua. Fatemi causa. Primo progetto post-Silent Hill di Keiichiro Toyama, Siren è un survival horror dai toni cupi e angoscianti, che si gioca tutto sul senso di inadeguatezza dei protagonisti e sull'idea fulminante di mostrare l'orrore attraverso gli occhi del male stesso. La forte importanza delle meccaniche stealth, la curva d'apprendimento brutale e l'interfaccia un po' impacciata lo rendono inviso a molti, ma chi riesce a "sentirlo" nelle sue corde finisce per amarlo alla follia. Almeno credo. Se volete leggere di più al riguardo, me la gioco segnalando che ne ho scritto sul mio blog ai tempi.
Lo stesso giorno, comunque, esce anche Hitman Contracts, terza uscita della serie Hitman, ma in realtà episodio minore, sorta di Hitman 2.5 che utilizza il motore grafico di Hitman 2 per "remixare" i contenuti migliori del primo episodio e servirlo in pasto a tutti i giocatori che se l'erano perso (quindi soprattutto l'utenza console). Sviluppato in appena sette mesi e mezzo da un team secondario, con la speranza di far cassa per sostenere lo sviluppo ormai pachidermico del terzo episodio, Contracts si rivela ovviamente come un gioco poco riuscito, ma vende a sufficienza per assolvere il suo compito: garantire a IO Interactive i margini temporali ed economici per sviluppare l'Hitman 3 che hanno in mente (e che finirà per intitolarsi Hitman: Blood Money).
Appena due giorni dopo si manifesta Samurai Showdown V Special, che viene considerato come la nona uscita ufficiale della serie nota in Oriente col titolo Samurai Spirits. Aggiornamento – indovinate un po' – di Samurai Shodown V, il gioco presenta un impianto audiovisivo rimesso a nuovo e le classiche modifiche di cui si blatera sempre a caso quando si chiacchiera del genere senza saper realmente cosa dire: qualche lottatore cambiato, un sistema di gioco meglio bilanciato e così via. Oltre che per le sue qualità, il gioco viene ricordato per due curiosità. Da un lato c'è il ritardo nell'uscita, causato dalla scelta di apportare delle censure dell'ultimo minuto (talmente "appiccicate" da originare dei bug) a seguito dei tragici avvenimenti di Sasebo. Dall'altro c'è il fatto che si tratta dell'ultimo gioco ufficiale pubblicato per Neo Geo. Lacrima.
Chiudo segnalando che il 28 aprile 2004 vede la pubblicazione di City of Heroes, MMORPG dedicato ai supereroi before it was cool, che andrà a raccogliere un buon successo, al punto di rimanere in vita per quasi dieci anni. L'ultimo aggiornamento ufficiale verrà infatti pubblicato a maggio del 2012, sei mesi prima della chiusura definitiva del servizio, e con il team di sviluppo smantellato nell'agosto dello stesso anno. E sì, sono le quattro cose che si possono leggere anche in apertura della scheda su wikipedia ma, ehi, io non ci ho mai giocato e oltretutto ho scritto queste righe ieri, che era festa. Datemi tregua.