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ShaqDown è meglio di Shaq Fu, ma non tanto

Shaquille O' Neal torna nei videogiochi! Nascondetevi sotto al letto, barricate le finestre, buttate via ogni parvenza di buon gusto...forse sto esagerando, però chi ricorda Shaq Fu nell'era Super Nintendo/Mega Drive non può essere troppo buono con il simpatico Shaq, che nei videogiochi ha ripetuto più o meno la stessa carriera attraversata nel cinema e nella musica. http://youtu.be/QSE47IUKC30

Ma in cosa consiste, precisamente, ShaqDown? Trattasi di endless runner dei più classici, cioé un gioco di piattaforme a scorrimento laterale in cui il nostro personaggio si muove in automatico da sinistra a destra, mentre possiamo eseguire solo alcune semplici azioni. Nel caso di Shaq, si tratta di salti e attacchi in stile picchiaduro, da caricare aumentando il conteggio delle combo che si raccolgono con l'eliminazione degli immancabili zombi. L'aspetto più simpatico di ShaqDown, oltre alla voce inconfondibile dello stesso Diesel (uno dei tanti soprannomi di Shaq) si trova nella grafica che è stata curata da Long Vo. Un nome che a qualcuno può non dire nulla, ma che accende subito qualche lampadina se inizio a parlare di Street Fighter II in alta definizione, visto che fa parte dei disegnatori targati Udon con cui Capcom ha lavorato in occasione del famoso remake.

Indipendentemente dai gusti personali, ShaqDown ha quindi una grafica insieme moderna e retrò, ben animata e colorata, sebbene poco varia e con qualche scopiazzatura di troppo. L'idea alla base del gioco è che Shaq sia il classico eroe senza macchia, in un mondo post apocalittico dominato dagli zombi e semi desertico. Gli autori ammettono le influenze da Kenshiro e la stessa introduzione è quasi identica al celebre manga, con Shaq nascosto dal classico mantello che si muove in mezzo alle rovine (viste le dimensioni del nostro, avranno usato una tenda da circo). Niente di male, anche se il filone "zombi" è ormai davvero alla frutta e molti possono indispettirsi anche solo nel ritrovare gli stessi elementi estetici in un altro titolo.

Guardando il gameplay, siamo a livello di un "giochino" in Flash con due sole modalità (Story e Survival, la seconda bloccata all'inizio) e tre scenari molto simili tra loro. Si tratta di correre da sinistra a destra eliminando o evitando gli zombi, per arrivare all'immancabile boss e vedere un'altra sequenza animata. Se l'idea di base è solo quella di muovere Shaq da un piano all'altro, ci sono piccoli accenni di profondità nel fatto che certi nemici possono essere abbattuti usando mosse specifiche. Il tutto viene gestito però in maniera troppo caotica e ripetitiva, con i nemici allineati tipo belle statuine e collisioni che talvolta lasciano a desiderare. Visto che un solo contatto con gli zombi sbagliati significa Game Over, è facile innervosirsi per una partita gettata al vento.

C'è poi un altro fastidio che arriva dall'immancabile negozio di bonus acquistabili con i punti raccolti o con soldi veri. La cosa antipatica è che servono quantità enormi di punti per sbloccare questi gadget, quindi è chiara l'intenzione di "spillare" qualche moneta extra agli utenti. Perfino i livelli di difficoltà, rappresentati come uniformi per lo stesso Shaq, sono bloccati dietro al classico cartellino con il prezzo.

Paradossalmente, ma del resto parliamo di Shaq e il paradosso è d'obbligo, gli aspetti migliori di ShaqDown sono esterni al gioco vero e proprio. La realizzazione tecnica è di buon livello (davvero ottime le animazioni) e l'atmosfera generale molto curata: pur essendo venduto a meno di un euro, il gioco vanta un discreto numero di campionamenti, musiche orecchiabili e una ottimizzazione superiore alla media - quest'ultima non così frequente su Android. Il supporto degli sviluppatori HipTic Games è inoltre puntualissimo: a pochi giorni dal lancio è arrivato un update che ha risposto ad alcune richieste degli utenti sul lato di difficoltà e comandi.

Insomma: pur essendo realizzato in modo competente e con tutta la simpatia garantita da Shaquille O' Neal, nemmeno questo gioco dedicato all'ex stella NBA esce dal club dei titoli mediocri. Certo, gli abissi di Shaq Fu sono lontani, però ShaqDown è davvero troppo esile come struttura, e troppo riciclato da altri titoli, per guadagnarsi un posto di rilievo nella già affollata categoria degli endless runner. Comunque costa meno di un euro, ha una grafica molto simpatica, ed è piuttosto "hardcore" come difficoltà - se cercate un breve passatempo e siete fan del Grande Aristotele potreste farci un pensierino.

Ho acquistato e scaricato ShaqDown da Google Play per la modica cifra di 76 centesimi, giocandolo su un tablet che a stento potrebbe far girare Tetris. Invece, il titolo di HipTic Games non solo ha funzionato perfettamente, ma è anche risultato bello a vedersi e discretamente fluido.

Voto: 6

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