Outcazzari

Fruitiny

Allora, leviamoci di torno la parte noiosa di questo articolo. Sto scrivendo una bloggata, e non una recensione, perché non sono in una posizione di totale imparzialità. Briano Casotto, programmatore e designer di Fruitiny, è un mio amico, e nella colonna sonora del gioco (composta da Bisboch) c'è pure un mio remix. Non me ne entra in tasca niente, sia chiaro, però non sono nel pieno delle mie facoltà giornalistiche (LOL). Tutto chiaro? Ottimo. Fruitiny è un giochino per iOS, che ripropone una versione in tempo reale del classico Memory. L'idea di base è semplicissima: sul tabellone c'è una serie di tessere e il giocatore deve scoprirle e abbinarle nel minor tempo possibile, appaiando i deliziosi simboli dei Fruitiny, realizzati con uno stile pixelloso di chiara ispirazione taitiana (che significa di Taito, ma anche un po' di Tahiti, dove immagino ananas e cocco abbondino). A differenza dell'originale gioco da tavolo, qua la vera lotta è quella contro il tempo, rappresentato dalla classica barra che galoppa inesorabilmente verso il game over. Ogni combinazione azzeccata fa guadagnare qualche secondo, ma con l'avanzare dei livelli aumentano le tessere e i tipi di Fruitiny diversi. È qui che subentra il bello di avere per le mani un dispositivo multitouch: non c'è limite alle tessere che si possono scoprire contemporaneamente, e sia l'atto di girare, sia l'atto di abbinare possono essere eseguiti a due mani.

http://youtu.be/TDHGsslCwvs

Nella prima manciata di livelli (forse un po' troppo lunga, dopo le prime partite), sembra di avere a che fare con un giochino a prova di dementi, ma nel giro di un paio di minuti ci si ritrova sommersi dalle tessere, costretti a scoprirle continuamente e a far danzare gli occhi per vedere tutti i match possibili. È un design semplice ma intelligente, che abbina memoria e destrezza con le dita, condendo il tutto con la sensazione di urgenza data di migliori puzzle game. Fruitiny, a differenza di molta della fuffa che marcisce nell'App Store, sfrutta molto bene le potenzialità touch dei vari giocattolini Apple, specie sugli schermi più grandi come quelli degli iPad.

L'altro ingrediente è l'estetica del gioco, pesantemente ispirata ai classici di Taito. I più maliziosi grideranno al plagio, altri coglieranno l'esplicita dedica a Fukio Mitsuji (affettuosamente citato anche nei riconoscimenti), altri ancora, come me, si limiteranno a godersi la bellezza dei pixellosi fruitiny. Sono appetitosi, sono coloratissimi e rendono benissimo con la modalità grafica di default, che visualizza le classiche scanline dei monitor a tubo catodico dei tempi che furono. Dulcis in fundo, la musica è semplicemente perfetta. Siete liberissimi di dirmi che il mio giudizio è falsato, ma prima di farlo scaricatevi la colonna sonora o provate direttamente il gioco. È un motivetto semplice, fischiettabile, di quelli che ti rimangono in testa per tutto il giorno e ti fanno venire voglia di fare un'altra partita appena stacchi dal lavoro. Non ho intenzione di assegnare un voto a Fruitiny, ma posso dirvi che, a suon di “ancora una partitina”, ho quasi mancato la scadenza di un articolo, bestemmiando in sette lingue nel tentativo di battere la modalità hard. È un buon segno, no?

Detto questo, il 90% delle imprecazioni di cui sopra era rivolto a un singolo elemento di game design, che diventa piuttosto invadente nei livelli più avanzati. Quando si abbinano due tessere, infatti, è possibile attivare il cosiddetto “blind match”. Così facendo, le tessere scoperte dopo la prima non mostrano il loro simpatico fruttino, ma solo un enigmatico punto di domanda. L'idea è buona, perché in caso di successo c'è un bonus di punti, che lascia spazio alla caccia al record per i giocatori più abili, ma c'è un errore. Una volta che si attiva il blind match, non è possibile annullare l'operazione. Anche se lo si è fatto per sbaglio, senza aver in mente l'abbinamento corretto, non si può tornare indietro. Bisogna per forza tentare la fortuna, e in caso di errore subire una penalità di tempo molto severa, in grado di ribaltare anche le partite migliori. Io, per esempio, sono morto a dieci tessere dalla fine, nell'ultimo livello della modalità hard, dopo venti minuti di partita. Ora il mio calendario è completamente privo di santi e i vicini di casa si fanno il segno della croce quando mi incontrano sulle scale.

A parte questa discutibile scelta di design, con la quale si riesce comunque a convivere, dopo aver preso atto del problema e capito come evitarlo, Fruitiny è un ottimo gioco per iOS. Per il solito prezzo stracciato da App Store, mi ha regalato qualche ora di divertimento, attaccandomi quell'effimera scimmia che è propria dei migliori puzzle game. Non è perfetto, ma è un ottimo debutto per Briano e per la sua Totano Corp. Merita senza dubbio di essere provato almeno una volta, anche solo nella sua versione Lite, gratuita.

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