Boardcast è la nostra rubrica dedicata al mondo dei boardgame. Ogni settimana vi raccontiamo un gioco diverso, parlando anche di eventuali versioni digitali e condendo il tutto con approfondimenti e notizie per curiosi e appassionati. Dopo aver stravolto col suo Dominion il mercato dei giochi di carte dando vita alla febbre del genere "deck building" (quei giochi, cioè, in cui si costruisce il proprio mazzo di carte durante la partita) l'autore Donald X. Vaccarino ha iniziato a collaborare con molte case editrici di spicco vincendo quest'anno per la seconda volta il premio Spiel Des Jahres (Gioco dell'Anno) in Germania col suo Kingdom Builder e pubblicando con Fantasy Flight Games il qui presente Infiltration.
Tutti i suoi giochi finora pubblicati hanno due elementi in comune: una meccanica di fondo estremamente semplice e un setup dinamico che rende le partite una diversa dall'altra. Infiltration non fa eccezione basandosi su un paio di regole semplicissime da tenere a mente e proponendo un interessante sistema di preparazione dinamica delle partite.
Il gioco è ambientato nel mondo fantascientifico di Android, un classico mondo cyberpunk che fa da sfondo agli scontri continui tra hacker e multinazionali. E proprio il palazzo sede di una multinazionale è il luogo dove si svolgono le partite di Infiltration: da due a sei giocatori impersonano un team di hacker che deve introdursi nell'edificio, rubare quante più informazioni possibile e fuggire prima dello scadere del tempo. Ciascun giocatore ha a disposizione alcune carte-azione (da quattro a cinque, a seconda della modalità di gioco selezionata) e con queste deve selezionare turno dopo turno - in contemporanea con gli altri - quale particolare azione svolgere tra avanzare nell'edificio, indietreggiare (fino a fuggire dall'atrio), interfacciarsi con i sistemi informatici (per attivare gli effetti speciali delle stanze) o scaricare dati.
Ciascuna delle dodici stanze - sei del primo piano e sei del secondo - in cui gli hacker agiranno è segreta fino a quando qualcuno non ci entra e contiene elementi come sistemi informatici, dispositivi di sicurezza o dipendenti, ciascun munito di particolari regole che andranno tenute in considerazione sia per evitare problemi che per crearne agli altri giocatori. In aggiunta alle azioni comuni a tutti ciascun giocatore inizia la partita con un set di quattro parti di equipaggiamento pescate a caso: queste consentono di attivare numerosi effetti che spaziano dall'eliminazione di personale e guardie alla possibilità di derubare gli altri giocatori dei preziosi punti-download.
Si, perché sebbene abbia parlato di "team di hacker" in Infiltration c'è ben poca cooperazione tra i giocatori dal momento che alla fine il vincitore sarà colui che ha accumulato il maggior numero di punti-download (e sarà riuscito a fuggire, un dettaglio da non sottovalutare).
Ecco dunque che entra in gioco tutta una serie di possibili bastardate da mettere in atto per rubare punti, incastrare gli altri e magari fare in modo che restino bloccati nell'edificio allo scadere il tempo di gioco. Un particolare "timer" che avanza turno dopo turno secondo alcune regole scandisce la durata della partita, mantenendola sempre attorno alla mezzora.
Infiltration è un gioco molto semplice per struttura e svolgimento ma non per questo banale: la grande quantità di variabili messe in gioco dalla combinazione sempre diversa di stanze ed equipaggiamenti rende le partite imprevedibili e talvolta esilaranti. Alla base resta un gioco dove la fortuna ha un peso abbastanza rilevante e dove bluffare può dare frutti migliori di un'abile gestione del personaggio ma forse sono proprio questi gli elementi che lo rendono così accattivante. Al momento Infiltration è disponibile unicamente in lingua inglese al prezzo di circa trenta euro ma entro fine anno dovrebbe giungere nei negozi in versione italiana, molto probabilmente ad opera di Giochi Uniti. Dunque, se vi interessa un boardgame "bastardo dentro", rapido e facile da spiegare, nonché in grado di supportare bene fino a sei giocatori (cosa rara) potreste dare un'occhiata a quest'ultima opera di Vaccarino: rischiate qualche amicizia, ma magari ne vale la pena.