Outcazzari

Games of Throne #02: Chi non muore si rivede

Sono lontani i tempi in cui, seduti sulla tazza di ceramica, ci si concentrava sulle grandi domande esistenziali della vita e si leggeva un libro o l'etichetta di qualunque cosa fosse a portata di mano. Addirittura, la masturbazione sta passando in secondo piano, perché ormai i tempi sono cambiati, sono maturi! Chiamateci nerd, chiamateci geek: quasi ogni cosa in nostro possesso è in grado di generare suoni, luci, colori, puro gameplay! Ogni minuto a nostra disposizione è dedicato alla ricerca del nirvana videoludico. È tempo di espletare, e tempo di gioire, è tempo di Games of Throne!! Bentornati alla nostra rubrica dedicata ai giochi a cui dedicarsi sulla tazza. Quello che state per leggere è precisamente il secondo appuntamento. Lo specifico perché, essendo passato parecchio tempo dal primo, potrebbe essere che alcuni di voi all'epoca non fossero ancora nati. Purtroppo la vita è così: sempre più frenetica, e uno non ha nemmeno più il tempo di giocare in bagno. Fortunatamente, con l'arrivo del caldo, delle ferie e dei virus intestinali, nell'ultima settimana ho avuto modo di passare parecchio tempo a contatto con la ceramica del WC, ed è per questo che finalmente, sopravvissuto al rischio di disidratazione diarroica, sono lieto di servirvi un vassoio fumante di... Gioconi da trono!

Men's Room Mayhem

Non potevo non cominciare con un gioco che si svolge proprio alla toilette. Men's Room Mayhem riprende l'abusato concetto di Flight Control e simili. Bisogna gestire "laggentechepisciano" dirigendoli dall'entrata all'orinatoio (o il WC, se necessario) prima che se la facciano addosso, e in seguito fino all'uscita, facendoli passare possibilmente anche dal lavandino, per lavarsi le mani ed ottenere un bonus. Naturalmente, nel fare questo si deve evitare che si scontrino tra loro, altrimenti i litigiosi personaggi si riempiranno di botte, sporcando anche tutto di sangue. Sangue che alla fine di ogni "ondata" di bisognosi dobbiamo provvedere a pulire, insieme ad altri eventuali residui organici lasciati in terra da chi non siamo riusciti a portare in tempo fino alla tazza di porcellana. Sono conscio del fatto che così descritto paia un po' scabroso, ma in tutta onestà il gioco è carino.

Punch Quest

Punch Quest è un Endless run davvero originale. Il concetto è ovviamente il medesimo del suo genere: il nostro protagonista corre e noi dobbiamo farlo sopravvivere il più a lungo possibile. La sua freschezza sta nel modus operandi: Toccando la sinistra dello schermo si effettua un uppercut, toccando la destra un potente diretto. Combinando le due mosse, però, estendiamo le possibilità a nostra disposizione. Infatti, durante l'uppercut, il nostro avatar si solleva in aria, quindi questa mossa vale anche per saltare. Sferrando un diretto a mezz'aria, allunghiamo il salto. Di contro, pigiando invece nuovamente sull'uppercut si sferra un attacco verso il basso. Ovviamente, per rendere giustizia a questo intrigante sistema di gioco, serviva una buona quantità di nemici dalle caratteristiche differenti che giustificassero tali mosse (che, se non si capisse, devono quindi essere colpiti dall'alto, dal basso ecc.), e giustamente non mancano. Ogni malcapitato avversario che assaggia i nostri pugni, per effetto degli stessi, viene scagliato in aria coinvolgendo qualunque cosa sulla sua traiettoria, rilasciando monetine che serviranno ad acquistare potenziamenti per il nostro personaggio. Di tanto in tanto, durante la corsa troviamo dei bivi/dislivelli che variano il percorso, conducendo da un boss o alla raccolta di tesori bonus.

