Outcazzari

Lo slancio ontologico del trenta quindici in Mario Tennis Open

Nelle mani di tutti quelli che fino all'altro giorno pensavano di poter vivere e videogiocare ancora a lungo senza un nuovo "Mario Tennis" stereoscopico, Mario Tennis Open – o Mario Tennis 3DS che dir si voglia – risulta estremamente meraviglioso, che sulla scala della meraviglia è decisamente al di sopra di "mediamente meraviglioso" e al comunque discreto "abbastanza meraviglioso". È talmente tanto epico (nel senso nintendoso del termine), questo Super Mario 3D Tennis qui, da trascendere il senso stesso del tennis, al punto che verrebbe quasi da domandarsi se tutto il mirabile ambaradan in miniatura messo in piedi da Camelot non sia addirittura "troppo" per un nuovo Mario Tennis. La risposta, ovviamente, è NOOO.

"Per riappropriarvi della vostra fisicità completamente assorbita dalla fluidità del gioco", Mario Tennis Open è quanto di meglio possa esserci: delizioso divertimento nella tipica e inimitabile frenesia del Regno dei Funghi, tra principesse in topspin, idraulici con le palle in mano e banane che volano dappertutto. In pratica è come Mario Kart 7, ma con più tennis. Questi i suoi numeri: otto tornei (ciascuno ha la propria superficie caratteristica), sedici personaggi (da Mario a baby Peach, da Waluigi allo Sfavillotto, con la possibilità di utilizzare anche il proprio Mii e personalizzarlo per quel che riguarda abbigliamento e attrezzatura), tre partite per torneo, al meglio dei tre game. Non mancano match di esibizione da cucirsi addosso tramite il carnet di opzioni, partite in doppio (doppia frenesia!) e le immancabili sfide speciali, tra le quali sfavilla d'eccellenza Mario Super Tennis, per allenarsi con dritto e rovescio letteralmente contro i primi livelli di Super Mario Bros. (che nel frattempo scorre sul muro da rimbalzo). Una sola copia del gioco, inoltre, basta per collegarsi online e cominciare a scalare la classifica europea (ma solo quella), o per condividere l'esperienza tennistica assieme ad altri tre amici armati della sola console stereoscopica.

Il sistema di controllo fa di tutto per mettere a proprio agio il giocatore: A, B e Y servono rispettivamente per colpire la pallina in topspin, backspin o di piatto, mentre X si rimette alla saggia decisione della CPU (che sceglierà il colpo migliore per l'occasione). R è il tasto dedicato al colpo in tuffo (utile per raggiungere le palle più lontane), mentre con la pressione in rapida successione di B ed A (e viceversa) si eseguono lob con tanto di scia luminosa e palle smorzate. Oltre alla configurazione standard dei comandi, i vari colpi possono essere attivati anche tramite la pressione del touch screen (suddiviso in pad colorati), ma a ben vedere si tratta più d'un diversivo che di una mera necessità ludica. Non sarebbe tanto sciocco, tuttavia, maturare uno stile tennistico che integri l'impiego dei classici pulsanti con l'utilizzo del touch screen, per un sistema di controllo "totale".

Se a tutto ciò si aggiungono poi i cosiddetti colpi fortunati (particolari super colpi che, tramite la pressione del tasto corretto all’interno di uno spazio colorato nel campo di gioco, sono in grado di estremizzare l’effetto impresso alla pallina), il rischio è quello di un "overflow sensoriale" d'eccelsa categoria, tra scie luminose, effetti sbilenchi, palle imprendibili e sberleffi da parte degli avversari più stronzi, tipo Waluigi o Bowser. Bisogna anche dire che l'effetto stereoscopico di Mario Tennis Open, quando l'inquadratura è quella più ampia, ovvero quella sopraelevata e più distante, non risulta irrinunciabile come altrove (MK7, ad esempio). Per giocarci da supini e in totale relax (sul letto, sul divano o al mare, ma sempre col 3DS appoggiato sulla pancia), per altro, converrebbe quasi disattivare i sensori di movimento, con il conseguente ravvicinamento della telecamera alle spalle dei tennisti e l'innesco delle automazioni al movimento.

Non date retta, infine, a chi scrive che Mario Tennis Open è un compitino ben fatto, ma non possiede chissà quali particolari slanci di genialità: è un capolavoro di gameplay, frenesia e divertimento, capace di soddisfare chicchessia, dal giocatore imberbe ai decani più esigenti tipo uno Zave. Mario Tennis Open è pura e frenetica giocheria tennistica, nel perfetto stile di Nintendo.

Ho gentilmente comprato il gioco di tasca mia e non m'è ancora venuto il gomito del tennista a furia di giocarci. 

Voto: 8,5
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