Okami HD - La sostenibile pesantezza del capolavoro
Quanti sono stati, nella storia dei videogiochi, i titoli meritevoli che non hanno avuto il giusto successo commerciale? Un'infinità, senza dubbio. Nonostante l'ottima accoglienza di critica e pubblico, Okami fa parte di questa triste categoria. La nuova reincarnazione in HD dona la possibilità alle attuali generazioni - e alle vecchie più pigre o distratte - di mettere le mani su un piccolo gioiello. Pur annoverando una serie di difetti non trascurabili nel ritmo e nella progressione, Okami HD è certamente degno di essere giocato.
Per quanto liquidarlo come clone di Zelda sia assai facile, visto che ne cattura praticamente tutti gli stilemi ludici principali, Okami afferma la propria identità grazie all'uso del Celestial Brush, un pennello magico col quale potremo intervenire direttamente sull'area di gioco. Scarabocchiando alcuni simboli appresi via via nell'arco dell'avventura, saremo in grado di scatenare gli effetti più disparati. Una linea retta orizzontale può essere un taglio capace di abbattere un albero, o sfoltire un canneto, come pure rappresentare un colpo per attaccare i nemici. Disegnare un cerchio nel cielo può trasformare la notte in giorno, e così via, in un susseguirsi di poteri sempre più affascinanti. Il titolo degli ex Clover si snoda, quindi, secondo i classici ritmi della fiaba: una narrazione pomposa al limite del ridondante introduce la dea Amaterasu all'interno del racconto. Già accorsa in aiuto degli umani secoli prima, la divinità del sole ritorna nuovamente in forma di lupo, per dissipare le nubi di una imminente minaccia.
È difficile esprimere a parole l'atmosfera nipponica che si respira giocando ad Okami. Chi ama la terra del sol levante non può non rimanere estasiato di fronte a una sua rappresentazione così meravigliosa e stilizzata. Villaggi arroccati in cima alle montagne costellano il paesaggio con le loro casupole di legno, i mulini, gli abitanti affaccendati, i ciuffi d'erba sfiorati dalla brezza. I rivoli d'acqua sfociano in fiumi tratteggiati come immense sciarpe di seta azzurra. E quando è il momento di sfrecciare per le immense praterie, l'ariosità degli spazi dispiega un territorio dal fascino senza tempo. La scia di fiori che Amaterasu lascia dietro di sé durante la sua infaticabile corsa è un'ulteriore distinzione rispetto ai normali titoli cui siamo abituati. Okami è un immenso tributo visivo, un'inebriante esperienza emotiva, il cui aspetto è un elemento imprescindibile nella valutazione globale del gioco.
Seguendo i collaudati elementi degli action-RPG, potenzieremo lo status della nostra protagonista, acquisteremo oggetti, cambieremo le tipologie offensive e risolveremo semplici enigmi, il tutto con l'ausilio dell'indispensabile pennello magico, autentico protagonista, al pari della stessa lupa. Le lotte, similmente a quanto avviene in un JRPG, si svolgono all'interno di un'area circoscritta. Nonostante questo, rimangono in tempo reale, e sta a noi scegliere le varie modalità d'attacco, che prevedono anche l'uso del già citato Celestial Brush. Amaterasu guizza, salta e colpisce i nemici con animazioni splendide, in quella che pare una danza, più che uno combattimento. Okami, in ogni suo elemento, è sempre votato alla celebrazione del "bello". Ma non quello da cartolina piatto e patinato. Parliamo di una certosina ricerca estetica, fatta di tratteggi in continuo movimento, di una scelta dei colori eccezionale, nonché di un effetto pergamenato che ci dona l'illusione di ammirare un antico disegno giapponese in movimento. Questo è chiaro anche in virtù delle citazioni stilistiche a Katasushika Hokusai, uno dei più rappresentativi e famosi artisti nipponici.
Eppure, anche le favole più belle, come splendide carrozze che vogliono inerpicarsi in salite troppo ripide, corrono il rischio di "incastrarsi". Okami soffre di una ridondanza narrativa e videoludica che appesantisce tutta la parte finale. È addirittura possibile che in molti si annoino durante la seconda metà del gioco, annacquata più del dovuto e reiterata con inutili lungaggini. Questa scelta infelice di game design, figlia di una presunta trilogia troncata a lavori avviati, non intacca la qualità del prodotto finale. Questa versione HD, poi, restituisce una visione magnifica di quanto abbiamo visto nel 2007 su PS2. L'effetto pergamena, impostabile a piacere nelle opzioni, ritorna in tutto il suo splendore, a differenza di quanto visto nella conversione per Wii. I 16:9, insieme ai 1080p, sono ulteriori assi di una mano già vincente. Ancora assente la traduzione nostrana, ma il consiglio ai non anglofoni è di fare un piccolo sforzo. Opere come Okami, chiaramente realizzate con dedizione e amore, sono prodotti sempre meno frequenti, nell'annuale reiterazione di tediosi sequel. Siamo di fronte a merce molto rara: non lasciatevela sfuggire.
Ho regolarmente scaricato Okami HD da PSN. L'ho (ri)concluso in 15/18 ore abbondanti, ma soffermandosi sulle sub-quest o non avendo mai giocato il titolo, si possono superare tranquillamente le 30 ore. L'utilizzo del Move è vivamente consigliato, ma solo se accompagnato dal Nav Controller. Ovviamente questo non esclude una totale e appagante fruibilità col solo ausilio del pad.