Librodrome #87: Un altro po' di C64 commpendium
Attenzione, in questa rubrica si parla di cultura. Niente di strepitoso, o che ci farà mai vincere il Pulitzer, ma è meglio avvertire, perché sappiamo che siete persone impressionabili. E tratteremo anche dei libri. Sì, quelle cose che all’Ikea utilizzano per rendere più accattivanti le Billy. E anche le Expedit.
Caspita, come vola il tempo, quando ci si diverte. Sembra ieri che ero lì a sfogliare in aereo Commodore 64: a visual Commpendium e invece, per la miseria, da quando abbiamo pubblicato l'articolo in cui ne parlavo sono passati due anni. Due anni. Pazzesco. Nel frattempo, l'idea di Sam Dyer è diventata una serie, ci siamo goduti il volume dedicato all'Amiga e poi quello dedicato allo ZX Spectrum, c'è stato tutto il casotto sul prossimo a tema NES e, nel mezzo, abbiamo visto pure una nuova campagna di raccolta fondi in zona Commodore 64. Come mai? Beh, semplice: il primo volume della serie era un progetto dalle ambizioni prudenti, misurate, e il suo successo ha spinto Dyer ad alzare il tiro con decisione dalla seconda uscita. Il tomo dedicato all'Amiga, infatti, misura circa il doppio delle pagine rispetto a quello originale sul C64. Un'ingiustizia a cui era necessario porre rimedio.
Ed ecco quindi l'idea di Commodore 64: a visual Commpendium (Second edition), una versione ampliata e molto più ricca di contenuti, che sostanzialmente raddoppia l'offerta per un tripudio di godimenti. Chi già dispone dell'edizione originale si becca un volume aggiuntivo corredato da contenitore in pregevole cartone nel quale inserire entrambi i libri, per dar vita a un delizioso oggetto da scaffale. Chi si era perso la prima uscita o, semplicemente, preferisce i pezzi unici, può invece rivolgersi all'edizione completa in volume cartonato, che racchiude i contenuti di entrambi i libri. Comunque si decida, la vittoria è inevitabile: oltre quattrocento pagine di piacere fisico dedicato a una selezione curata dalle decine di migliaia di giochi apparsi sulla macchina targata Commodore.
Dopo il successo della campagna di raccolta fondi per il libro a tema NES c'è molto meno bisogno di spiegare cosa sia questa collana ma, a scanso di equivoci, spendiamo due parole al riguardo. I visual Compendium sono volumi incentrati prevalentemente sull'aspetto visivo delle macchine a cui vengono dedicati. Collezioni di meravigliose doppie pagine che lasciano spazio a schermate, di caricamento e non, tratte da alcuni fra i giochi più iconici, magari anche brutti, ma capaci di lasciare il segno sul piano visivo. Ma non ci si limita a questo: ogni immagine è accompagnata da un breve testo di commento e fra le pagine del libro si trovano anche foto di altro tipo (per esempio le meravigliose copertine di Zzap! Firmate da Oliver Frey), articoli di approfondimento sulla macchina, sui principali team di sviluppo e su altri argomenti di contorno, ricche e intriganti interviste agli artisti che persero notti e diottrie lavorando su quelle orge di pixel. Insomma, una delizia.
A firmare i contributi scritti ci sono svariati nomi fondamentali del periodo storico preso in esame, gente che i giochi li sviluppava o li valutava sulle riviste del settore, e la lettura risulta agilissima (del resto il cuore del libro è costituito dalle immagini), scorrevole, interessante, piacevole. E ovviamente le immagini sono da orgasmo. Il tomo della seconda edizione aggiunge screenshot tratti da pietre miliari come Forbidden Forest, Beach-Head, Attack of the Mutant Camels e Raid on Bungeling Bay, contributi su studi di sviluppo fondamentali come Llamasoft, Palace Software e Thalamus,interviste deliziose ad artisti dai nomi ignoti perché, ehi, noi appassionati di videogiochi siamo fatti così, e l'immancabile spolverata di illustrazioni di Oliver Frey. Oltre duecento pagine aggiuntive delle quali, davvero, non si può fare a meno.
Chiaramente, è possibile comprarlo sul sito ufficiale dell'editore (dove potete scegliere fra la versione completa, quella in stile patch e il PDF). Vi suggerirei di farlo su Amazon tramite i nostri link, ma non sembra esserci l’edizione estesa, quindi facciamo finta di niente.