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Full Metal Furies: Poker di Donne

Full Metal Furies: Poker di Donne

Dopo quel piccolo gioiello che porta il nome di Rogue Legacy, i ragazzi di Cellar Door Games avevano molto da dimostrare con il loro progetto successivo. Full Metal Furies, una sorta di picchiaduro a scorrimento con spunti da action-rpg, non delude le aspettative, rivelandosi un gioco molto divertente, articolato e ricchissimo di fascino. Pur incarnando appieno l'idea di gioco cooperativo, gli sviluppatori hanno lavorato moltissimo per rendere Full Metal Furies appetibile anche per un solo giocatore, scendendo, però, a qualche piccolo compromesso. La narrazione è ancora una volta un tiepido pretesto, comunque spassoso, per dare fuoco alle polveri, offrendoci un bizzarro folklore ellenico mescolato ad atmosfere postmoderne.

Il risultato è un epico scontro tra Furie, Titani e tutto quello che c'è in mezzo, senza timore di mostrare cannoni, fucili e bombe a mano. Eppure, non ci sarebbe alcun gioco degno di nota se le quattro protagoniste non fossero così ben realizzate e differenziate: in tal senso, il lavoro svolto da Cellar Door Games è egregio e trova la sua massima espressione nel multiplayer. In modalità online è possibile giocare solo con utenti della nostra lista amici, il che azzera quasi del tutto i problemi legati al matchmaking, ma risulta limitante nel caso si volesse combattere senza troppi preamboli. 

Ansia da bullet hell.

Tornando alle nostre eroine, la diversificazione stilistica e di gameplay le rende eclettiche e intriganti, soprattutto negli scontri più concitati, nei quali è possibile mettere in pratica efficaci tattiche d'assalto.  Le spassosissime Furie  - che sono quattro e non tre, palesando solo la prima tra centinaia di licenze narrative proposte dal gioco - si differenziano in ogni attacco e movenza, modificando totalmente l'approccio al combattimento. 

Alex è dotata di un gigantesco martello, ha un contrattacco stile "parry" con cui destabilizzare il nemico e un assalto rotatorio per togliersi di mezzo gli avversari più appiccicosi. Triss ha un enorme scudo, può stordire i nemici con le sue urla di guerra e mettersi in modalità parata, per bloccare o ridurre gran parte degli attacchi subiti. Meg è un cecchino che dà il meglio soprattutto nelle retrovie, grazie alla gittata del suo fucile e al piazzamento tattico di granate a tempo. Erin, infine, è dotata di pistola, può gestire dei droni e coprire un raggio d'azione più ampio per i suoi assalti.

Pixel art deliziosa.

La sinergia che si raggiunge in certi frangenti è totale e il level design è costruito scientemente intorno alle quattro protagoniste. L'escamotage per fruire del gioco da soli stà nella possibilità di scegliere due eroine diverse e alternarle in qualsiasi momento col semplice utilizzo di un tasto. A differenza di tutte le mosse speciali, il "cambio al volo" non ha tempi di ricarica, agevolando, in parte, la gestione dei combattimenti. Un elemento importante del gameplay viene dagli scudi nemici, eliminabili solo dalla Furia del colore equivalente. Inserito per rendere ancora più tattici gli scontri, quest'elemento fa incespicare leggermente il ritmo di gioco, rendendo la leggibilità dell'azione piuttosto difficoltosa.

Si sta come d'autunno.

La difficoltà nel riuscire a capire cosa accada su schermo rimane, al di là degli scudi, uno fra limiti più grossi di Full Metal Furies. Nulla che non sia possibile arginare con l'esperienza, ma comunque un difetto piuttosto evidente, soprattutto con quattro protagoniste in gioco. La creatura di Cellar Door Games riesce in ogni caso a sorprendere, proponendo un design robusto e un level up capace di accrescere le potenzialità delle Furie e la loro l'efficacia in battaglia. Non parlo di mere statistiche, comunque presenti, ma di perk ed equipaggiamenti in grado di modificare totalmente uno o più attacchi, senza che ciò snaturi la classe di appartenenza di ogni eroina. Ritornare al proprio accampamento, l'hub dove organizzarsi prima di ogni missione, è divertente quasi quanto gli stessi combattimenti, sintomo evidente di un game design sopraffino.

La vita è una livella.

Tecnicamente, ma soprattutto artisticamente, è impossibile non voler bene a Full Metal Furies: la caratterizzazione delle protagoniste e dei nemici è deliziosa: le loro animazioni, il modo in cui si inseriscono in scenari semplici ma mai blandi, la cura per ogni piccolo elemento... tutto trasuda amore per la pixel art. Anche la cosiddetta "cornice": la schermata principale, l'interfaccia, persino il font, ogni cosa esprime un'innegabile senso del gusto. 

Ci sono dei motivi se l'attenzione di pubblico e critica si sta spostando sempre più verso il panorama dei titoli indie e Full Metal Furies è certamente uno di questi.

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Ho scaricato Full Metal Furies per Xbox One grazie a un codice fornitomi dal distributore. Ho terminato la modalità campagna in ventidue ore e provato qualche sferragliata in locale (con un massimo di un solo alleato). Per sua stessa natura e per il level up selvaggio, il titolo è ampiamente rigiocabile. In ogni caso, c'è un ottimo post game a incoronare il tutto. Il gioco è disponibile anche per PC e PlayStation 4.

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