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Il colorato multiverso di Double Cross

Il colorato multiverso di Double Cross

Zahara Sinclair è un’agente di polizia. Anzi, non proprio, è un agente del R.I.F.T., Regolamentazione Interdimensionale Frontiere e Tecnologie, un gruppo di persone (per la verità non solo umane) altamente preparate, che ha il compito di mantenere lo status quo tra i vari mondi e le varie dimensioni, evitando possibilmente che qualcuno combini qualche pasticcio viaggiando in maniera non legale tra le pieghe dell’universo.

Capita, infatti, che si possa creare del caos anche incidentalmente, come viene descritto all’inizio di Double Cross il nuovo titolo di 13AM Games, quando facciamo conoscenza proprio di Zahara, che ha appena acciuffato un povero alieno dal nome impronunciabile, ritrovatosi nella nostra dimensione per puro caso. Ma ovviamente i casi più pericolosi sono quelli creati dai criminali veri e propri, coloro che viaggiano tra le varie dimensioni per portare scompiglio, per compiere attività illegali o perché allettati dalla loro sete di potere.

Ovviamente, la nostra protagonista si ritrova in pochi attimi ad indagare su un furto effettuato da un misterioso personaggio mascherato, identificato come Sospettato X, che sembra avere una voglia matta di distruggere il R.I.F.T. e permettere quindi che qualsiasi essere possa spostarsi da una dimensione all’altra senza il minimo problema, con rischi altissimi per il tessuto spaziotemporale.

Double Cross è un gioco che a prima vista potrebbe sembrare un semplice platform bidimensionale con una grafica molto carina e cartoonesca. In realtà, oltre a questo aspetto, sicuramente preponderante, troviamo anche un po’ di GdR, un po’ di visual novel e non manca anche un pizzico di detective game, in cui scoprire indizi e metterli insieme per capire cosa stia succedendo.

Il quartier generale del R.I.F.T. è una serie di stanze e corridoi uniti da degli ascensori, dove possiamo vagare quasi liberamente e incontrare gli NPC proposti dal gioco: colleghi, esperti di minerali o tecnologie, superiori, che ci possono dare informazioni importanti e a cui dobbiamo proporre le nostre scoperte, in modo da poter capire in maniera sempre più precisa cosa stia accadendo e chi si celi dietro la maschera del Sospettato X.

Utilizzando determinate paline (che sono anche i checkpoint), possiamo man mano aumentare le nostre abilità o acquisirne di nuove. Salti più lunghi, scivolate e combo più complesse ci aiutano a superare situazioni altrimenti ostiche. L’interazione con i vari personaggi che andiamo ad incontrare, poi, è utile per capire la trama, ricevere le missioni e scoprire cosa bisogna fare. Sì, c’è un po’ da leggere (e questo è l’aspetto visual novel) ma il gioco è completamente e ottimamente localizzato in italiano, quindi anche i più pigri dovrebbero essere facilitati nella cosa.

La vera parte platform, presente in tono minore all’interno del R.I.F.T., si fa interessante quando mandiamo Zahara a perlustrare i mondi dove è necessario raccogliere indizi per l’indagine. Il nostro personaggio può saltare, colpire con dei pugni, lanciare una sorta di frusta elettrica, che le permette di agganciare determinati punti per catapultarsi in luoghi altrimenti inaccessibili, ed effettuare delle capriole per superare muri di energia.

L’anima platform di Double Cross è sicuramente l’aspetto più impegnativo del gioco, dato che non è così raro ritrovarsi con la barra di energia a zero e dover riprendere dall'ultimo checkpoint. Le peripezie di Zahara non sono mai frustranti, ma sicuramente in diversi punti è necessaria un po’ di perseveranza. Per fortuna, i comandi molto precisi e reattivi aiutano il giocatore a concatenare lanci con la fionda in maniera abbastanza intuitiva, o combo di colpi con cui sconfiggere i nemici. Quando vengono eliminati, questi ultimi rilasciano delle sfere di energia che, se accumulate, permettono a Zahara di sparare un colpo di energia luminosa. Ogni zona o pianeta che si visita cambia in maniera sensibile l’approccio che il giocatore deve avere. In un mondo, per esempio, è necessario utilizzare una sorta di muro gelatinoso per poter raggiungere piattaforme normalmente non accessibili, in un altro bisogna utilizzare la fionda per raccogliere delle sfere che, lanciate sui muri, li rendono appiccicosi e ci permettono di scalare facilmente. Questa varietà riesce a mantenere viva l’attenzione e a dare al giocatore una sfida sempre nuova.

Tecnicamente, Double Cross è semplice ma molto pulito e bello da vedere. I personaggi hanno uno stile vicino ai manga, con colori molto accesi e outfit particolarmente vistosi. I grafici di 13Am Games hanno preferito utilizzare uno stile cartoon, piuttosto che una pixel art forse ad oggi fin troppo usata dagli studi indipendenti, e questo sicuramente rende Double Cross diverso dalla concorrenza. L’ambito sonoro è molto minimale, con musiche che non sono mai invasive ed effetti sonori nella media di un gioco di questo tipo.

L'ultima fatica di 13AM Games si è rivelata una piacevolissima sorpresa, molto più profonda di quanto mi aspettassi, essendo (erroneamente) preparato a un “semplice salta e colpisci”, magari carino ma nulla più. È invece un gran bel platform game: ci si diverte a combattere e a utilizzare i vari ambienti dei diversi mondi per proseguire, c’è la parte di analisi degli oggetti recuperati, non manca il confronto con gli NPC e abbiamo anche l’upgrade delle proprie capacità. Insomma, un bel mix di cose che per fortuna non si è trasformato in un caos incomprensibile e permette invece a Double Cross di essere un bel gioco, da gustarsi sulla console ibrida Nintendo, magari in modalità portatile, svaccati sul divano.

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Ho giocato a Double Cross su Nintendo Switch, grazie ad un codice per il download gentilmente fornitoci dagli sviluppatori. Ho fatto saltare di qua e di là la simpatica Zahara per otto ore abbondanti, godendomi le chiacchiere con i vari esseri che popolano il R.I.F.T. e combattendo i bizzarri nemici nei vari mondi. Double Cross è disponibile solo tramite download su PC e su Switch.

Outcast GOTY 2018

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