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Il Pedro di spade 7x05: la quiete prima della tempesta

Il Pedro di spade 7x05: la quiete prima della tempesta

Ogni settimana, Natale "Pedro Sombrero" Ciappina ci illumina con le sue elucubrazioni sul nuovo episodio de Il trono di spadeChiaramente, trattandosi di analisi sui singoli episodi, evitate di leggerle se non siete aggiornati con le trasmissioni.

Sicuramente ricordere come ci siamo lasciati nel nostro ultimo appuntamento, e dunque anche con lo scorso episodio de Il trono di spade: l'epica battaglia che ha visto, finalmente, l'effettiva discesa in campo dei Dothraki e soprattutto dei draghi (solo uno, per ora); una potenza di fuoco, quella di Daenerys, davvero imbarazzante. E Jaime, quando si è tuffato contro di lei, cercando di cogliere l'unica possibilità nell'immediato di colpire, in un qualche modo, l'avversaria, non ci ha pensato due volte, rischiando tantissimo. Alla fine, però, com'era facilmente intuibile, l'ha scampata. Il trono di spade non ha fatto un'altra vittima illustre, almeno per ora. Addirittura, con la complicità di Bronn, Jaime è anche riuscito a sfuggire alla possibile cattura delle forze armate di Daenerys; forse c'entra, in tutto ciò, Tyrion, ma insomma, la Khaleesi forse poteva evitare di farselo sfuggire con così tanta facilità; sarebbe stata una gustosissima ciliegina sulla torta, ma tant'è.

Ha tutto sotto controllo.

Daenerys ha battuto dunque i pugni sul tavolo, inclinandolo nuovamente a proprio favore, dopo una serie di mosse strategiche suicide o quasi, che non hanno comunque compromesso la sua netta superiorità. Non avrà preso Jaime, ma la ciliegina, se vogliamo tornare nuovamente su questa metafora, forse ce l'ha lo stesso. Sì, il riferimento ai Tarly è scontato. Ha annientato quelli che probabilmente erano gli alleati dei Lannister con una maggiore sfera di interesse a Westeros. Le casse, ora, sono finalmente piene, ma è un colpo che fa malissimo. Jaime, che ha toccato tutto ciò con mano, lo sa benissimo; riferisce tutto a Cersei, in un flusso che mischia amore carnale, fraterno e cinismo tipicamente militare. Lei rimane sprezzante, ma capisce che, nonostante le cose vadano decisamente meglio rispetto a quando Daenerysè arrivata a Roccia del Drago, la situazione non è comunque affatto semplice, anzi. Un po' tutti hanno preso sottogamba i Lannister; forse un po' troppo, vero, ma i motivi di ciò erano dopotutto chiari.

Intanto, a Nord, tutto si intreccia. Bran continua ad osservare da lontano gli Estranei che avanzano. Il trono di spade, a tal proposito, sta gestendo splendidamente il loro arrivo. Atteso, temuto, lento, inesorabile. L'ultimo uomo di casa Stark è una sorta di possibile deus ex machina dalle parti del Nord (ma non solo); potrebbe rivelarsi la carta vincente contro i morti che avanzano, questo è scontato, ma riuscirebbe anche scombinare i piani di Ditocorto, che continua a complottare in silenzio. Ecco, sarà che Bran ha la situazione sottocontrollo, almeno in quest'ultimo caso, ma temo che gli Estranei lo stiano distraendo da chi, invece, sta esattamente sotto il suo naso. Fortunatamente Arya è tornata in tempo a mettere i bastoni fra le ruote di Baelish. Questa è un'altra cosa che, almeno in questa rubrica, abbiamo pronosticato e sottolineato a più riprese; non che ci volesse molto, ma insomma, se Ditocorto è nell'ombra, c'è da preoccuparsi. E infatti Arya l'ha capito subito. Seguendolo, spiandolo, schernendolo. Gli addestramenti a Braavos hanno sicuramente migliorato, e moltissimo, le sue doti furtive. Ma non abbastanza, forse. Baelish è probabilmente fra i personaggi più scaltri, furbi, viscidi dell'intero mondo seriale. Un gran figlio di buttana, ecco. E il come abbia fatto cascare nel tranello anche Arya, non proprio l'ultima arrivata (nonostante i limiti anagrafici), è indice di tutto ciò. Vedremo come si evolverà la situazione.

