Old! #102 – Marzo 1975
Old! è esattamente quella stessa rubrica che da vent'anni vedete apparire su tonnellate di riviste o siti di videogiochi. Quella in cui si dice "cosa accadeva, nel mondo dei videogiochi, [inserire a piacere] anni fa?" Esatto, come su Retro Gamer. La facciamo anche noi, grazie a Wikipedia, pescando in giro un po' a caso, perché siamo vecchi nostalgici, perché è comoda per coprire il sabato e perché sì. Ogni settimana, anni Settanta, Ottanta, Novanta e Zero, o come si chiamano. A volte saremo brevissimi, a volte saremo lunghissimi, ogni singola volta si tratterà di una cosa fatta senza impegno, per divertirci assieme a chi legge, e anzi ci piacerebbe se le maestrine in ascolto venissero a dirci "oh, avete dimenticato [inserire a piacere]".
OK, questa è una di quelle settimane in cui ho davvero poco o nulla di cui parlare. Del resto, cosa vuoi che sia accaduto, nel mondo dei videogiochi, a marzo del 1975? Beh, per esempio, è il mese in cui Ralph Baer va in visita alla fabbrica di Long Island della General Instruments per dare un'occhiata al nuovo chip "multi-game" AY-3-8500 creato dall'azienda. Stiamo parlando di un chip che costa appena cinque dollari ed esce dalle fabbriche con in memoria quattro giochi in stile Pong e due di sparatorie. Per l'epoca, non è niente male. Almeno credo. Non è che io sia poi così ferrato su cosa possa essere un bel pezzo d'hardware nel 1975.
Baer, che in quel periodo è parecchio contrariato per il modo in cui Magnavox sta curando il marketing per i suoi videogiochi, decide di sottoporre il chip all'attenzione del suo amico Arnold Greenberg, presidente di un'azienda del Connecticut specializzata in flipper il cui nome si farà poi conoscere: Coleco. Greenberg si lascia convincere, piazza un'ordine e inizia a sviluppare una console pensata attorno al chip, che si chiamerà Telstar, raggiungerà i negozi nel 1976 e venderà oltre un milione di pezzi. Due i motivi identificati per questo successo: il prezzo ridotto, appena cinquanta dollari, e l'aver giocato d'anticipo sull'ordine, dato che General Instruments faticherà a produrre i quantitativi richiesti e fornire hardware alle aziende concorrenti di Coleco. La guerrà scoppierà poi definitivamente con l'ingresso in campo di Atari.