Outcazzari

Kentucky Route Zero, Atto 1 – l'importante (non) è la destinazione

Kentucky Route Zero, Atto 1 – l'importante (non) è la destinazione

Perdersi, come smarrire la strada e ritrovarsi a una stazione di servizio mai vista prima, rimasta senza corrente, nella penombra di uno struggente tramonto dietro le colline del Kentucky. Perdersi, come non sapere chi siamo, quale sia la nostra storia, cosa ci abbia portato fino a quel punto della nostra vita, e scoprirlo poco a poco, conversando con chi capita sulla nostra strada. Perdersi, come capita a chi decide di viaggiare sulle strade di Kentucky Route Zero.

Ancor prima di essere un'avventura punta e clicca, o perfino un videogame, se vogliamo, Kentucky Route Zero è un racconto capace di rapire da subito chiunque si metta davanti al monitor, grazie alla sua atmosfera fortemente evocativa e surreale e a una storia in grado di incuriosire immediatamente, in cui il giocatore si ritrova immerso senza sapere nulla del mondo che lo circonda e di sé stesso. Nei primi minuti di gioco, scopriamo cosa ci porta on the road, ossia la consegna di un pacco ad un indirizzo apparentemente nascosto nei meandri della highway dello stato del pollo fritto.

Dopo aver raccolto le prime informazioni sulla nostra destinazione ed aver superato i primi, esili enigmi, ci mettiamo dunque sulla strada per la nostra destinazione. Destinazione che, nonostante i nuovi indizi, appare tutt'altro che raggiungibile, nascosta in un'oscurità e ammantata da un alone misterioso capaci quasi di incutere timore, nonostante la flemma navigata della nostra controparte su schermo si rifletta su di noi, grazie ad un gioco dei ruoli costante, e ci "imponga" di proseguire per la nostra strada.

Le strade del Kentucky di Route Zero, pur essendo minimali rispetto agli splendidi giochi di illuminazione o alle magnifiche strutture vettoriali ammirabili lungo le cinque scene che compongono il primo atto, riescono ad esaltare ancora di più la scrittura dell'opera, vicina alle sensazioni date da un libro game capace di trascendere i generi letterari, e soprattutto valorizzano ancora di più un reparto audio realizzato perfettamente, capace di enfatizzare il vuoto pneumatico del viaggio così come di farci sentire in un ambiente senza il bisogno di vederlo, ma solo leggendone la descrizione e sentendone i suoni, facendoci immergere completamente nelle atmosfere in cui ci troviamo a girovagare durante il nostro viaggio.

Durante il primo atto della storia, quello che ci viene restituito non è però solo una serie di paesaggi evocativi, una strada capace di rapirci ad ogni incrocio o un accompagnamento musicale di prim'ordine, ma anche delle scelte di regia assolutamente squisite e, soprattutto, la toccante umanità degli abitanti che incontreremo durante la nostra ricerca della Route Zero. Personaggi veri, affascinanti, ai quali confideremo la nostra storia e, al contempo, dai quali otterremo piccoli grandi indizi sulla loro vita e su quel sempre più misterioso scorcio di Kentucky che ha visto sviluppare le loro vite fino a quel momento, e che ci vedrà ancora in viaggio per consegnare quel pacchetto a destinazione.

Kentucky Route Zero, in questo suo primo atto, è qualcosa che va oltre al videogioco, volendo raccontarci una storia coinvolgente attraverso un media “insolito”, facendolo con una cura squisita e un'atmosfera incantevole, capace di rapire completamente i giocatori per tutta la sua ora e mezza (circa) di durata e lasciando con una voglia tremenda di continuare a viaggiare, perché nonostante il nostro pacco MacGuffin debba arrivare a destinazione, la strada da percorrere è decisamente più intrigante.

Ho giocato Kentucky Route Zero acquistando per 25 dollari tutti i cinque atti che lo compongono attraverso lo splendido sito ufficiale, saltando l'acquisto “di prova” del solo primo capitolo perché me lo ha detto giopep (grazie giopep). Per ora il gioco non è ancora disponibile su Steam, ma l'acquisto garantisce il download senza DRM e un codice per scaricarlo sulla piattaforma Valve non appena diverrà disponibile. Se siete gente che “Journey non si merita i miei soldi” e, sopratutto, non avete familiarità con l'inglese, state alla larga dal gioco. Se invece avete un cuore, comprate e finite il primo atto e unitevi a me nell'attesa dei prossimi. Datemi più Kentucky, datemi più pollo fritto.

Voto 9,5

eXistenZ # 11 - Scott Pilgrim Vs The World: ma non era meglio la cinese?

eXistenZ # 11 - Scott Pilgrim Vs The World: ma non era meglio la cinese?

White Noise: fare videogame nell'era di GameLoft