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La legge della notte ha punito Ben Affleck

La legge della notte ha punito Ben Affleck

Tutto quel che ruota attorno a La legge della notte è ben più interessante e seducente di La legge della notte stesso, un film che non funziona proprio, in parte perché non girano molte delle singole componenti, in parte perché non si sposano bene fra di loro, anche quando le cose funzionano, in parte perché sembra proprio mancare la forza, la personalità, la carica, la magia. Ma fuori, ah, fuori è pieno di spunti! Fuori dal film, c'è un puzzle complesso e articolato i cui singoli pezzi sanno affascinare e vanno a comporre un ritratto particolare per una figura, quella di Ben Affleck, a modo suo fondamentale nel cinema hollywoodiano degli ultimi tempi. C'è il romanzo di Dennis Lehane, apprezzatissimo e senza dubbio fascinoso nel suo ritrarre la Boston e la Florida criminali degli anni Venti. C'è la carriera di Ben Affleck, passato nel giro di qualche anno da caduto in disgrazia a idolo di tutti a nuovamente in chiara difficoltà. Dopo aver provato a tirare un colpo al cerchio (Batman e derivati) e uno alla botte (i suoi progetti personali), ora si ritrova invischiato in un grosso flop, nella decisione di mollare la regia del prossimo Batman e nel circoletto di voci su un suo supposto desiderio di abbandonare del tutto il mantello. E, volendo, c'è anche il progetto un po' sconclusionato dell'universo cinematografico DC che attorno a lui stanno provando a costruire e che non sembra riuscire a trovare un sua uniforme serenità. Al centro di tutto questo, però, c'è La legge della notte, un film poco riuscito, poco interessante, poco tutto.

Sulla carta, il progetto era a prova di bomba: un Ben Affleck all'apice della carriera, di nuovo alle prese con l'idea di girare un film sullo stile dei classici di una volta, come in fondo già aveva fatto nel conquistare orde di premi con Argo, e a far da base il romanziere Dennis Lehane, cui il regista aveva già attinto per il suo esordio e che ha fatto da base per numerosi grandi film. Aggiungiamoci un cast d'attori fenomenale, che non a caso regala i pochi momenti davvero riusciti del film con scampoli di ottime interpretazioni, e cosa poteva mai andare storto? Beh, dove di preciso le cose siano andate storte non lo so, anche se mi sentirei di dire che molte colpe stiano in una sceneggiatura che manca di coesione, di ritmo e della capacità di trasmettere il senso di epica criminale raccontato nel romanzo originale.

Si tratta di una mancanza che traspare da ogni fotogramma di un film girato senza ispirazione, senza una personalità che vada oltre al pallido, scolastico, poco incisivo recupero dei classici. Non c'è la forza, il carattere, il senso di trasporto, tensione e urgenza emotiva dei precedenti film di Affleck, che racconta la storia di un criminale leggendario trasmettendola con la carica di un delinquentello marginale. Lo stesso Affleck offre un'interpretazione dignitosa ma sembra spesso poco a suo agio nei panni di un personaggio per il quale, forse, non è abbastanza giovane e affamato. La legge della notte non è un brutto film, ha qualche momento riuscito, dei bravi attori e in generale una produzione di buon livello, ma è un film senz'anima, privo di forza, che ti parla di un'epoca e di un'epica ma non riesce veramente a mostrartele e fartele vivere. Racconta sangue, violenza, passione e melodramma senza fine, ma non riesce mai a trasmetterne per davvero. Peccato.

L'ho visto al cinema qua a Parigi, ormai più che qualche tempo fa. In Italia ci arriva questa settimana.

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