Outcazzari

Meltdown è bello, gratis e non si attacca ai denti

In quanto fedelissimo della vecchia guardia tutta controller e televisori, osservare la diffusione rapida di tablet e smartphone mi ha infastidito sin dal primo avvento dell'iPhone, salvo soccombere e acquistare i suddetti accrocchi non appena diventati accessibili sul lato prezzi. Per quanto preferisca ancora oggi PC e console al divertimento “touch”, ogni tanto spunta qualcosa che fa vacillare le mie convinzioni di hardcore gamer. Meltdown è un ottimo esempio: uno shooter isometrico molto ben progettato sul lato del design e con meccaniche collaudate, che non fa rimpiangere l'assenza di TV e joypad (volendo, è anche compatibile con i controller).

http://youtu.be/BaMZ3I7yeMI

Sarà lo stile che caratterizza personaggi e scenari, saranno le musiche elettroniche orecchiabili, ma il titolo di Phenomenon Games e BulkyPix non si fa dimenticare tanto presto. Ambientato in un futuro tutto astronavi e robot, ci vede nei panni corazzati del classico commando impegnato a ripulire i livelli da chiunque gli sbarri la strada. I metodi per farlo sono basati su attacchi corpo a corpo e dalla distanza, tramite armi potenziabili e da sbloccare avanzando nel gioco. A questo primo strato di profondità si aggiungono le skill del nostro personaggio, da amplificare tramite oggetti bonus. Con il tempo, per avere maggiori chance di sopravvivenza, dovremo incrementare l'energia massima disponibile, i danni inflitti e così via.

Il sistema di potenziamento è semplice ma non superfluo

Non bastasse quanto descritto poc'anzi, e il fatto che Meltdown sia gratuito in casa Android, c'è anche il multiplayer cooperativo via Internet, per quattro utenti in contemporanea. Nel breve test svolto online, su connessione Wi-Fi casalinga, non ho riscontrato grossi problemi, esclusi gli altri giocatori che facevano man bassa di tutti i potenziamenti lasciati dai nemici. Per il resto, muoversi in gruppo e fare un piccolo cataclisma all'interno dei vari stage ha il suo perché, visto che ci rimanda ai vecchi cabinati da sala per immediatezza e spettacolarità dell'azione.

Ecco: se proprio vogliamo dirla tutta, la varietà latita sulla lunga distanza in quanto a elementi dello scenario e ambientazioni, ma è una conseguenza inevitabile della generazione casuale. Gli scenari, infatti, cambiano planimetria ad ogni partita, ovviamente riciclando e remixando gli stessi elementi.

A dettaglio massimo, l'illuminazione è da titolo casalingo

Ma come si svolge, precisamente, una partita? Si entra nel livello via ascensore e si avanza verso l'uscita eliminando robot, torrette e androidi nemici. Nel combattimento, possiamo andare di tattica usando le coperture o buttarla sull'azione muovendoci rapidamente senza smettere di sparare. L'importante è raccogliere i preziosi bonus, necessari a sbloccare molteplici extra tra un livello e l'altro. A tale proposito, è bene citare gli acquisti in-app, che però non sono assolutamente obbligatori. Ovvio: per accedere ad armi e skill potenziati servono tempo e pazienza, ma non si incontrano quelle fastidiose barriere tanto popolari in campo free to play.

Sul fronte audio, gli sviluppatori non si sono risparmiati: oltre alle musiche molto orecchiabili, c'è una buona scelta di effetti sonori e qualche campionamento vocale – in inglese come sempre. Alla lunga, magari, troppa dubstep può dare fastidio, ma certi pezzi restano in testa e gasano a dovere durante le sparatorie.

Per un pelo! Fortunatamentei i comandi reggono anche i movimenti rapidi

Volendo trovare a tutti i costi qualche difetto, oltre alla pesantezza del motore grafico c'è il sistema di controllo standard, che va subito cambiato nel joystick virtuale. In tema di grafica, sono disponibili tre livelli di dettaglio in stile PC per giocarci discretamente su molti tablet e smartphone. La fluidità non fa mai gridare al miracolo, ma la resa visiva è molto elevata, al punto che a volte si ha l'impressione di giocare un titolo in 2D. I colori molto accesi, i personaggi in stile cartoon e l'alto numero di oggetti su schermo contribuiscono a nascondere molto bene i poligoni.

Sia ben chiaro: Meltdown non offre nulla di originale o rivoluzionario ma tutti gli elementi che prende altrove sono combinati e confezionati così bene da renderlo uno dei migliori sparatutto arcade per Android (e iOS, dove però si paga). A questo punto non ho altro da dire se non: scaricatelo, giocateci una mezz'ora e provate a non esaltarvi ripensando ai vecchi coin-op.

Ho scaricato Meltdown da Google Play per curiosità, avendo letto diversi pareri positivi in rete, e sono precipitato anch'io negli abissi del fanboysmo spicciolo. Durante la prova, mi sono dedicato principalmente alla campagna ma ho anche giocato online alla modalità cooperativa, rincorrendo spesso i miei compagni per paura che si fregassero tutti i bonus.

Voto: 9
Old! #52 – Febbraio 2004

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Librodrome #44: Breathing Machine - A Memoir of Computers

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