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La Mensola di Shin X # 35 - Among the Sleep: dormi piccolina

La Mensola di Shin X # 35 - Among the Sleep: dormi piccolina

Da sempre sostenitore di titoli bistrattati dalla critica, Shin X è passato da “difensore dei poveri” a “masochista”, da “acquirente compulsivo” a “forzato bastian contrario”. La verità è che a suo parere ogni titolo può dire qualcosa: c’è chi sbraita, chi sussurra, chi lo fa con i sottotitoli e chi lo recita in versi. L’importante è avere lo spirito di voler ascoltare. E l’antro in cui riposano questi brutti anatroccoli è la sua mensola. L’unico luogo nel quale possono diventare cigni.

La primissima infanzia può essere uno spaccato terrificante, se visto attraverso gli occhi di un bimbo spaventato. Among the Sleep, un piccolo titolo norvegese sviluppato dai Krillbite Studio, punta proprio su quest'aspetto. Dopo l’immancabile campagna su Kickstarter, il gioco ha visto la luce prima su PC e poi su console, ricevendo una discreta attenzione da parte di pubblico e critica. Il fulcro di Among the Sleep è quello di farci entrare nei panni di una piccola bimba di due anni, con un accorto gioco di proporzioni che ne amplifica e distorce il mondo circostante.

Il gioco si apre con una scena piuttosto classica, ritratta con toni quasi fiabeschi. È il giorno del nostro compleanno, nostra madre ci sta teneramente imboccando, quando qualcuno bussa alla porta di casa. Dopo alcuni sommessi borbottii e quello che pare un litigio - cui non potremo assistere - scopriremo che il misterioso visitatore ci ha lasciato in regalo un grazioso orsetto di peluche.

Il gioco non nasconde la sua natura onirica, mostrando scenari sempre più astrusi.

Il gioco non nasconde la sua natura onirica, mostrando scenari sempre più astrusi.

È da questo momento che Among the Sleep assume toni sempre più opprimenti, trascinandoci lentamente in una dimensione onirica e sinistra. Come il più classico dei "walking simulator", il gioco dei Krillbite Studio si dispiega seguendo un ritmo lento e compassato, delegando all'accorta messa in scena il compito di inquietare il giocatore.
La possibilità di gattonare per procedere più speditamente si sposa a meraviglia con l'esigenza di raggiungere elementi lontani dalla nostra portata.

In tal modo è necessario alternare la postura della bimba per spostare oggetti e arrampicarci su piattaforme rialzate. A parte gli impedimenti logistici, il gioco propone anche qualche timido enigma, che tuttavia si risolverà col classico andirivieni alla ricerca di un determinato oggetto. Eppure, nella sua smaccata semplicità, Among the Sleep riesce a imbeccare un'atmosfera oscura e tenebrosa. Senza mai scivolare nell'horror puro, il gioco attinge ai classici stilemi delle paure infantili, offrendo autentici momenti di smarrimento.

La casa vista come "nemica" è una metafora abusata, ma sempre efficace.

La casa vista come "nemica" è una metafora abusata, ma sempre efficace.

Il buio pesto, i rumori sinistri, le ombre allungate sui muri, gli oggetti comuni che ammantati di timore e oscurità assumono forme grottesche: tutto concorre a ricreare un'atmosfera malsana, soprattutto se si è sensibili a determinate tematiche. Il nostro orsacchiotto, come un novello Virgilio, ci guiderà tramite esortazioni e consigli, fungendo anche da pratica torcia da utilizzare nei momenti più bui (il ché significa quasi sempre). Le varie ambientazioni, inizialmente legate al nostro appartamento, cominceranno a mescolarsi con elementi estranei, fino a prendere forme totalmente diverse. Among the Sleep procede in modo lineare ma ben strutturato, anche se con qualche fase di stanca nella prima metà.

La parte conclusiva subisce una forte impennata narrativa, stravolgendo l'approccio al gioco e trasformandone le dinamiche in quelle di un timido stealth. Ciò porterà a inaspettati game over, la cui valenza, però, è diluita da checkpoint praticamente istantanei. Nonostante le continue metafore e il messaggio finale di facile lettura, Among the Sleep riesce a cogliere nel segno, proponendo un fiaba nera davvero ben orchestrata.

Anche un normalissimo scorcio della nostra casa può incutere timore.

Anche un normalissimo scorcio della nostra casa può incutere timore.

Al netto delle due ore necessarie per essere portato a termine, Among the Sleep mantiene alta la curiosità, si lascia giocare con torbido piacere e inanella due o tre idee davvero riuscite, pur alternandole a momenti fin troppo telefonati. L'aspetto grafico non mostra elementi degni di plauso, ma svolge onestamente il proprio lavoro: i personaggi sono tratteggiati con colori saturi e sfumature pastello, mentre le inquadrature sghembe e i giochi di luce delineano lo scenario.

Le parti anatomiche più articolate, come i volti o le mani, vengono stilizzate nella forma per aggirarne la complessità, con risultati non sempre felici. Analizzando il comparto tecnico, è comunque il sonoro a fare la parte del leone. Soprattutto con l'ausilio di un paio di cuffie, l'audio è riprodotto in maniera esemplare, alternando brusii, sussurri, lamenti e rumori improvvisi con grande maestria.

Le ottime inquadrature sono affiancate a riproduzioni anatomiche un po' spartane.

Le ottime inquadrature sono affiancate a riproduzioni anatomiche un po' spartane.

Among the Sleep è un titolo breve, lineare, a tratti molto semplice e con alcune virate narrative che difficilmente coglieranno impreparati gli amanti del genere. Tuttavia è un gioco realizzato con grande cura e carico di fascino. Possiede quel carisma oscuro tipico delle figure distorte della nostra infanzia, ponendosi a metà strada tra la fiaba nera e un racconto del terrore.

Qualunque sia il vostro boogeyman, lo spauracchio che da piccoli molestava i vostri sogni, Among the Sleep è in grado di ridestarne il ricordo, filtrando le paure attraverso gli occhi di una bambina e ricreando un effetto complessivo forte, minaccioso e inquietante.

Old! #163 – Giugno 1976

Old! #163 – Giugno 1976

Game Happens in Genova City

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