Flow free / Flow Free: Bridges

Questo puzzle game é disponibile in due varianti: Nel gioco base (Flow Free), abbiamo una griglia composta da più o meno spazi vuoti e delle coppie di pallini colorati. Il nostro scopo è quello di unire tra loro le coppie di punti della stessa tinta riempiendo tutti gli spazi vuoti. Naturalmente, per fare questo dovremo trovare il percorso giusto per ogni colore, visto che le linee che tracciamo non possono sovrapporsi. Nella versione Bridges, come lo stesso nome suggerisce, abbiamo una variante: per ogni schema avremo uno o più "ponti" che permettono a due colori di accavallarsi, ma questo, a differenza di quanto può sembrare, non rende l'impresa più semplice. Completando uno schema con il minor numero di mosse possibile si ottiene un perfect, che non cambia la vostra vita ma rende più orgogliosi. Oltre alla modalità puzzle, ne esiste una a tempo che ovviamente consiste nel risolvere il maggior numero di griglie nel tempo limite stabilito. Ultima segnalazione da fare: il gioco prevede acquisti in app, quindi, anche una volta comprata l'applicazione e finito il set di livelli al suo interno, sarà necessario un ulteriore esborso di denaro per acquistare set successivi, se li volete... Io ci sono andato completamente a bagno comprando tutto il comprabile, quindi siete avvisati.

Dooors

Passiamo ora a Dooors (non mi è scappato il dito sulla tastiera, il titolo è proprio scritto con tre "o"), di cui esiste anche un seguito del tutto simile al primo ma con nuovi livelli naturalmente. In questo intrigante gioco di logica, di cui su iTunes c'è stato un grosso susseguirsi di cloni nei mesi passati, ci troviamo di fronte a delle porte chiuse, ognuna delle quali deve essere aperta utilizzando gli indizi che si trovano nella stanza in cui ci troviamo. Per fare questo, in alcuni casi è necessario davvero spremersi per bene le meningi, con metodi che trascendono il solo touch screen del nostro iPhone. L'applicazione è gratuita, e alcuni rompicapo sono veramente ben congegnati. Vale la pena di darci un occhiata.

Cubed Rally Redline

A differenza del primo Cubed Rally Racer (che vi consiglio di provare), questo Cubed Rally Redline non è strutturato a livelli, ma a checkpoint. Il gioco, come potete vedere dalla foto, utilizza uno stile grafico particolarmente originale e genera i percorsi casualmente. Il nostro obiettivo è riuscire a resistere il più a lungo possibile evitando i vari ostacoli sulla strada. I controlli sono semplici, poiché il percorso è suddiviso in cinque segmenti (o corsie, se preferite). Toccando i lati dello schermo, la nostra macchinina cambia "binario" in modo completamente automatico, non c'è quindi modo di sbagliare a causa di una manovra poco precisa, l'unico modo di commettere un errore è quello di mettersi direttamente nella traiettoria dell'ostacolo. Bello! bello! bello! Imperdibile se vi piacciono la pixel art e la chip tune.

Haunted Manor

Siete in un bosco: vedete una casa lugubre e misteriosa, che fate? Naturalmente ci entrate dentro! Non venitevi a lamentare poi se una presenza sinistra vi dà una botta in testa e vi trovate svenuti e intrappolati in questo posto nefasto! In Haunted Manor, sparpagliati nelle varie stanze della villa ci sono oggetti e indizi. Il compito del giocatore è naturalmente quello di metterli insieme in modo da avanzare fino a svelare il segreto che si nasconde nella magione. La visuale è a schermate fisse, per interagire con oggetti e spostarsi nelle varie location basta un tap sullo schermo. Gli enigmi non sono sempre facili, e qualche volta serve ricorrere a carta e penna per risolverli. Il gioco è in italiano, quindi, anche se siete pigri con l'inglese, se vi piace il genere potete scaricarlo, consci del fatto che avrete comunque di che rompervi la testa per portare a termine l'avventura.

