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The Mummy Demastered è più o meno come il film

The Mummy Demastered è più o meno come il film

Se intitolo un articolo “The Mummy Demastered è più o meno come il film”, voi vi aspettate che voglia bocciare il gioco perché siete degli insensibili che non sanno apprezzare i prodotti magari di routine, magari senza molta fantasia, sicuramente di natura “alimentare” ma realizzati con voglia di fare, carica e capacità di offrire divertimento spensierato e senza pretese. Poi, sì, in realtà il gioco è un po' più riuscito del film, ma la sostanza rimane quella: l'azione domina e si mangia tutto, la realizzazione non è esattamente figlia dell'originalità, ci sono poche idee, si ricicla molto e per lo più in peggio ma alla fine, se ci si avvicina con lo spirito consapevole di chi sa cosa aspettarsi, si esce soddisfatti. Comunque, se volete saperne di più su cosa penso de La mummia con Tom Cruise, potete ascoltarvi l'apposito Outcast Popcorn. Qua si parla del gioco ufficiale, un adattamento retrò curato da Wayforward Technologies all'insegna di una discreta libertà tanto nei contenuti, quanto nel tempismo dell'uscita.

In The Mummy Demastered si vestono i panni di un anonimo soldato dell'organizzazione Prodigium, che nel film viene guidata dal dottor Jekyll di Russell Crowe e nel gioco viene guidata da un tizio che assomiglia a Russel Crowe ma non troppo. Bisogna esplorare varie ambientazioni ispirate a luoghi ed eventi del film, senza Tom Cruise (e soprattutto l'insopportabile Jake Johnson) fra i maroni ma comunque con l'obiettivo di arrestare l'ascesa di Ahmanet. Obiettivo che si traduce nell'abbattere a cannonate decine e decine di mostri e demoni assortiti, fra cui anche boss enormi, fantasiosi, spesso piacevoli di affrontare anche se quasi sempre un po' troppo all'insegna del “bullet sponge”. La cifra principale del gioco è quella dell'azione sparacchina, con meccaniche di combattimento essenziali ma curate, che ci vedono affrontare orde di combattimenti spiccioli quasi sempre impegnativi e divertenti. Non è tutto perfetto, c'è qualche rallentamento (perlomeno su Switch) e, se lo chiedete a me, il sistema di mira a otto vie è un po' scomodo, ma complessivamente è un bel divertirsi, con dell'azione sicuramente più curata rispetto a quella che si vede in metroidvania ben più celebrati, tipo quella discreta palla di Ori and the Blind Forest.

The Mummy Demastered non è però solo sparatorie, altrimenti non avrei utilizzato il temuto termine metroidvania. C'è infatti tutta una componente esplorativa che, per altro, è ben integrata con l'elemento action: come da tradizione, bisogna recuperare oggetti e potenziamenti vari tramite cui sbloccare percorsi e passaggi assortiti, ma che servono anche per migliorare le prestazioni in combattimento, ottenendo nuove mosse e armi più esplosive, oltre che maggiore capacità energetica e di munizioni. E se da un lato è possibile arrivare al combattimento finale piuttosto in fretta, dall'altro è sconsigliabile correre ed è davvero il caso di dedicarsi all'esplorazione, dato che presentarsi all'appuntamento con Ahmanet senza essere adeguatamente equipaggiati significa prenotarsi una raffica di schiaffi senza precedenti. Non è forse un esempio di progressione morbida e costruita in maniera cristallina, ma è tutto sommato un cliché abbastanza consolidato e fa il suo dovere.

Fra le caratteristiche distintive del gioco, comunque, c'è il sistema di vite, figlio illegittimo di quello utilizzato da Wayforward in Aliens: Infestation. Lì avevamo a disposizione un certo numero (ampliabile) di marine, tutti molto caratterizzati, che morivano definitivamente se sconfitti da un boss o venivano imbozzolati se abbattuti nelle fasi di gioco spicciolo. A quel punto si passava al controllo di un altro marine, ma avevamo un tempo limite, dettato dall'incubazione, per andare a salvare il disperso. In The Mummy Demastered, quando si muore, si passa al controllo di un altro soldato di Prodigium presso l'ultimo punto di salvataggio attivato e il nostro collega defunto rimane sulla mappa sotto forma di zombi controllato da Ahmanet. I soldati sono però del tutto spersonalizzati, anonimi uomini col cappuccio. Quindi, rispetto ad Aliens: Infestation, viene completamente a mancare la possibilità di affezionarcisi, di volerli mantenere in vita o anche di sacrificare serenamente quelli che ci stanno sulle scatole. Nonostante questo, è fondamentale andare a recuperare e abbattere i morti “zombizzati”, dato che conservano con loro equipaggiamento e power up, che possiamo recuperare solo in quel modo e senza i quali sarebbe impossibile proseguire.

Il problema è che a tratti la faccenda può diventare piuttosto tediosa, in particolare quando ci si trova a morire ripetutamente per mano di un boss impegnativo e, prima di affrontarlo un'altra volta, bisogna ripartire dal checkpoint, far fuori lo zombi di turno, raccattare i potenziamenti e magari farsi un giro alla ricerca di bonus per riempire energia vitale e munizioni. Non è certamente una tragedia, ma alla lunga finisce per essere più un fastidioso contrattempo che altro e banalizza un'idea che, ripeto, con l'approccio di Aliens: Infestation riusciva invece a dare al gioco un elemento di tensione aggiuntivo, quantomeno se ti affezionavi ai personaggi.

Nel complesso, comunque, The Mummy Demastered è davvero un bel lavoro: curato, dallo stile retrò riuscitissimo, denso di omaggi accattivanti ai classici del videogioco, divertente e impegnativo. Fa anche il minimo sforzo di riproporre situazioni pescate dal film, che per un adattamento è sempre importante, e offre qualche ora di buon divertimento, con una mappa ricca di segreti da scovare. Non inventa nulla e commette un paio di errori ma mi sento comunque di consigliarlo senza particolari riserve a chi ama il genere.

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Ho richiesto a Wayforward Technologies una copia del gioco per recensirlo qua su Outcast, ma non rispondevano, stavo partendo e allora ho deciso di comprarmelo su Switch, per poterci giocare in trasferta. Quando ero ormai praticamente alla fine dell'avventura, pronto a farmi prendere a calci in culo da Ahmanet, Wayforward mi ha inviato un codice Steam, che a questo punto regalerò nel prossimo Videopep. The Mummy Demastered è disponibile anche su PlayStation 4 e Xbox One. Se vi interessa una riflessione sulla storia dei videogiochi su licenza, la trovate a questo indirizzo.

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