Outcazzari

Plot twist

Plot twist

Questa cosa che programmiamo le nostre Cover Story cercando di agganciarci al “momento”, alle uscite, ai punti di passaggio dell’anno videogiocoso/cinematografico/televisivo è, ovviamente, un’arma a doppio taglio. Fino a che ci leghiamo ad anniversari e ricorrenze inamovibili, tipo quando abbiamo celebrato il ventennale di PlayStation 2 o la chiusura di un 2017 videoludico incredibile, beh, non c’è ovviamente problema. Ma è ovvio che, quando vuoi cavalcare l’onda di un’uscita significativa, rischi sempre di essere fregato dal rinvio, specie di questi tempi. È successo, per esempio, quando avevamo pensato di dedicare un mese alle spie, vista l’uscita prevista in sala, nel giro di poche settimane, del nuovo James Bond e di Black Widow. Ma è andata come è andata, a maggio s’è chiacchierato del mondo Disney e abbiamo un po’ smesso di mirare alle uscite cinematografiche, o comunque a quelle non dirette allo streaming. È successo anche quando volevamo accompagnare l’uscita del PC Engine Mini, ma ci siamo limitati a spalmare su tutto il mese la sopracitata Cover Story “coinquilina” dedicata a PS2. Ed è successo in questo mese qui che va ad iniziare, veramente sul filo di lana, quando era ormai troppo tardi per organizzarci diversamente.

Del rinvio di Cybperpunk 2077 si è parlato in un lungo e in largo e non troverete qui un altro editoriale sul crunch, sulle condizioni di lavoro, sulle promesse non mantenute, sul fatto che difficilmente ci saranno altri rinvii perché l’anno fiscale è l’anno fiscale, sulle patch del day 1 e via dicendo. Ne hanno già parlato in centomila e non credo avrei molto altro da aggiungere. Qua ci avevo messo una virgola e un “se non”, per poi lasciarmi andare a due considerazioni veloci, ma avrei scritto cose che meritano ben più approfondimento e non mi sembra davvero il caso. Il succo della faccenda è che c’è saltata la Cover Story, che non era dedicata al gioco di CD Projekt Red nello specifico e/o al cyberpunk, anche per evitare una certa sovrapposizione con quella che dedicammo ad Alita tempo fa, ma mirava a un argomento tangente. Ce la teniamo per dicembre e ci concediamo un novembre rilassato, in cui magari riusciremo a recuperare quel paio di podcast che avevamo promesso per la Cover Story pallonara ma sono saltati per ragioni logistiche e anche per una febbre improvvisa. E ovviamente continueremo con i nostri soliti contenuti, i Sala Giochi, Retroutcast, un Outcast Weekly ultimamente molto attivo, magari infileremo in Outcast Popcorn un podcast settimanale su The Mandalorian e chissà che altro.

Vi ricordo che Outcast è un progetto assolutamente gratuito ma, se vi piace quello che facciamo, potete darci una mano a sostenere le spese fisse e ad affrontarne di occasionali donando tramite PayPal, supportandoci su Patreon, inserendo “outcastlive” al checkout su Epic Games Store, acquistando tramite i link convenzionati ad Amazon Italia e Tostadora o magari addirittura comprando i capi d’abbigliamento di Outcast. In ogni caso, qui è dove vi ringraziamo uno per uno. Vi ricordo anche che un conto è ammazzarti volontariamente di lavoro per creare qualcosa di grande in cui credi, un po’ diverso è quando chi sta sopra di te ti piglia per il culo e ti schiaccia sotto una pressa traendone profitto. Vi ricordo anche che in entrambi i casi nessuno si ricorderà di te fra cinquant’anni e secondo me è meglio se vivi più rilassato.

Coito interrotto

Coito interrotto

Ottobre 2010 – Seconda parte: Il Fallout dell’amore, il Fable dell’odio | Old!

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