Accarezzare un drago è forse il miglior modo per fare colpo.

In ogni caso, si diceva che il Nord è uno snodo fondamentale. Questo perché, l'arrivo degli Estranei, potrebbe dar vita ad uno stranissimo armistizio, un patto tutt'altro che d'acciaio fra Lannister e Taergaryen. A tirare le fila di ciò, ovviamente Tyrion, che nonostante tutto, gode ancora della fiducia di Jaime. Eppure, ad Approdo del Re non c'è foglia che si muova senza che Cersei lo sappia. Infatti viene subito a sapere della chiacchierata fra i suoi fratelli; c'è quel pizzico di delusione, in lei, per essere stata tradita. Delusione che, però, lascia immediatamente spazio al suo ormai proverbiale cinismo. Un armistizio, e dunque un dislocamento di forze, potrebbe indebolire Daenerys, avvantaggiando quindi i Lannister. Ne avevamo già parlato, senza però accennare a questa tregua, che si attuerebbe solo nel caso in cui Jon testimoniasse la reale esistenza degli Estranei. Per farlo, dovrà catturarne uno.

Il Nord come snodo fondamentale, quindi. Jon vi ha fatto ritorno solo per poco, prima di ripartire oltre la Barriera, per trovare un White Walker da portare alle due regine. Non un'impresa semplice. Lo seguiranno in sei, delle figure di tutto rispetto; una potenza di fuoco niente male, che fa presagire qualcosa di grosso in prospettiva del prossimo episodio. I sette sono il redivivo bastardo Gendry, messo in un angolo per un paio di stagioni e prontamente riabilitato in una manciata di minuti, Jorah Mormont, appena guarito e subito tornato a seguire gli ordini di Daenerys, l'allegra compagnola del fuoco guidata dal Mastino e l'imprescindibile Tormund. Che tornino tutti a casa sani e salvi è veramente difficile.

Su di lui, e soprattutto su questa scena, invece, stendiamo un vielo pietoso.

Appunti e aspettative per il prossimo episodio:

  • Sam decide di lasciare l'Università, di fottersi un paio di libri dalla biblioteca e di mandare tutti a quel paese. Troppa Silicon Valley, forse. E ancora non ha nemmeno scoperto di essere praticamente l'unico erede della propria casata.

  • Dickon, è stato breve ma intenso, a proposito.

  • Cersei è incinta. Complimenti per la fertilità, veramente. A parte questo, la cosa si fa davvero interessante. Innanzitutto, questo significa, forse, che l'attuale regina regnante dovrebbe passare indenne questa stagione e probabilmente anche buona parte della prossima (anche se, si sa, con Il trono di spade questi ragionamenti non sono mai da farsi, ma tant'è). E questo va ad intrecciarsi con il destino di Jaime; se morisse, il padre potrebbe, infatti, diventare qualcun'altro, dando subito una sorta di (il)legittimo erede al trono.

  • Come andrà ad inserirsi, a questo punto, la figura di Gendry? Boh, so solo che quel martello è fighissimo.

  • Tyrion ha perso un po' di punti con Daenerys, che non lo segue più ciecamente come una volta. Se l'armistizio andasse male, per lui la situazione potrebbe diventare insostenibile.

  • Chi ci lascerà le penne durante la spedizione? Io dico Jorah, soprattutto dopo quella manfrina fatta da Tyrion, prima che quest'ultimo partisse, sulla moneta, il ritorno, la schiavitù ecc.

  • Meno di Ditocorto, ma un altro di cui avere paura è sicuramente Varys. Non viscido rispetto al primo, ma altrettanto scaltro. Forse sta iniziando a prendere coscienza che Daenerys non è la regnante più adatta a Westeros. Se fosse così, potremmo aspettarci da lui un voltafaccia più che sorprendente.

  • Sì, Jon si è innamorato di Daenerys, ne avevamo parlato. Ma mi sa che la cosa è ricambiata. Anzi, forse è lei quella più cotta. Che cosa tenera.

 

Old! #221 – Agosto 1997

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