Run Roo Run

Povero canguro, la sua fidanzata è stata rapita per essere portata allo zoo!! Mettiamoci in cammino per Sidney e andiamo a recuperarla! La struttura di gioco di Run Roo Run è semplice: ogni livello è una schermata fissa piena di ostacoli e il nostro compito è attraversare tutto lo stage senza toccarne nemmeno uno. L'unica azione che possiamo effettuare è un salto, cosa che avviene quando si tocca lo schermo in un punto qualsiasi. Ci sono venti aree, suddivise ognuna in quindici stage normali e sei speciali - cosiddetti "extreme" -ovviamente più complessi di quelli standard. In ogni area viene introdotto un elemento di gioco nuovo: pulsanti che attivano o disattivano meccanismi, ventole per levitare durante un salto, cunei a scomparsa, piattaforme mobili o che si rompono quando ci entriamo in contatto e via discorrendo. Come di consueto in questi giochi, a seconda del tempo impiegato a giungere al traguardo del livello, viene assegnata una medaglia di bronzo, argento o oro. Impossibile non voler ottenere un perfect score.

Bongo Touch 2

Bongo Touch 2 si "ispira" chiaramente (qualcuno ha detto plagio?) a Taiko no tatsujin della Namco. Per chi non conoscesse l'appena citato titolo nipponico, si tratta di un rhythm game in cui si suonano i tamburi tradizionali giapponesi (taiko, appunto). La meccanica del gioco è semplicissima: abbiamo quattro tamburi di diverso colore e nella barra superiore scorrono i cerchi colorati corrispondenti al tamburo che dobbiamo toccare quando sono al centro dell'indicatore. A seconda dei casi, si può dover colpire un tamburo singolo o due assieme. Naturalmente è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando, con il progredire della difficoltà, comincerete a pigiare un colore al posto dell'altro. A differenza di quanto avviene nell'originale, la track list del gioco non è composta da canzoni più o meno conosciute, ma da semplici musichette midi composte appositamente. È possibile comprare in-app, con denaro sonante, dei pacchetti aggiuntivi con arrangiamenti (sempre midi) di musica classica o dedicati ai più piccoli. In alternativa, giocando millemila ore, potrete accumulare punti per ottenere altre tracce musicali misteriose, che naturalmente io non ho sbloccato. Se vi piace il genere, può essere un bel passatempo.

Flip

Altro puzzle game modesto ma interessante. In Flip abbiamo la classica griglia con gemme di vari colori, da far toccare tra loro in modo che scompaiano evitando di intasare lo schermo fino a provocare il game over. Come al solito, i preziosi gioielli quadrati cadono dall'alto. Per spostarli sulla griglia si inclina il telefono, per farli precipitare più velocemente si tocca la colonna desiderata. Fino a qui tutto normale, non fosse che tutte le gemme sono soggette alla forza di gravità. Di conseguenza, se si ruota lo smartphone in verticale e in orizzontale le si fa cadere sempre verso il basso, consentendoci di raggruppare i colori anche in questo modo. In aggiunta alla modalità appena descritta, c'è quella Puzzle, in cui, sempre nel più classico dei modi, abbiamo delle gemme già disposte, e sfruttando degli scontri fissati sulla griglia, dobbiamo fare in modo che queste raggiungano delle "ombre" del colore corrispondente. Per finire: la modalità speed, simile a quella appena descritta se non per il fatto che il tempo a disposizione per completare i livelli è limitato.

Gravity Duck

Chiudiamo con un simpatico puzzle/platform dallo stile tutto 8 bit, che riprende l'idea di base del più noto e ben più minimalista VVVVVV (trovate la recensione della versione 3DS a questo indirizzo). In Gravity Duck dobbiamo attraversare i livelli per portare un'anatra fino all'uovo. La bestia non può saltare, ma premendo il tasto a schermo si inverte la gravità. Sarà quindi un continuo sali e scendi per evitare nemici e ostacoli sul soffitto o sul pavimento. Saltando attraverso un oggetto particolare, l'attrazione gravitazionale viene spostata anche sulle pareti. Unico avvertimento: la musichetta per me è un po fastidiosa, ma si può sempre abbassare il volume.

Per quest'anno è tutto. A presto (si fa per dire) con il terzo appuntamento di Games of Throne che, vai a sapere quando tornerà...

VGB - Vecchi Giochi Brutti #8

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Videopep #60 – Cianfrusaglie da Colonia 2013

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